Senza soldi non si cantano messe. E’ finito il sogno Volalto: questa società non può permettersi la Serie A1. La tristezza delle ragazze ‘mercenarie’: “Mesi di inferno”



Quando si tocca il fondo poi c’è la necessità di scavare. E quando pensi che si sia raggiunto il limite, ti rendi conto che c’è sempre la possibilità di fare peggio. Abbiamo atteso il 27 dicembre, senza fare proclami. Senza scrivere nulla, facendo parlare solamente i fatti. Stamattina abbiamo atteso il comunicato della Volalto, che è prontamente arrivato. Ma noi già ci siamo organizzati prima, abbiamo scavato a fondo nel morale della squadra e dello staff tecnico per fare quello che è il nostro lavoro: i giornalisti. A differenza di coloro che amano semplicemente leccare a destra e a sinistra, o nella peggiore delle ipotesi semplicemente pubblicare il comunicato della società, noi scriviamo articoli che cercano di fare chiarezza. Non lo facciamo per soldi né tantomeno per avere click sulla pagina o sul sito (anticipiamo anche la replica del presidente, così non ci dice che non ci legge nessuno. Non ci interessa). Lo facciamo per deformazione professionale, siamo giornalisti. Scriviamo per quei pochi nostri followers, ma chissà perché poi i nostri articoli fanno sempre rumore. Forse perché scriviamo verità incontrovertibili. Oggi scriviamo della Volalto 2.0 Caserta: abbiamo ricevuto una nota da parte delle atlete cacciate a calci in culo. La società non fa nomi, e così preferiamo non farli nemmeno noi. Per rispetto. Queste ragazze vengono chiamate dall’ormai famoso Mangiafuoco mercenerie. E tutti sappiamo chi si nasconda dietro questo profilo falso. Così come lo sa tutta la società rosanero, che non prende le distanze e quindi di conseguenza appoggia le sue dichiarazioni. Mercenarie? “Si dice di persona che lavora solo per guadagno”. Ecco, la lunga lettera delle ragazze inizia così: “Guadagnare cosa? Attendiamo ancora gli stipendi. Siamo professioniste, a differenza di chi invece non sa nemmeno cosa significhi fare impresa e gestire una squadra di pallavolo”. La società non ha ancora pagato le ragazze. Ci sono numerosi stipendi ancora da pagare, e vogliono passare come i padroni del mondo. L’Italia intera ormai vi ha conosciuto: vi lamentate del poco pubblico, vi lamentate degli scarsi risultati ma guardate mai ai vostri errori? Il fallimento arriva sempre quando c’è qualcosa che non va ai vertici: il pesce puzza dalla testa. Ma qua sbagliano sempre gli altri. Cuccarini perché resta ancora al proprio posto? Perché in caso di esonero bisogna pagarlo fino alla fine? E’ meglio essere senza volley, che con figure di merda (scusateci il francesismo) in giro per l’Italia. C’è poi un casertano fisioterapista che ha seguito la squadra: cacciato perché si è lamentato del mancato pagamento degli stipendi. Azz, ma allora si lamentano tutti. Ma sarà che forse il mancato impegno sia proprio perché lavorare gratis non piace a nessuno? Ci sono famiglie, impegni e professionalità da pagare: ma ci sono aziende che pagano tutti poco e male, con soldi che vengono rilasciati come una sorta di premio. Caserta non merita questo. Caserta non vuole imprenditori che fanno impresa sulle spalle dei cittadini. Perché adesso è arrivato il momento di dire due cose: perché investire a Caserta fondi personali? Qual è il tornaconto? Non rispondete passione, non vi crede nessuno! Per chiudere: avete annunciato per il 2020 colpi per la squadra, li attendiamo. Così come attendiamo il sito dedicato alla pallavolo, mi raccomando, fatelo bene. Non vorremmo che sia stato l’ennesimo comunicato farsa contro qualche giornalista del Norde. Rispettate la vostra parola. Rispettate voi stessi. Rischiate di non credere nemmeno più alle vostre parole!




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