D’Agostino ha deciso di lasciare e detta le condizioni: “Per colpa del Comune a Caserta non mi vedrete più, via anche in caso di promozione. Vi dico che serve per prendersi il club”



Il presidente D’Agostino (Foto Giuseppe Scialla)

A distanza di tre mesi il presidente della Casertana Giuseppe D’Agostino ha deciso di (ri) chiudere con i rossoblù. A far prendere questa drastica decisione è stata la mancata omologazione degli spalti per il derby di domenica contro la Juve Stabia che costringerà le due formazioni a scendere in campo senza pubblico. Nella conferenza stampa di oggi pomeriggio presso la sede, il massimo dirigente non ha usato mezzi termini per addossare le colpe al Comune: “La Questura di Caserta non è responsabile di quanto accaduto. E’ soltanto colpa del Comune. Ho provato a chiamare più volte il Sindaco ma non mi ha risposto. A questo punto allo stadio non mi vedrete più. Ho chiuso con la Casertana anche se andremo in serie B. Non ci sono assolutamente margini di ripensamento. La iscriverò al campionato ma poi basta. Non farò assolutamente nulla. Chi vorrà subentrare dovrà portare i soldini altrimenti gli faccio fare la fine di come quando l’ho trovata”. Sarà la delusione del momento, sarà che da tre anni il primo cittadino è atteso allo stadio ma non è mai arrivato o davvero il patron ha deciso di terminare la sua esperienza alla guida dei falchetti. Eppure a dicembre in quell’incontro al Comune sembravano aver trovato l’intesa su ogni cosa. Sta di fatto che alla vigilia di un derby così delicato la Casertana si ritrova senza un futuro certo e con il malumore fino alla punta dei capelli. Quella che doveva essere una stagione trionfale si sta trasformando in un incubo.




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