IL CIGNO TORNA AL ‘PICCIRILLO’. Romano: “Emozioni uniche col Gladiator. Afragolese? Finalmente la D dopo 28 anni. Caso di Covid-19? Apprensione….



Vincenzo Di Maio e Gaetano Romano

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La storia, certe volte, mette contro figure che mai vorrebbero scontrarsi. Ma in ogni aspetto, come anche nel calcio, il destino prima o poi riserva sul cammino alcune sfide che vanno affrontate, malgrado il passato abbia detto altro, con la condivisione di tantissime gioie ed anche qualche triste dolore. Gaetano Romano, l’idolo incontrastato della tifoseria sammaritana, sarà avversario del Gladiator domenica, nella gara valevole per la seconda giornata del girone G di Serie D. Da oltre un anno è il direttore sportivo dell’Afragolese, club che ha contribuito a riportare nella categoria Interregionale dopo 28 stagioni di astinenza. Dando seguito al campionato stravinto la passata stagione, la sua compagine vuol esordire al meglio, in quanto domenica scorsa il match contro il Team Nuova Florida è stato rinviato in virtù di un caso di Covid-19 occorso tra i napoletani. E domenica quindi all’ombra dell’Anfiteatro il team del presidente Raffaele Niutta rimette piede ufficialmente in Serie D.

I RICORDI. A sol pensare al suo ritorno nell’arena che gli ha regalato tre anni indimenticabili, con la bellezza di 69 reti in 87 partite ed una doppia promozione consecutiva dall’Eccellenza alla Serie C2 nel triennio di grazia 2000-2003, il “cigno di Arzano” (così soprannominato affettuosamente da un collega sammaritano di fede milanista in ricordo di Marco Van Basten) si commuove: “E’ una emozione unica ritornare su un campo che mi ha fatto spiccare il volo verso categorie importanti e verso enormi successi. Non può fare altro che piacere. Appena è uscito il calendario, ho notato subito che lo scontro col Gladiator era al secondo turno. E’ una bellissima sensazione, ho ancora contatti con tanti amici. Mi dispiace tantissimo che la gara si giochi a porte chiuse a causa del Covid-19: di sicuro sarebbe stato il pubblico delle grandi occasioni per una partita di cartello e con due tifoserie che si stimano profondamente. Mi avrebbe fatto piacere recarmi sotto la tribuna che mi ha acclamato per tre anni, con cui abbiamo scritto tante gioie per me e per loro“.



Gaetano Romano

TRA GIOIE E DOLORI. Per uno strano scherzo del destino il ritorno in Serie D della sua Afragolese sarà proprio al “Piccirillo”, stadio che ha profanato da avversario con la Virtus Carano (debutto di Lazzaro Luce da presidente e vittoria per 1-2) e con l’Aversa Normanna in amichevole: “Il Piccirillo mi ha portato bene sia da calciatore che da avversario ma preferisco parlare del grandissimo feeling con la tifoseria sammaritana. Quando torno da spettatore, mi assale una grande accoglienza, da brividi, per quanto fatto a Santa Maria, con oltre cento goal tra campionato, Coppa Italia e le tante amichevoli disputate. Tornare da direttore sportivo non fa altro che piacere in una città a me tanto cara. Non potrò mai dimenticare, quando ci fu la scomparsa, pianti ed abbracci perché la società stava fallendo ed io dovevo andare via“.

LA SFIDA. Il ds insieme all’altro grande ex, l’allenatore Giovanni Masecchia, ed allo staff, ha visionato le azioni salienti della sconfitta dei neroazzurri contro il Latina, per cui esprime la sua sensazione: “La partita tra Gladiator e Latina è sempre stata una partita importante, dalle grandi emozioni. Ho visto gli highlights che però non dicono tutto. In base alle azioni, ho notato nel primo tempo un Gladiator remissivo ed in attesa degli avversari, consapevole della forza del Latina. Dopo il 2-0 si è svegliato ed ha capito che poteva osare. Il goal di Del Sorbo ha riaperto la gara, poi le occasioni sprecate per il pari ed infine quel goal che a mio avviso era regolare. Vista la stazza di Del Sorbo, è stato bravo e pulito, infatti ancora non ho capito qual è il motivo del fallo. Conoscendo i giocatori, credo che quest’anno dirà la sua, gioca bene ed ha calciatori importanti in qualsiasi ruolo“.

Gaetano Romano e Giovanni Masecchia

TRIONFO AL PRIMO COLPO. Artefice indiscusso della promozione, l’ex bomber di Benevento ed Avellino ha iniziato nel modo migliore da direttore sportivo, trionfando al primo colpo. E quest’estate ha lavorato per rinforzare la rosa: “Con il rinvio della prima giornata, approdiamo dopo ventotto anni in Serie D e vorremmo fare una bella figura. Ci stiamo preparando per ben figurare, dopo aver costruito la squadra nei minimi particolari in ogni ruolo. E’ un girone che non si vedeva così competitivo da oltre dieci anni. All’ossatura importante abbiamo aggiunto tasselli che possono alzare l’asticella. Quando manchi da tale categoria da 28 anni, l’appetito vien mangiando. E’ un girone difficilissimo, spero in un campionato tranquillo, in attesa che la tifoseria possa tornare a sostenerci sugli spalti. Obiettivo? Non conoscendo le altre squadre, credo che sia noi che il Gladiator possiamo lottare per una classifica medio alta“.

IL CONTAGIO. Il caso Covid-19 non ha scombussolato più di tanto l’ambiente che ha ottemperato a tutte le procedure, a dimostrazione della grande organizzazione societaria: “Sicuramente avere un tesserato con il Covid-19 desta preoccupazione per la sua salute e di tutta la società. Ma c’è da rimarcare che abbiamo fatto i massimi controlli, con tamponi e test sierologici, che hanno tranquillizzato tutti. E’ ovvio che abbia messo un po’ di apprensione. Il rinvio ha creato uno svantaggio? Non credo perché insieme a Giovanni Masecchia ed allo staff tecnico abbiamo improntato una preparazione piena di partite amichevoli. La squadra si sta allenando alla grande, è in salute. Il rinvio ha permesso di lavorare ancora un po’ sull’aspetto tattico, guardandoci i resoconti delle partite delle squadre che andremo ad affrontare. Credo cambi poco che si sia rinviato il match, ma settimana prossima avremo tre gare in sette giorni“.

IL FUTURO. Infine Gaetano Romano rimembra le possibilità di un suo ritorno nel Gladiator: “Avrei voluto chiudere la carriera a Santa Maria Capua Vetere. Con Lazzaro Luce e Tonino Simonetti la trattativa iniziò ma poi saltò non so per quale motivo. Da parte mia la voglia e la speranza di tornare ci sono sempre state ma questo non è mai avvenuto. Ora sono al secondo anno di Afragolese, con un presidente sfegatato che si è messo a disposizione. Lavoro e sto portando avanti tutti i programmi. In futuro? Siamo sotto al cielo, chissà che un giorno il mio percorso non s’incroci con quello del Gladiator…ne sarei onorato“.


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