Niente fair play e terzo tempo, finale incandescente tra Aquile e Maddalonese con un giallo da chiarire…



L’esultanza della Maddalonese dopo il 2-0 (Foto Alida Filauro)

Aquile Rosanero – Maddalonese non sarà di certo ricordata come la gara esempio di lealtà e sportività. Sono volate parole grosse sugli spalti e qualcosa in più negli spogliatoi. Una gara macchiata da episodi che nulla hanno a che vedere con il calcio. Eppure fino alla metà della ripresa c’erano stati scontri, sì, ma solo in campo e nel rispetto dell’agonismo del gioco. Fino al gol del raddoppio della Maddalonese. Alcuni dirigenti delle Aquile invitano un calciatore a terra a rialzarsi il prima possibile, prendendosela anche con alcuni componenti della panchina. E, proprio a centrocampo, un calciatore della Maddalonese alza lo sguardo e inizia a sorridere. Il sorriso fa scatenare la rabbia dei dirigenti delle Aquile e quindi sugli spalti accade il putiferio, con numerosi presenti che sono costretti anche a lasciare la tribuna. Ma il gesto più eclatante e sicuramente più brutto per una gara di calcio è arrivato al triplice fischio finale: un calciatore indica la tribuna con la mano e con un gesto irriguardoso invita i dirigenti delle Aquile a “prenderlo in c…”. Prima di andare a festeggiare insieme ai tifosi giunti da Maddaloni. Questo ha scatenato la reazione anche di alcuni calciatori rosanero che hanno atteso in campo per alcuni minuti per chiedere spiegazioni. Ma poi sono stati costretti a lasciare il campo per portarsi negli spogliatoi. E quello che è successo dopo è, purtroppo, un fatto noto.




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