ALBANOVA, ORA DEVI REAGIRE. Zippo: “Non possiamo permetterci più errori, contro la Maddalonese sfida da dentro o fuori, per la serie D l’Albanova ha tutto….



Francesco Petrillo e Giuseppe Zippo (foto Luigi Scalzone)

CASAL DI PRINCIPE – Archiviata la sconfitta, è tempo di pensare già alla prossima sfida contro la Maddalonese di domenica allo Scalzone. Su questo e altro si è espresso il patron dell’Albanova, Giuseppe Zippo che ha rilasciato una ricca intervista a “Tutti pazzi per il calcio minore” il Crazy Stage condotto da Domenico Vastante e Monia Monti targato Sportcasertano.it

Zippo analizza così la sconfitta interna contro l’Acerrana: “Il discorso è semplice. All’inizio ero contrario a questa formula perchè è umanamente impossibile chiedere ai calciatori di ritornare sul campo come se nulla fosse dopo cinque mesi di inattività. Forse come squadra siamo quella che sta pagando più dazio, abbiamo iniziato la gara con cinque titolari fuori, poi Lepre e D’Abronzo si sono infortunati, è chiaro che poi si pagano le assenze contro una signora squadra come l’Acerrana. Io sono però fiducioso, i ragazzi sanno cosa vuole la società, stiamo raccogliendo meno di quello che abbiamo seminato, speriamo che la fortuna ci assista. Adesso non possiamo permetterci più il lusso di sbagliare, basta, anche a costo di mandare in campo la juniores ma non possiamo fallire. Tutti noi, dobbiamo gettare il cuore oltre l’ostacolo, consapevoli di come ci sta girando non dobbiamo abbatterci ma vincere contro la Maddalonese domenica”



IL CINISMO SOTTO PORTA. L’Albanova crea tanto ma non segna quanto dovrebbe: “Il problema è proprio quello, basta vedere cosa siamo stati capaci di fare a Fratta in dieci contro undici, o a Maddaloni; costruiamo tanto ma purtroppo falliamo sotto rete, non riusciamo a fare gol, bisogna  metterci la dose di cattiveria giusta, una squadra come l’Albanova non può avere sei punti dopo cinque giornate. Dobbiamo migliorare se vogliamo passare il turno, queste ultime sconfitte pesano tanto, non può essere un ruolino di marcia positivo, però analizzando nello specifico la sconfitta più meritata è quella di Maddaloni, se a Fratta avessimo avuto non dico un super arbitro ma un direttore di gara normale parleremo di altro. In una partita tirata come quella, concedere un rigore a loro e negarlo a noi sebbene fosse ben posizionato, l’espulsione, sono tutti episodi che si aggiungono al fatto che comunque si giocava contro la Frattese, e la frittata è fatta”. Dobbiamo però essere consapevoli dei nostri mezzi ed essere fiduciosi, l’Albanova può contare su diciotto/venti elementi tutti dello stesso livello, ad oggi di sicuro la classifica non rispecchia ciò che abbiamo fatto in campo ma va accettata per quello che è”.

LA PARTECIPAZIONE. Zippo ribadisce quale fosse la sua idea inziale riguardo la partecipazione a questo nuovo format: “Pur di ripartire si è venuto meno a quelli che sono i principi dello sport, del calcio. Abbiamo fatto quaranta giorni di preparazione per un campionato di due mesi, tutto si è affrettato, i mister con i preparatori atletici si sono inventati allenamenti ad hoc, e con le strutture fisiche di un certo livello vai a pagare dazio, tutti i calciatori infortunati sono di un certo peso e di una certa altezza. Ero contrarissimo, l’ho fatto solo perchè non volevo essere additato come colui che si è messo paura o come colui che non voleva pagare i calciatori quando a prescindere l’Albanova in nove anni ha pagato tutti, quindi alla fine abbiamo deciso di partecipare, anche perchè siamo malati di calcio, non riuscivo più a vivere le domeniche senza calcio e senza partite. Siamo consapevoli di aver fatto una forzatura, e siamo la squadra che sta pagando più di tutte, abbiamo una rosa di un certo tipo e non penso sia un’errore di preparazione ma, ripeto, a costo di inserire la juniores dobbiamo superare il girone, la figura sarebbe troppo grande, i giocatori devono sentire la pressione, non posso pensare che l’Albanova con questa rosa non passi il girone. Abbiamo rafforzato la squadra con Majellla, Napoletano e Oliva,Aliperta, la rosa è stata rinforzata, ora tocca a loro”

IL CASO COVID. Il Presidente sottolinea l’importanza primaria della salute. “Viviamo in una pandemia e i calciatori sono esseri umani come tutti e il pericolo di contagio è ovunque. Siamo sottoposti al protocollo simile a quello dei professionisti sebbene loro abbiano risorse diverse, ci siamo imbarcati in questa situazione. La paura è che il contagio si allarghi, Gioielli è stato il primo caso, venerdì abbiamo avuto l’ufficialità, ora dobbiamo capire se ci sia qualche altro caso e faremo altri controlli giovedì. La paura del contagio è alta per lo scoppio di focolai che poi porta il calcio a farsi benedire, la salute per me viene prima del calcio in generale. A mio avviso non bisognava ricominciare, ma sfruttare questi mesi per programmare un futuro su basi solide. Alla ripartenza non sarà niente di normale come lo scorso anno”.

