LA NOVITA’. Famiano pronto a tutto per il Marcianise: “Calciatore-allenatore? Do una mano al mio club. L’addio di Valerio una sorpresa, sul recupero…



MARCIANISE – Una nuova avventura si apre per Pietro Famiano, centrocampista classe 85′, che dalla settimana scorsa sta svolgendo il ruolo di calciatore-allenatore del Marcianise insieme a Giuseppe Cicala. E’ la prima esperienza in un ruolo del tutto nuovo per il marcianisano che si trova non solo a vestire la maglia della sua città ma anche ad essere guida della squadra (CLICCA QUI PER LEGGERE LA SCELTA ALLA VIALLI). Dopo il settore giovanile con la Juventus, Famiano ha militato tra Serie B con la Triestina, in C2 con Gubbio, Nocerina e Giugliano poi in Serie D con Turris, Gladiator, Casertana, Nocerina, Foggia e Battipagliese sono alcune delle compagini di cui ha fatto parte. Nel 2017 il centrocampista torna a casa, arriva in forza al Marcianise e nello scorso anno calcistico è uno dei protagonisti del “double”. Nel novembre del 2019 un infortunio lo porta lontano dal rettangolo verde. Quando la società chiede aiuto, dopo le dimissioni di Angelo Valerio ormai ex tecnico dei biancoazzurri, Famiano risponde presente. Ai nostri microfoni il neo-tecnico parla della prossima gara contro la Frattese, degli obiettivi stagionali, dei suoi ricordi più belli legati al Marcianise e della nuova esperienza come allenatore.

Il suo esordio sulla panchina vi ha visti sconfitti contro il Pomigliano, una delle squadre più in forma del campionato. Quanto rammarico c’è? Potevate fare qualcosa in più? Che approccio c’è stato alla gara da parte dei suoi?



“La squadra ha disputato un’ottima gara, siamo stati puniti da qualche episodio. Abbiamo preso gol su un corner dopo solo due minuti, loro sono un’ottima squadra. Ovviamente abbiamo cercato di reagire, abbiamo preso una traversa, un goal-no goal sulla linea che poteva riaprire la partita , il loro portiere ha fatto una bella parata su Maietta. Diciamo che le occasioni le abbiamo avute ma abbiamo peccato di inesperienza e di cattiveria sia in zona realizzativa che in quella difensiva. Non posso però recriminare nulla ai miei perchè come ho detto prima hanno disputato una buona gara”. 

La prossima sfida sarà di alto calibro considerando anche i vostri avversari, sarete ospiti della Frattese. Come sta preparando la gara?

“Giocheremo contro una grandissima squadra, una di quelle costruite per lottare al vertice. Sarà una gara proibitiva per noi, come tutte le partite però vanno giocate e sarà il campo il giudice supremo. Andremo lì per fare la nostra partita, la prepareremo in modo impeccabile e daremo il massimo. Sarà difficilissimo, dovremo disputare la gara perfetta”. 

Attualmente con 19 punti occupate una delle zone play-out della classifica. Quale crede sia la mossa giusta per risalire?

“Non c’è una mossa giusta per risalire. L’unica cosa da fare è lavorare sui nostri punti deboli, fare sempre meglio e soprattutto avere la voglia di farlo. Sappiamo quanto sia difficile questo Campionato, spero anche di recuperare presto dall’infortunio per aiutare i ragazzi in campo”.

Da marcianisano doc come si sente in questa nuova avventura a capo della squadra della sua città?

“E’ successo tutto molto velocemente. Non me l’aspettavo, io ho un ottimo rapporto con Angelo Valerio ed è stato un duro colpo per tutti. La società ha preso questa decisione ed io mi sono messo a disposizione perchè sono di Marcianise, sento mia questa squadra e non potevo tirarmi indietro. Sicuramente non ho esperienza come allenatore, conosco il calcio perchè gioco da una vita ma non è semplice. Sto mettendo tutto me stesso in quest’esperienza e spero di riuscire a far bene. Il mio posto è però in campo e spero di riuscire a dare ancora qualcosa lì, questa è una cosa in più che cercherò ovviamente di onorare fino alla fine” .

Lo scorso anno il Marcianise ha messo a segno un double da sogno, il tuo ricordo più bello legato a questa piazza qual è?

“Quando vinci nella tua città è ancora più bello. Il mio ricordo più bello è il gruppo dello scorso anno, eravamo una famiglia. Uscivamo insieme, c’era un rapporto che andava oltre. L’immensa gioia di aver portato tutti insieme nuovamente il nome di Marcianise in alto. Tutt’ora il rapporto tra di noi continua, ci vogliamo bene, siamo come fratelli”. 

Lei ha un bel rapporto con il suo ex tecnico Angelo Valerio. In questo suo nuovo percorso prenderà spunto anche dai suoi insegnamenti?

“Sicuramente, lui è un allenatore molto preparato ed in gamba, secondo me farà strada. Quando ci fu l’idea di prenderlo al Marcianise io sono stato uno dei promotori. Con lui c’è si è instaurato un rapporto di amicizia che va oltre il calcio.”

Crede sia possibile ottenere la salvezza diretta?

“Noi puntiamo a questo, sappiamo che non è facile ma daremo il massimo per far si che accada. Si sa che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare ma ti assicuro che sputeremo sangue per raggiungerla”. 

Cosa prova a ricoprire il ruolo di allenatore-calciatore?

“Con la massima sincerità io non mi sento allenatore attualmente, mi sento più che altro una persona che sta dando una mano a Marcianise ed ai compagni. Loro si sono messi a disposizione, mi ascoltano ed hanno stima e fiducia in me, come ovviamente io in loro. Non ci si può definire allenatore dopo una partita in Eccellenza e sinceramente non è nemmeno quello che vorrei fare “da grande”. Ripeto, sto dando una mano perchè mi piace e ne capisco un po’ di calcio avendolo da sempre giocato, tutto qua. Non ci si può tirare indietro se tua città ha bisogno di te”. 

Un infortunio la tiene lontano dal rettangolo verde, quando crede di poter tornare in campo?

“Il mio infortunio è stato interpretato male. Si pensava ad una lesione muscolare invece era una lesione tendinea in due punti, non era ben visibile nelle ecografie. Fortunatamente sono in fase di miglioramento, penso e spero di poter tornare tra due-tre settimane”. 

Come si trova in tandem con Giuseppe Cicala?

“Giuseppe è un uomo della società, abbiamo un ottimo rapporto. E’ una persona che si mette a disposizione, lui ha poco tempo per cause lavorative. Io sono più da campo, lui invece guarda da fuori e corregge qualche errore. Ci completiamo, mi da una grossa mano su tutto”. 


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