GLADIATOR, GIRONE D’ANDATA INDIGESTO. Totalizzati meno punti e vittorie dell’ultima retrocessione



Maurizio Maraucci in ginocchio

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il passato spaventa. In attesa che venga fatta chiarezza sulla querelle societaria, con il caos che regna sovrano tra la famiglia Aveta che ha intenzione di dimettersi e Giacomo De Felice che ha già chiarito di non potersi impegnare da solo economicamente per terminare la stagione, il Gladiator annaspa in zona play-out e non si sa minimamente quali possono essere le garanzie sul futuro.

IL RENDIMENTO. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare uno scenario del genere in così poco tempo ed invece questo è quello che sta succedendo a Santa Maria Capua Vetere, in virtù di un girone d’andata che definire difficile è un eufemismo. Con la sconfitta per 0-3 contro il Cassino, i sammaritani hanno chiuso la prima parte di stagione con 14 punti, frutto di 2 sole vittorie (contro Insieme Formia e Nocerina), 8 pareggi e 7 sconfitte, con 13 goal fatti e 20 subiti. In attesa di alcuni recuperi, il Gladiator conclude il girone d’andata al quattordicesimo posto, con appena tre punti di distacco sulle ultime due Giugliano e Nola.



IL PARAGONE. Troppo poco per una squadra che nella rosa elementi del calibro di Antonio Del Sorbo, Andrea Di Pietro, Dembel Sall, Maurizio Maraucci e tanti altri calciatori di livello. Ma andando a fare il confronto con la storia recente del Gladiator, c’è un confronto impietoso. Nella stagione 2013-2014, culminata con la retrocessione dalla Serie D in Eccellenza, i sammaritani conquistarono 17 punti e 4 vittorie (2 a tavolino contro San Severo e Francavilla) nel girone d’andata. Rendimento dettato da un’annata con tantissime difficoltà, tra cui le varie gestioni, oltre tre presidenti e vari allenatori, finita con una serie di debiti e tante proteste della squadra per il clima di instabilità. Lo stesso che si sta vivendo da una settimana a questa parte all’ombra dell’Anfiteatro, come un triste presagio che nessuno vuole si ripeta.

NULLA ALL’ORIZZONTE. Fatta eccezione per la partita di Cassino, che è arrivata in un momento di totale incertezza, questo dato dimostra che la gestione tecnica, ideata quest’anno per disputare un campionato tranquillo, è stata ben al di sotto delle aspettative e potrebbe essere etichettata come ‘fallimentare’ qualora a fine anno si dovesse ripetere la retrocessione: sarà pure stato eclatante il modo di protestare ma i tifosi non hanno torti, preoccupati per le sorti della loro fede. Ma non tutto è perso perché la salvezza è alla portata se la squadra lotterà nel girone di ritorno. Ma sono discorsi che al momento lasciano il tempo che trovano perché regna il caos ed all’orizzonte si scrutano solo nuvoloni.


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