Proprio così! Come nel film “Rocky”, è stata la campana a decidere il vincitore del match di ‘cartello’ della 18^ giornata del campionato di pallacanestro, Girone D, serie B.
Non che non la meritassimo, la vittoria. Anzi, ce ne ha reso merito anche coach Ponticiello. Il fatto è che questa partita l’abbiamo vinta -come si dice- ‘ai punti’, per usare un’espressione prestata dalla Boxe. Ennesima partita vinta sul finale di gara; un’altro match dove, il fattore ‘C’ -C per Cazzimma- ha fatto la differenza.
Perciò, non siamo d’accordo con alcuni tifosi che ieri hanno storto un po’ il naso sulla nostra prestazione.
Certo, per lunghi tratti di gara c’è stato poco contributo da play e pivot. Poi abbiamo rimediato.
E comunque, sia chiaro: l’avversario di ieri, era di quelli tosti.
Onore al merito per la Citysightseeing, che ci ha offerto una sontuosa gara, ma anche allo splendido gruppo di tifosi in trasferta.
Meritano tutti il nostro più profondo rispetto.
Nel nostro prepartita (che vi suggeriamo di leggere, o di rileggere) siamo stati straordinariamente precisi: dicevamo, fra l’altro, che avremmo giocato in maniera speculare. E così è stato: punteggio identico a valutazione Lega; stessi assist; stessa % di tiri da ‘2’; stessi punti dalla nostra panchina etc etc.
Questo spiega il perché della nostra vittoria ‘ai punti’.
Le difese sarebbero state ‘a uomo’ e così è stato, salvo qualche eccezione.
Parlavamo anche di “Small ball”: 4 giocatori che si alterrnavano all’esterno ed un ‘centro’ fluido a smazzare palloni.
Pure questa ipotesi l’abbiamo azzeccata. Anzi, in alcuni frangenti c’erano addirittura tutti e 5 giocatori ‘fuori’.
Ode ad Ignacio Ochoa:
Lo starting five laziale è stato proprio quello pronosticato da noi, con un Ochoa immenso, vero play-maker occulto, attento a distribuire palloni con efficacia. Dall’alto dei suoi quasi ‘quaranta’, ha sfoderato una prestazione epica: è l’indiscusso MVP della gara. Immarcabile, infallibile, preciso anche dai 6,75. Col suo gioco, nei primi tre minuti di gara, sembrava di vedere Harden (nelle debite proporzioni): erano tutti suoi i canestri di Palestrina; tutti su sue giocate individuali, senza assistenze.
Veramente un fattore determinante.
Tante le nostre ‘percussioni’ a canestro, che ci hanno consentito di restare sempre agganciati al match, anche quando siamo andati sotto di dieci lunghezze. Merito degli attacchi al ferro di Rinaldi, Sergio e soprattutto di ‘Tiribeni’, pienamente rientrato nel suo personaggio.
Peccato aver sparacchiato inutilmente da centro campo, sprecando possessi che ‘scottavano’, un errore in cui cadiamo troppo spesso.
Ma si sa: Hassan e Petrucci sono giocatori istintivi, quindi non mancheranno mai di cedere alla tentazione di tiri dal coefficiente di audacia elevato. Sino ad ora, il loro saldo algebrico resta positivo.
Altro errore è insistere col passaggio schiacciato a terra: è una soluzione che raramente paga, e richiede che, l’atleta in ricezione -nel caso di specie, il centro Dip- tenga il pieno controllo di gambe e ritmo.
Stasera, l’oriundo, era decisamente sotto tono. Ma gli è comunque valso un ottimo 21 di valutazione Lega. Sua è stata quell’arcigna giocata difensiva, sul finale, che ha tagliato fuori dal rimbalzo la squadra avversaria, e che ci ha fatto vincere…
Due secondi prima della ‘campana’.
L’azione è andata più o meno così: tiro sbagliato di Palestrina. Rimbalzo di Rizzitiello che, spalle a canestro, butta la palla alla ‘speri in Dio’ ma non ci prende. Dip esegue un perfetto ‘embargo’ difensivo su Carrizo; noi catturiamo la carambola, e gli ultimi due secondi di gioco sfumano in un piano sequenza quasi surreale. L’overtime finisce, suona la sirena e noi portiamo a casa i ‘quattro’ punti. Perché tanto è valsa questa vittoria.
Insomma, in un match -più o meno- punto a punto, la vittoria è determinata spesso da singoli episodi. La difesa sul finale, ad opera di Dip, ne è stato senza dubbio un eloquente esempio.
Finale: Caserta si tiene stretta la vetta, incassando un dividendo extra di quattro punti sugli scontri diretti, valevoli per la classifica avulsa, su due delle quattro pretendenti al salto di categoria…
Quindi, vissero tutti felici e contenti? Forse.
Sta di fatto che, ieri sera, al Palazzo c’erano solo poco più di 1.000 anime. Eppure, Napoli e Milan avevano giocato la sera prima…!!!
Carmine Covino