IL CASO NUOVA NAPOLI NORD. Il patron archivia anche la questione relativa al richiamo della Nuova Napoli Nord:  “L’Albanova ha un segretario molto preparato come Pino Tammaro che potrebbe ambire a società di altissimo livello. Le carte bisogna saperle leggere, si è montata una polemica per nulla, la regola parla chiaro, si parla di giovani dilettanti che rientrano in un certo range di età, per tutto il resto con la nuova noif si possono cambiare anche venti squadre senza pericoli, è chiara la norma. Infatti questo personaggio che non conosco e sul quale non do giudizi fa questo per mestiere, ma la regola è chiarissima, stiamo parlando del nulla”.

IL NUOVO FORTINO. Sul nuovo Scalzone invece aggiunge: “Ho iniziato nel 2012-2013 nel mondo professionistico e giocavamo su un campo di pietra, nemmeno di terra, ad Aversa, poi a Casale era più una fauna se così si può dire, una struttura abbandonata a sè stessa. Con l’avvento della nuova amministrazione hanno aperto lo stadio facendo lavori, due anni fa ci comunicarono di voler fare la struttura in sintetico, all’inizio pensavano fossero solo promesso che si fanno durante la campagna elettorale, bisogna dare atto che in meno di un’anno hanno consegnato un gioiello alla città, va riconosciuto all’amministrazione che ha mantenuto le promesse. I lavori fatti già adesso sono solo l’inizio il terreno alle spalle della tribuna è di proprietà del comune e lì dovrebbe sorgere un palazzetto dello sport, la piscina già è lì, verrebbe una cittadella dello sport a tutti gli effetti con un parco giochi per bambini annesso all’interno. Penso che per una cittadina sia una cosa più bellissima ,usufruire di servizi, uno stadio, una piscina, così si cresce, con lo sport si tolgono tanti giovani dalla strada, secondo me è la strada giusta.”

VERSO LA MADDALONESE. “Non parlerei di riscatto ma di un’Albanova obbligata a vincere, deve vincere e convincere perchè sono le vittorie che danno autostima, ti mettono in fiducia, in allegria il gruppo, le sconfitte deprimono, dobbiamo spuntarla, pareggiare o perderla, significherebbe mettere il punto sulla qualificazione”.

LA SERIE D. Zippo non si nasconde e sottolinea come l’Albanova sia in grado di ambire alla serie D:  “Io penso che come società, ma lo dico con umiltà, non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. nel calcio professionistico già lavoriamo, è il mio lavoro, sono a stretto contatto con società professionistiche. Penso che almeno per la D siamo pronti, anche oggi l’Albanova ha una rosa che può giocarsela fino alla fine se la fortuna gira dalla nostra parte e se troviamo il giusto equilibrio, per vincere c’è bisogno anche di fortuna. È un mini torneo particolare dove dopo tre giornate siamo già  al punto di svolta, prima con trentadue giornate potevi recuperare errori, per noi domenica è già partita da dentro o fuori. Quando  fai investimenti mirati, è brutto che dopo tre giornate devi già giocartela, Siamo stati noi a perdere, ora siamo padroni del nostro destino, penso che nulla arriva per caso, sicuramente abbiamo commesso errori, se siamo in quella posizione è colpa nostra, ora dobbiamo solo riscattarci”.

LE DECISIONI. Il patron dice la sua in merito ad alcuni esoneri visti in Eccellenza in queste prime giornate: “Io penso che ognuno è padrone di fare ciò che vuole in casa sua quando è coinvolto sentimentalmente ed economicamente, quando ci si espone si tende sempre a trarre del meglio ed è l’allenatore che purtroppo paga per tutti, le colpe cadono su di lui, vanno però valutati i singoli casi. La scelta di Carotenuto non l’ho mai capita, una grande squadra in mano ad allenatore inesperto, i grandi giocatori non per forza diventano grandi allenatori. Con questo format cambiare allenatore è azzardato, i tempi sono ristretti, tranne se ci siano casi clamorosi, non penso che il cambio possa dare una svolta”.

LE FAVORITE. Il Presidente chiude sulle possibili favorite: “Favorite oggi non ne vedo, le classifiche non rispecchiano i valori, la Frattese non ha ad esempio nulla più dell’Acerrana vista allo Scalzone. Bisogna vedere anche come queste squadre hanno deciso di affrontare questo mini torneo, alcune hanno ripreso gli allenamenti da fine marzo, altre hanno preso calciatori dalla D già allenati, ci sono Pianura, San Giorgio, Albanova con qualche altra squadra, se la combatteranno,  vedremo cosa succede nel girone di ritorno, poi ci sono le gare a partita secca e lì saranno decisivi gli episodi”


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