Cellole, la contentezza di Cimino: “Che emozione vincere nella mia città”



Il tecnico Cimino in panchina

“C’è tanta soddisfazione per questo successo, io sono di Cellole e per me ha un valore doppio” – esordisce così Michele Cimino nel post gara dell’ultima con il Castel Volturno. “Questo campionato – continua l’allenatore – è stato una lunga cavalcata e ringrazio i ragazzi perché sono stati immensi. Ci si aspettava di migliorare quello che era il piazzamento dell’anno scorso, ma siamo andati oltre l’ostacolo. Non nascondo che ci sono stati momenti di difficoltà, quando subentri in un contesto devi anche saperti adattare. Le prime partite siamo stati un po’ in crisi, poi è cominciata la nostra volata e a darci una spinta maggiore è stata proprio la partita d’andata col Puglianello nonostante il 4-1 subito e una sconfitta immeritata. Da lì non ci siamo fermati più, abbiamo perso solo a Vitulano ma quando una squadra raggiunge l’obiettivo è normale si rilassi. La società, lo staff e i ragazzi sono stati encomiabili, non gli si può dire nulla perché hanno dato il massimo”. Sul futuro però il tecnico rossoblu non si sbilancia: “Ci godiamo questa festa, ci sono tanti se e tanti ma perché dobbiamo ancora parlare con la società. E’ prematuro fare qualsiasi discorso. Sono figlio di questa città, figuriamoci se non mi farebbe piacere rimanere”. Una pagina di storia scritta da un gruppo di tutti cellolesi o quasi:  “Quattro ragazzi solo non sono di Cellole ma è come se lo fossero. Questi calciatori sono legati da una stima che va oltre il calcio. In questi categorie per vincere i campionati ci vuole il gruppo, senza non vai da nessuna parte”. Non manca il grazie ai tifosi: “E’ uno spettacolo vederli al campo, ci hanno dato una grossa mano e ci hanno aiutato. Anche a loro va la dedica di questa vittoria”. E sullo scetticismo che aleggiava intorno alla panchina ad inizio stagione questa la risposta: “Il tempo ti dà ragione o ti dà torto. Non ho nulla da dire a chi era scettico sul mio arrivo ad inizio anno sulla panchina del Cellole. Vado avanti per la mia strada e alla fine con il lavoro abbiamo dimostrato quello che potevamo fare. Non mi sono mai permesso di giudicare l’operato degli altri, valuto solo la mia stagione e posso dire che abbiamo vinto un campionato con undici punti di distacco, fatto il miglior attacco, la miglior difesa, a cui si aggiunge il titolo di capocannoniere. Parlano i risultati”.




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