ALBANOVA ALL’ESORDIO. Zippo: “Appartengo al fronte dei no alla ripartenza ma ci siamo adeguati. Maddalonese? Partire bene è fondamentale in un girone a 6 squadre”



Giuseppe Zippo, presidente dell’Albanova

CASAL DI PRINCIPE – Con i primi anticipi di ieri, è ufficialmente ripreso il campionato di Eccellenza. Oggi si disputeranno le altre sfide tra cui quella che vede coinvolte Maddalonese ed Albanova. Novità di giornata per i biancoazzurri, l’ufficialità di tre calciatori. Si tratta di Antonio Di Costanzo, attaccante classe 2000 proveniente in prestito dal Vico Equense; Domenico Ronga, attaccante classe 1998 proveniente a titolo definitivo dal Racing Capri, e di Armando D’Errico, centrocampista classe 2002 proveniente in prestito dal Gladiator 1924. La compagine del Patron Zippo è pronta a scendere in campo contro una squadra solida e ben attrezzata, e proprio con il numero uno biancoazzurro abbiamo scambiato qualche parola alla viglia della partita.

LA RIPARTENZA. Dopo mesi di rinvii e promesse, il campionato, seppur in una nuova veste, riprende tra consensi e dissensi e il presidente ci confida la sua visione: “Sono sincero, ero uno di quelli che apparteneva al fronte del no ed ancora oggi ho dei forti dubbi, andiamo a cimentarci in una cosa che non conosciamo ancora, sarebbe stato più opportuno spendere questo tempo per organizzare e programmare il futuro del calcio campano. Chiaramente, come in tutte le competizioni, la maggioranza ha deciso per la ripartenza e quindi noi ci siamo adeguati.  Il Comitato si è fatto carico dei i tamponi e a fine anno vedremo in che quota parte, noi però da agosto ad ottobre abbiamo investito quasi il 40% del budget della società e alla fine siamo stati fermi cinque mesi. La paura è proprio questa, di forzare la situazione e magari ritrovarci nella stessa situazione di allora ma con le spese che si sono aggiunte per far ripartire il tutto, senza aggiungere che siamo preoccupati soprattutto dal punto di vista sanitario, la salute viene in primo piano. Accettiamo la decisione di ripartire e andiamo avanti”.



L’ASPETTO UMANO. Zippo ci spiega cosa, da presidente e da imprenditore, ha provato nel vedere i propri ragazzi e la propria attività ferma rispetto a tutte le altre: “Oltre al ruolo di presidente, sono parte in causa, faccio parte degli addetti ai lavori del settore terziario che lavorano per conto delle società professionistiche, Lazio, Frosinone, siamo stati toccati in maniera molto pesante sia dalla crisi economica che sanitaria. Con gli stadi vuoti il lavoro è diminuito, il contratto che avevo con la Champions League ha fruttato pochissimo rispetto alle previsioni, Sono stato toccato abbastanza, inutile nascondere che oggi il calcio è un’azienda, azienda che fattura milioni e milioni di euro, bisogna però guardare anche a chi c’è dietro a quel mondo, magazzinieri, steward, cartellonistica, impiantistica, massaggiatori e altri che non percepiscono gli stessi soldi dei calciatori ma che mandano avanti lo stesso le famiglie. Fermare anche la serie A e le altre categorie avrebbe creato danni irreparabili, si è cercato di salvare il salvabile e penso ci siano riusciti, il protocollo dei professionisti ha retto nonostante gli esempi di Juventus- Napoli. Naturalmente non sarà possibile andare avanti così, le società stanno perdendo tantissimi soldi, gli introiti degli  stadi per le società sono fondamentali specie per le squadre di Serie D, ci sono società che riempivano lo stadio con 1500 persone a partita e quei fondi erano fondamentali. Oggi quegli introiti non entrano più e le società fanno fatica anche a pagare gli stipendi mensili. Bisogna dividere il mondo professionistico e quello dilettantistico anche se ci sono tanti punti di vista che li accomunano”

IL NUOVO PROTOCOLLO E LA NUOVA FORMULA. Il patron biancoazzurro commenta così la nuova formula “Sono uno che per natura accetta sempre le novità e trae un giudizio dopo che le ha vissute. Sicuramente c’è molta curiosità, è un qualcosa di nuovo, penso che diversamente non si poteva fare se l’obiettivo era terminare la stagione entro il 30 giugno. Essendo una novità dobbiamo prima viverlo prima di trarne una conclusione. Ho visto che molte squadre si sono rinforzate, è chiaro che c’è la competizione e tutti se la giocano,  saranno partite molto competitive, le squadre rimaste si sono rinforzate tutte anche se penso che la differenza la faranno quelle che hanno mosso poco. Non c’è tempo per amalgamare le nuove rose e non ci sono limiti di errore, la differenza la faranno la lunghezza delle rose e il buon Signore che terrà lontano il Covid dai giocatori. Non lo giudico anzi sono molto curioso, è un mini torneo, viviamocelo con lo spirito della novità sapendo che però questo non può rappresentare il futuro”

LA PREPARAZIONE. Il presidente svela in che modo l’Albanova si è preparata per questa ripresa “Abbiamo fatto un tipo di mercato mirato, Longo a gennaio ci ha chiesto di andar via e noi abbiamo sistemato il reparto avanzato con Rosario Majella e Daniele Napoletano. Poi abbiamo fatto operazioni sul lungo periodo prendendo Ivan Oliva titolare nella frattese dei miracoli, poi abbiamo preso altri 3-4 profili molto interessanti, un mercato mirato verso i giovani e rafforzato con l’usato sicuro di Majella e Napoletano, il primo ha calcato palcoscenici importanti ed ha esperienza da vendere, il secondo invece ha realizzato tanti gol nel campionato abruzzese. Siamo andati su profili sicuri, ci giocheremo le nostre carte ma senza l’oppressione di vincere, vogliamo far bene e far divertire i nostri tifosi”.

L’OBIETTIVO. La società ha mantenuto la rosa integra, con un gruppo squadra molto affiatato, Zippo indica l’obiettivo della società: “È impossibile prefissarsi degli obiettivi quando hai un girone di sei squadre nel quale passano le prime tre che poi avranno scontri diretti con turni infrasettimanali. È chiaro che ci presentiamo ai nastri di partenza con una rosa importante seppur sotto di un gradino rispetto a squadre come San Giorgio, Frattese, Afro Napoli, ma penso che possiamo compensare col gruppo che abbiamo e con il nostro condottiero. Le partite vanno giocate e saranno sfide delicate, non ci sono squadre materasso, sono tutte molto competitive, dobbiamo confermarci sul campo, ci prendiamo quello che viene ma è chiaro che vorremmo almeno passare il turno”

VERSO LA MADDALONESE. Il patron chiude con un pensiero alla sfida di oggi: “Non ci sono partite semplici in questo mini torneo, partire bene però significa tanto, è un campionato che si gioca anche molto sulla testa, un passo falso porterebbe l’ambiente subito a deprimersi, a lavorare male in settimana. È fondamentale concentrarsi, abbiamo un gruppo esperto che sa quello che vuole, la partita è stata preparata nei minimi particolari, anche se le trappole  e le insidie sono dietro l’angolo, dobbiamo essere noi bravi a non lasciare nulla al caso. Se scendiamo in campo con la testa giusta sicuramente porteremo a casa un buon risultato, l’importante è che non si perda, non voglio sentirla nemmeno la parola sconfitta”


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