MARADONA E VOLPECINA. Il casertano: “Profonda tristezza. Era un genio umile, ha lasciato un vuoto incredibile nel calcio”



Diego Armando Maradona, Giuseppe Volpecina e Nando De Napoli – (Foto di MagazineNapoli.it)

NAPOLI – Il mondo del calcio ha dato l’ ultimo saluto al suo più grande interprete. Dopo l’annuncio della morte di Diego Armando Maradona mercoledì pomeriggio, nella giornata di ieri si sono svolti i funerali in forma privata in Argentina vicino Buenos Aires. La notizia ha cosparso di tristezza i volti e i cuori di tutti gli appassionati e non del mondo del calcio rimasti increduli e orfani  del suo gioiello più luminoso. Nelle ultime ore sono stati davvero tanti i colleghi, gli amici, e gli ex compagni che hanno ricordato il Pibe de Oro con parole dolci e aneddoti sulle vittorie, sulla sua carriera e sull’uomo, il più discusso di sempre. Sul trascorso dell’argentino a Napoli, sulle sue vittorie e tanto altro ci siamo soffermati insieme ad un ex calciatore e compagno di Maradona, Giuseppe Volpecina difensore storico del club partenopeo dal 1972 al 1988,  capitano della squadra per cinque stagioni ed autore del gol del definitivo 3-1 con il quale il Napoli vinse in casa della Juventus dando avvio alla cavalcata trionfale azzurra. Casertano di nascita, Volpecina ha vestito la maglia dei falchetti nella stagione 1976-1977′ prima di iniziare un lungo cammino nella compagine partenopea . Il terzino, che tra le altre ha vestito anche le maglie di Palermo, Verona e Fiorentina, ha ricordato con parole lusinghiere il suo ex compagno di squadra con il quale ha scritto la storia del Napoli ottenendo il primo scudetto nel 1987.

LA REAZIONE.Sensibilmente dispiaciuto Volpecina ricorda così l’amico scomparso: “Sono rimasto subito sorpreso perchè si era ripreso dall’ultimo intervento che aveva subito e non ci aspettavamo questa brutta notizia. C’è molta tristezza, abbiamo giocato assieme, è stato un amico che ha allietato milioni di persone in Italia e nel mondo. Diego è stato il migliore di tutti e quando un personaggio del genere scompare crea un vuoto per tutti”.



IL LATO UMANO. L’ex difensore tratteggia la figura del Pibe de Oro che non ha brillato solo in campo, ma anche fuori con tutti i suoi colleghi e amici: ” Diego aveva un rapporto eccezionale con tutti, non ricordo screzi fuori o dentro al campo con nessun compagno, aveva un comportamento eccezionale, mai un diverbio o una protesta, sia con i compagni che con gli avversari, un campione sempre pronto a difendere tutti. Era davvero un leader, un uomo squadra, un personaggio incredibile. Era questa la sua forza, sapeva di essere un genio del calcio però si comportava come il più umile dei giocatori”.

L’AZZURRO DEL NAPOLI. Il terzino, nonostante abbia indossato altre casacche importanti durante la sua carriera, racconta però cosa ha provato nel vestire la maglia azzurra proprio nell’anno del primo scudetto:” Ho giocato in tanti posti dove sono stato benissimo, è normale che Napoli sia particolare, senza dubbio era una grandissima squadra e c’era il più grande di tutti i tempi che portò il Napoli a  vincere due titoli. Non potevo chiedere di più dalla vita, sono delle emozioni che nonostante siano passati tantissimi anni, sono ancora vive, certe volte ci penso e sono incredulo che tutto questo sia successo. Bisogna avere fortuna per capitare nell’anno del migliore giocatore e vincere. Fortunatamente mi è capitato e ne sono contento. Dopo sono rimasto dispiaciuto perchè il sogno è durato solo anno, volevo restare per sempre a Napoli ma il calcio è come la vita ed è piena di sorprese. Tutto sommato è stato meglio un anno del genere che non essere mai arrivato a Napoli, comunque mi ritengo fortunato”.

L’UMILTÀ .Insieme al talento smisurato, Volpicena sottolinea come Maradona abbia dimostrato un umiltà fuori dal comune: “La cosa che mi ha colpito di più di Diego è stata la sua semplicità, metteva a suo agio tutti i compagni e sapeva che noi comuni giocatori mortali non potevamo pensare come lui, tirava fuori delle cose allucinanti che nessun giocatore normale avrebbe mai capito, quindi nessuno sarebbe stato al suo passo e lui questo lo intuiva e non ce lo fece mai pesare. Lui sapeva che non poteva vincere da solo, sebbene fosse il più grande di tutti aveva bisogno della nostra amicizia, della nostra collaborazione, quindi si calava nei panni dell’umile ed era il primo a lottare, a scendere in campo senza paura, era un vero trascinatore e questo era un suo pregio. Poteva essere prepotente ed atteggiarsi,  invece si rimboccava le maniche per vincere e conquistare la vittoria. E’ stato un giocatore meraviglioso”.

L’ANNO MAGICO. L’ex Fiorentina si concede un lungo excursus sulla sfida spartiacque con la Juventus che diede il via alla conquista del primo scudetto e nella quale segnò il gol del definitivo 3-1: ” A Torino non stavamo disputando una gran partita, era difficile, tirata, a fine primo tempo lui per sdrammatizzare disse – “non vi preoccupate, state tranquilli, giochiamo come sappiamo giocare e non temete perchè siamo forti, poi date la palla a me che ci penso io, non dobbiamo avere paura”. Ad inizio secondo tempo prendemmo il primo gol ma poi ne segnammo tre e costruimmo almeno 8-9 palle gol neutralizzate tutte da Tacconi che fece una serie di parate straordinarie. In quell’occasione Diego ci diede una scossa, svegliò la squadra e quella fu la svolta, vincendo a Torino capimmo che eravamo davvero capaci di tutto, che avevamo un fenomeno in squadra e che se non avremmo vinto quell’anno non lo avremmo fatto più”.

L’ANEDDOTO. In conclusione Volpicena si sofferma su un particolare di una scena, quella in cui Maradona insieme a Ciro Ferrara e a tutti gli altri cantano in spogliatoio durante la festa per il primo scudetto:”Quella giornata è rimasta impressa nella memoria dei napoletani. Eravamo tutti ubriachi di gioia e champagne, non si capiva un tubo, avevamo dato sfogo a tutte le nostre ansie, a tutto il nostro stress della stagione, quindi una volta avuta la certezza, abbiamo festeggiato come non mai. Mi ricordo anche che mentre ballavamo  Diego cominciò a cantare -” O mamma mamma mamma sai perchè mi batte il corazon ho visto Volpicena” –  e questa immagine me la tengo stretta perchè mi fa emozionare sempre, l’ho scoperto dopo anni, non me ne ero nemmeno accorto. . Eravamo tutti pieni di gioia, esterrefatti per la vittoria ma felici, la sera restammo fine a tardi a festeggiare, fu indimenticabile, una giornata stupenda”.


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