IL RUGGITO DEL ‘RE LEONE’. Di Pietro: “Il Gladiator è un gruppo unito. Esultanza? Alla Nocerina ho trascorso bei momenti, è il minimo che potessi fare”



L’esultanza rispettosa di Di Pietro

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nei momenti di magra il ‘Re Leone’ fa sentire il proprio ruggito e conduce il branco nei pascoli. Allo stesso modo Andrea Di Pietro, da vero capitano, prende il controllo della squadra e la trascina ad una vittoria notevole contro la Nocerina: così come quel soprannome (Re Leone) che si porta appresso da oltre quindici anni in virtù dei capelli lunghi che portava fino quasi alla spalla. Ritornato alla sua forma migliore dopo qualche partita iniziata dalla panchina, l’esperto centrocampista classe ’83 è apparso padrone della mediana, facendo da scudo con Fausto Coppola alle geometrie di Aniello Vitiello. Qualità e quantità si fondono per un calciatore che è giunto alla presenza numero 135 in maglia neroazzurra, con le reti che diventano 27 nelle quattro annate disputate all’ombra dell’Anfiteatro.

LA PRESTAZIONE. Il trionfo di domenica è la conseguenza di una prestazione positiva: “Abbiamo giocato un’ottima gara. Sin dal primo minuto abbiamo cercato di fare noi la partita ed anche dopo il vantaggio abbiamo continuato. La Nocerina è una squadra forte, ben allenata e ben messa in campo, infatti nel secondo tempo ci siamo abbassati e loro sono venuti fuori pareggiando. Poi è entrato Vincenzo (Marzano ndr), un grande giocatore che ha fatto vincere la partita. Siamo un gruppo unito ed anche se abbiamo l’obiettivo di salvarci e fare un campionato tranquillo, possiamo dire la nostra“.



L’ETA’. L’atleta di Portici sta dosando le sue forze. A trentasette anni compiuti da due mesi bisogna essere intelligenti perché l’energia non è più quella di dieci anni fa ma, come dimostra al meglio Zlatan Ibrahimovic con altre proporzioni, curare il proprio corpo e tenerlo a bada allunga la carriera. Ne è un esempio Andrea come anche Antonio Del Sorbo che risentono dell’età che avanza ma in campo fanno sentire il proprio peso ed il proprio nome scritto dietro la maglietta: “Io sono fisicamente grosso, quindi impiego un po’ di tempo a carburare ed a rientrare in forma. E’ vero qualche partita ho iniziato dalla panchina ma io seguo quello che dice l’allenatore. Noi ci alleniamo, c’è tanta serenità nelle decisioni che prende. Ora il campo parla chiaro e dice che sto giocando bene“.

Andrea Di Pietro con la Nocerina

IL GOAL DELL’EX. Di Pietro ha segnato la sua prima rete stagionale contro i molossi ma non ha esultato in segno di rispetto per la sua precedente esperienza a Nocera Inferiore. Il grande ex del match ha giocato per una stagione e mezza con i molossi, sugellata dalla vittoria del campionato di Eccellenza e della Coppa Italia Dilettanti contro la Sessana al “Partenio-Lombardi” di Avellino dal luglio 2015 al dicembre 2016, per cui ha preferito comportarsi da signore verso una piazza con cui ha raccolto delle gioie: “Ho segnato un goal importantissimo, al di là del fatto che è contro la Nocerina. Un goal un po’ fortunoso, ma ci ho creduto fortemente. La palla è schizzata per terra ed è penetrata proprio nel sette, dove il portiere non è arrivato“.

I RICORDI E LA DEDICA. Infine il capitano neroazzurro, arrivato per la prima volta a Santa Maria Capua Vetere undici anni fa e ritornato due stagioni orsono, rammenta le emozioni vissute con la Nocerina: “Se volessi raccogliere tutti i ricordi di Nocera potrei scrivere un libro. Dal primo all’ultimo momento è stata una bellissima esperienza, abbiamo dimostrato che con il lavoro sul campo si ottengono le soddisfazioni. Li ringrazio per tutto quello che ho lasciato. Non esultanza? E’ il minimo che potessi fare per una piazza che mi ha dato tanto. Dovevo ricambiare con la stessa moneta. La dedica è per mio figlio Ciro, che mi aveva chiesto il goal, mia figlia Maira e per la piccola Desirèe che è la mia nipotina. Non erano presenti al campo ma so che hanno tifato per me vedendo la partita sul computer“.


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