DAL CALCIO A SANREMO. Il cantautore/atleta di Mondragone riceve la ‘Menzione Speciale’ del premio “Musica contro le mafie”



Joseph Foll a Sanremo

MONDRAGONE – L’arte scorre nelle vene di Joseph Foll. Eredità di papà Alfonso, pittore e scultore puteolano scomparso diversi anni fa che, durante la sua vita, ha battezzato la mente del figlio trentenne alla bellezza in ogni forma. Giuseppe Follera, il nome all’anagrafe del cantautore, ha fatto del calcio la sua passione ed il suo lavoro sin dalla giovane età (ha giocato con Gladiator, Pomigliano, Sessana, Vis San Nicola, Villa Literno e tutt’ora gioca a Mondragone in Eccellenza, dopo qualche anno di stop). Poi ad un certo punto della vita il radicale cambiamento, con la crescita dei capelli (ed anche qualche dreadlock) e l’immersione di tutto sé stesso nella musica, con svariate contaminazioni dal cantautorato al folk, dal rock al reggae fino al punk. La scelta del nome d’arte, utilizzato per il profilo sui social, deriva proprio dal fatto che lui non voleva essere riconosciuto dagli altri calciatori, a conferma del distacco da un mondo che sentiva sempre meno suo.

Follera in veste calcistica

LIVE. A Mondragone, lì dove la famiglia si è trasferita da svariato tempo, l’artista campano parte ogni volta in giro per l’Italia e l’Europa, insieme alla sua compagna di vita (la chitarra), a suonare il repertorio della sua band Piccola Orkestra Per Prestazioni Occasionali (P.O.P.P.O) ed in passato ha aperto concerti di artisti del calibro di Gogol Bordello Morgan, Mogol, Tricarico, Enzo Gragnaniello, Tonino Carotone e Foja. Migliaia i live svolti in ogni dove, prima dello stop dello scorso marzo a causa della pandemia per Covid-19.



IL PREMIO. L’ultima esibizione che ha eseguito è di quelle che non si dimenticano. Joseph, infatti, è volato a Sanremo, nella settimana del Festival, perché ha ricevuto la “Menzione Speciale” del premio “Musica contro le Mafie” da parte della Tim Music. Un riconoscimento che giunge in conclusione di un percorso che parte lo scorso ottobre, quando il cantautore partecipa come solista (senza la band) al contest indetto da Musica contro le Mafie, un’associazione della rete di Libera che porta avanti un impegno sociale da anni, con la canzone “Sbadiglio”.

IL CONTEST. Da 709 candidati iniziali, il gruppo viene scremato prima a 330 e poi la finalissima con soli 10 candidati. A causa del Covid-19, l’atto conclusivo è avvenuto lo scorso 20 dicembre in streaming e non a Cosenza, sede abituale. In seguito alla votazione scaturita in virtù dei voti della giuria di merito, giuria popolare, giuria young e dello staff dell’associazione Musica contro le Mafie, la vittoria finale è stata conquistata da Davide Ambrogio, ma Joseph riceve la “Menzione Speciale” per la cover della canzone “Working Class Hero” di John Lennon, in occasione dell’anniversario della scomparsa di una delle massime glorie della musica internazionale.

A SANREMO. Per un riconoscimento prestigioso come questo la cerimonia non può essere da meno, di fatti Joseph Foll, con la piena soddisfazione di papà Alfonso dall’alto, viene premiato martedì 2 marzo, il giorno del debutto della 71a edizione del Festival, nella prestigiosa location del PalaFiori, il quartier generale dello staff della famosa kermesse italiana. E si esibisce a Casa Sanremo, trasmissione condotta da Veronica Maja, che è andata in onda su Rai Play e Radio Rai.

Joseph Foll

LA GIOIA. La sorpresa e la felicità sono vive nelle parole dell’artista che confida: “Un riconoscimento assolutamente inaspettato, ancor di più perché la ‘Menzione Speciale’ è un giudizio insindacabile della Tim Music. E’ il primo contest a livello nazionale a cui mi sono iscritto, ho avuto l’opportunità di odorare il profumo professionistico del mestiere della musica. L’esibizione è andata tranquillamente, ho suonato su tanti palchi e non so perché mi fa più ansia suonare al Club 33 Giri rispetto a lì“.

IL BRANO. Joseph, o Giuseppe, si sofferma sul brano di John Lennon e ringrazia chi lo ha accompagnato nel percorso: “Quando si toccano i mostri sacri della musica, agisco con i piedi di piombo, infatti ho cercato di arrangiare la canzone attraverso un mio stile ma quanto più semplice possibile. Il brano di John Lennon è stato registrato con Carla Grimaldi e Michelangelo Bencivenga, con la regia di Massimo De Vita e Luca Maria Stefanelli, tutti componenti dei Blindur. La registrazione è stata fatta in casa di amici, perché amo fare musica con le persone a cui voglio bene”.

L’ATMOSFERA. Non per tutti i musicisti Sanremo è l’ossessione, il punto massimo da conquistare per dare un risvolto di successo alla propria carriera. Tale sfumatura fa parte delle corde di Joseph Foll che entra nel profondo: “Sanremo ti fa riflettere. Non ho potuto viverla come di consueto per la pandemia, di fatti gli accessi erano centellinati, nel massimo della sicurezza, ma ho vissuto quell’atmosfera, avendo suonato al PalaFiori, ad una piazza di distanza dal Teatro Ariston. Ti capita di pensare come è l’esperienza di un protagonista che si trova lì per gareggiare. Cammini a contatto con gli artisti che si sono succeduti nei Sanremo vecchi. L’atmosfera particolare l’ho percepita non solo io, ti tocca anche se non sei un grandissimo intenditore di musica“.

Il riconoscimento a Sanremo è un momento rilevante nella carriera di Joseph, nel suo percorso di vita che si nutre di arte come fonte inesauribile.


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