Dai e vai… col coach! L’opinione di Ciccio Ponticiello



Coach Ponticiello

Nel Campionato italiano Pallacanestro di Serie B, la provincia ‘gioca’ un ruolo dominante. Anzi, è “l’azionista di maggioranza”. Tra i tanti clubs che partecipano alla competizione, c’è una ‘piazza’, in particolare, che merita un approfondimento.
Per i ‘numeri’ sin’ora espressi, ha catturato la nostra attenzione; è il sodalizio cestistico che nasce all’ombra della “Dea Praeneste”. Signore e signori, la CitySightseeing Pallacanestro Palestrina, ed il suo capo allenatore Francesco Ponticiello.

-Coach, buon pomeriggio innanzitutto.
-Buon pomeriggio anche a voi.
-Abbiamo selezionato sei domande. Si parte dall’attuale situazione della sua squadra, e si conclude con un occhio al futuro dei vivai… passando per la Post Season.
-Ok, procediamo allora.
-Bene. Allora cominciamo dal vostro recente successo…



D. La vittoria in trasferta, contro la Ge.Vi. Napoli Basket, ha fatto davvero molto rumore. Una ‘sentenza’ emessa dall’arco…
Noi non abbiamo potuto assistere alla gara: quale è stata la strategia adottata per creare le giuste spaziature per il tiro pesante?

«La preparazione del match con Napoli, si basava principalmente su due punti chiave. Il primo era esprimere in campo il massimo livello possibile di energia; dalla palla a due e per tutta la durata del match, in attacco così come in difesa. Il secondo punto qualificante, attaccare i loro uomini chiave, sempre su tutti e due i lati del campo. Insomma avevamo fatto un “investimento sul nostro sistema”, ottimizzando i concetti chiave del nostro gioco, piuttosto che rincorrere le casistiche del loro gioco. Napoli è una squadra con equilibri molto ben definiti e volevamo farglieli saltare».

-Puntare su se stessi, sul proprio “sistema di gioco”, piuttosto che ‘rincorrere la lepre’. Ci sembra più che ragionevole.

D. Virtus Arechi Salerno-Palestrina-Decò Juvecaserta: la ‘tris vincente’ del Girone D. Queste tre squadre, segnano più delle altre, in tutti e 4 i gironi. Palestrina, però, è tra quelle che subisce più canestri tra le 32 partecipanti alla post-season.
Domanda: come cambierà, in chiave play-off, questo fattore?
E’ solo questione di ‘geometrie’ in campo?;

«Personalmente, tendo a tenere solo relativamente in considerazione le medie punti: sia quelli segnati che quelli subiti. Ritengo più significativi gli ‘indici di efficienza’, ricavabili dal rapporto tra: punti realizzati e subiti, ed il numero di possessi.
I cosiddetti ‘O.E.R.’ e ‘D.E.R.’ sono più mirati, soprattutto nel caso specifico delle 3 squadre di testa del girone. Infatti, tutte e tre, giocano ad alti ritmi, producendo molti possessi per sé e per gli avversari. Cosa che, ovviamente, amplifica sia la media punti segnati che quella dei punti subiti. Quindi, considerando che nei #playoff sicuramente aumenti la fisicità e si abbassino, per conseguenza, i ritmi, sarà decisivo per noi, e per le altre, accrescere l’efficienza del gioco. Puntare decisamente a migliorare “offensive e difensive efficency rating”, piuttosto che le medie punti».

-Coach, siamo talmente d’accordo che, pure noi, di recente, abbiamo cominciato ad utilizzare questo (nuovo) approccio statistico per leggere più in profondità i vari giochi. E’ una bella gratifica. Anzi, ne sarà contento l’amico, co-fondatore, Oreste Mercalli.
https://www.facebook.com/notes/libero-pensiero-bianconero/sotto-canestro-la-statistica-si-evolve/2121186677964141/ Ma veniamo alle altre domande…

D. Dopo la partita contro lo Sporting Club Juvecaserta, ben 9 successi di fila ha inanelato il suo roster. Alcuni davvero importanti, e con un ampio margine di vantaggio. Quale è stato il fattore dominante, a parte un equipe più o meno al completo?

«In realtà, la stessa sconfitta all’overtime di gennaio, era già dentro un importante percorso di crescita. Dentro un cammino che dice, come la Citysightseeing, dopo le problematiche fisiche di ottobre, abbia vinto 20 delle 22 partite giocate dal 1 di novembre al 31 marzo. E, paradossalmente, il fattore chiave -limitatamente a quanto determinatosi a partire dalla 6’ di andata, il migliore nel girone D, secondo a quello della sola Cestistica Città di San Severo, se consideriamo tutti e 4 i gironi- risiede proprio nelle tre sconfitte di ottobre.
Proprio queste hanno reso chiaro a tutti noi, staff tecnico e squadra, come fosse decisivo fare di ogni allenamento, di ogni partita, un decisivo step di crescita. Qualcosa che aggiungesse definizione e qualità al nostro gioco, verso il massimo livello di competitività».

