FINALMENTE IL SINTETICO AL PINTO – Costi, tempistica e manutenzione. Ecco il futuro del calcio a Caserta



Bruno Iovino

Il primo passo verso il futuro sarà l’installazione del sintetico allo stadio Pinto. Accordo già raggiunto tra la Casertana e il Comune come annunciato dalle parti sabato in conferenza presso la sala Consiliare. Per capire tempistica, costi e informazioni tecniche abbiamo sentito Bruno Iovino reduce dall’esperienza alle Universiadi 2019. Dirigente Aru, in passato ha ricoperto il ruolo di Segretario e direttore generale all’Avellino, Nocerina, Campobasso, Potenza e Grosseto. Di Mercogliano, dirigente di comprovata esperienza che un anno fa si è interessato in prima persona proprio dei sintetici installati in Campania per le Universiadi.

A Caserta è tutto pronto per il nuovo manto erboso in erba sintetica. Entro il 15 settembre dovrebbe essere pronto. Ci può spiegare la tempistica e i costi dell’operazione?



“Se si rivolgeranno ad un’azienda specializzata, esperta del settore in 40-45 giorni si riuscirà a completare tutto. Al massimo sessanta giorni considerando la settimana di pausa a Ferragosto. Ma non oltre. Come investimento parliamo di non meno 500-600mila euro”.

Una veduta dello stadio Pinto

Una cifra importante ma a quel punto la Casertana risolverebbe i problemi di allenamento.

“Approssimativamente quella è la cifra ma bisognerà poi fare tutte le canalizzazioni nel sottosuolo poiché quel tipo di sintetico deve essere perfezionato. Normalmente parliamo di 8000 metri quadrati da installare e compresi i costi di manutenzione possiamo arrivare anche a 700mila euro”.

I passaggi tecnici poi saranno quelli di ottenere le licenze Uefa e Fifa poiché è intento della Casertana diventare punto di riferimento per club e nazionali che giocheranno gare ufficiali in Campania e potranno così svolgere la rifinitura in Via Medaglie d’Oro.

“Serve allora il tappeto sintetico di classe A, ma sul discorso di ospitare i club per la rifinitura allora bisogna un attimo specificare. Una squadra che viene a giocare al San Paolo che ha l’erba naturale, difficilmente si allenerà il sabato su un sintetico. Allenatori e preparatori atletici preferiscono non rischiare infortuni su una superficie diversa. Ma queste sono valutazioni che competono alle singole squadre. L’importante è avere un terreno di gioco adeguato alle proprie esigenze”.

Questi sintetici di nuova generazione possono durare anche vent’anni?

“Dipende dall’uso che si fa. Innanzitutto bisogna curarlo nei minimi dettagli, pettinarlo ogni due-tre mesi e i costi non sono affatto bassi. Poi se svolgeranno tutti gli allenamenti dalla prima squadra alle giovanili durerà tot tempo. Viceversa può durare molto di più se decideranno solo di giocarci due volte al mese per le partite casalinghe. Forse venti anni sono troppi, più credibile una decina di anni. L’importante sarà la perfezione sotterranea con sistema di irrigazione, vasche e tutto il resto. Sicuramente Caserta non avrà più quei problemi di un manto erboso in pessime condizioni come gli ultimi giorni”.


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