D. Dal suo punto di vista, qual è il potenziale che può offrire il nostro girone nei play-off? Quali realistiche probabilità ci sono di riuscire nel grande ‘salto’?

«È mia ferma convinzione che, la competitività, sia un obiettivo che si possa programmare; che, per vincere, sia sicuramente essenziale la programmazione. Ma, alla fine, è chiaro che, per il raggiungimento di un obiettivo finale -poter effettivamente centrare una vittoria- sia indispensabile anche il concorso di fattori imponderabili, a volte casuali. Detto questo, ritengo sia oggettivo che, il girone D, presentasse in avvio (e lo ha confermato durante lo svolgimento della Regular Season) un aspetto NON reperibile negli altri 3 gironi: un numero enorme di compagini che avevano programmato la competitività.
Credo che, proprio questo, possa aiutare le 8 compagini che dal nostro girone, accederanno ai playoff. Perché, un girone che vede fuori dalle prime 4 posizioni, piazze come Cestistica V i o l a Reggio Calabria e Napoli; addirittura fuori dai play-off IUL Basket Roma e Costa d’Orlando Basket, “ha allenato” queste 8 squadre a giocare almeno 20 o 25 confronti tirati, sui 30 dell’intera regular season. Perché, anche prescindendo dagli aspetti strettamente tecnico/tattici, il fattore campo che vige in questo girone, ha mentalizzato ogni squadra, ogni giocatore, su cosa fare nelle fasi topiche di un match».

-Ci è parso di scorgere una, nemmeno troppo velata, nota di ottimismo. Be’, ci piace questa analisi tecnica.

D. E’ un dato di fatto che, dai tanti scandali/problemi emersi/esplosi, in seno ad importanti club di LBA-Legabasket Serie A e Legadue Basket, si renda necessaria ed immediata una profonda (ri)organizzazione dei campionati. Da dove ripartire?
Quale potrebbe essere la soluzione appropriata?

«Uno dei parametri per definire il cosiddetto “analfabetismo funzionale”, è quello che inerisce la tendenza a reperire ricette semplicistiche per problematiche complesse. E considerando che, quanto mi chiedi, rientra oggettivamente nell’ambito delle questioni complesse, almeno per il nostro movimento, mi guardo bene da proporre soluzioni miracolistiche; soprattutto perché dubito che ce ne siano. L’unico aspetto che mi sento di porre al centro del discorso, è l’assoluta necessità di partire da idee chiare, realistiche e non velleitarie. Idee che NON prescindano da 3 aspetti chiave:
a] rispetto dei tifosi e della loro passione;
b] rispetto di giocatori, tecnici, dirigenti e dei loro ambiti professionali;
c] ricerca di un giusto equilibrio tra entusiasmo e capacità autocritiche».

D. Quando, e come, il movimento cestistico ‘giovanile’ -i vivai- potrà tornare a rivestire quell’importanza strategica che aveva una volta? Anche in chiave ‘Nazionale’, e non solo di club.

«Anche in questo caso, tenersi lontano da risposte miracolistiche o pretese messianiche, mi sembra l’irrinunciabile punto di partenza. Negli ultimi anni, gli eccellenti risultati delle nazionali giovanili, hanno dimostrato che la situazione sia in divenire; che, seppur lentamente, qualcosa si stia muovendo. Bisogna ripartire proprio da questo, non dal catastrofismo. Prendere forza dal pensare di stare incominciando ad invertire una tendenza, che ci ha penalizzato per troppo tempo. Così come dalla consapevolezza che si debba fare ancora tanto, che ognuno di noi, addetti ai lavori, debba portare il classico “mattoncino” invece di pontificare!»

-Be’, una lettura asciutta e distaccata. Ma anche condivisibile; è vero: si tende sempre a cadere nel vittimismo, mentre invece…

Siamo in chiusura, dunque. Ringraziamo Coach Ponticiello per il tempo concesso e per la sua affettuosa disponibilità nel rispondere alle nostre domande, con così breve preavviso.

Ed io ringrazio te, Carmine, per l’attenzione.
Naturalmente, grazie anche all’intero staff di Libero pensiero Bianconero. E mi raccomando: continuate così… Gagliardi!

Certo! Lo saremo senz’altro.
Anzi: Presidente Cilia?
Si tenga pronto: la prossima volta toccherà a lei!

Carmine Covino


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