Sofferta è ancora più bella! Caserta batte Palestrina in volata e blinda il primo posto



Nick Petrucci (Foto Gianfranco Carozza)

Che messaggio a tutto il campionato: la Decò Caserta soffre terribilmente contro una fastidiosissima Palestrina ma alla fine, spinta anche dai cuori bianconeri, riesce a domare una formazione, quella laziale, che non a caso è arrivata in Terra di Lavoro con 11 vittorie nelle ultime 12 gare. I ragazzi di coach Oldoini hanno rischiato (è inutile negarlo) il secondo ko di fila ma poi con orgoglio e grandissima ‘cazzimma’ hanno conquistato due punti che portano la formazione casertana ad avere un vantaggio importante sulle rivali e soprattutto a guardare con massima fiducia al futuro. Che tra pochi giorni significa trasferta a Scauri: i padroni di casa lottano per i play off, ma Caserta ha qualcosa di ancora più importante da mettere in bacheca.

PRIMO QUARTO. Il primo canestro arriva dopo 3 minuti, e porta la firma di Ochoa (0-2). Caserta invece apre subito le danze con una tripla di Hassan, e c’è il primo vantaggio (3-2). I due attacchi fanno fatica ad avere ragione delle difese e quindi dopo 5 minuti di gara i canestri sono stati ‘baciati’ solamente una volta sia dalla Decò che dalla City Sightseeing Palestrina. Al 5’52 Ochoa riesce ad arrivare fino alla retina, e subito dopo va a referto anche Dip. Gara tesissima, vincono i rimbalzi difensivi e gli errori al tiro. Rinaldi riscalda il braccio e trova il ‘vincente’ da 3 e poi c’è anche il canestro di Ciribeni ma è sempre Ochoa a riportare sotto i suoi 10-8 (gli 8 punti sono tutti suoi). Carrizo ristabilisce la parità a 10 ma Petrucci fa partire la bomba del +3. Ancora Ochoa (chi se non lui) e Rizzitiello riportano avanti i laziali (13-14). Ciribeni chiude il parziale con Caserta avanti di 1 (15-14). Proprio sul gong Rossi dalla lunga distanza fa 15-17.



Marcelo Dip (Foto Gianfranco Carozza)

SECONDO QUARTO. Rizzitiello e Beretta partono a razzo e portano Palestrina ad avere 7 punti di vantaggio (15-22). E’ sempre Ciribeni a caricarsi la squadra sulle spalle (19-24). Entra Valentini e anche lui si inserisce nel tabellino (21-24). Il pareggio è nell’aria e ci pensa Petrucci col tiro che da lontana si ‘insacca’ alla perfezione: 24-24. I laziali non mollano e prima Morici e poi Carrizo riportano avanti gli ospiti (24-28). Palestrina esaurisce il bonus dei falli. Il primo ad andare in lunetta è Valentini: 1/2 e -3. La Decò resta a 25 mentre la formazione laziale prende il treno e se ne va: Ochoa da 3, alza gli occhi e vede sul tabellone 33 per la sua squadra. Ancora lui regala il massimo vantaggio (fino a questo momento) alla City Sightseeing (+10, 25-35). Hassan prova a lanciare la rimonta (28-35) ed è sempre lui a regalare anche il -4 (33-37) quasi sulla sirena della fine del primo tempo. Che arriva pochi secondi dopo.

TERZO QUARTO. Inizia un secondo tempo che promette spettacolo. Le due squadre lottano su ogni pallone, ma è capitan Sergio a riportare a -2 la Decò con due tiri liberi realizzati dopo il fallo subito da Ochoa (40-42). Rizzitiello però dalla lunga distanza rimanda indietro i bianconeri di coach Oldoini (40-45). Poi iniziano a trovare il canestro solamente Sergio e Rizzitiello e si arriva 44-48. Ma ecco che spunta dal cilindro il coniglio di Petrucci che con le orecchie lunghe si infila baciando la retina e facendo saltare dalle poltroncine tutti i presenti al Palamaggiò. E’ quasi pareggio, serve solamente un altro punto (47-48). E il tecnico di Palestrina ferma tutto: time-out dopo essere stato in vantaggio di 10. Al rientro in campo Rinaldi firma immediatamente il sorpasso (49-48) ma Carrizo spegne subito l’entusiasmo con una grande ‘bomba’. Gli ospiti ancora avanti di 2. Ma entrambi i club sono in bonus falli. Dalla lunetta Ciribeni trova il pari a 51. Poi fa nuovamente 2/2 e Caserta conquista un vantaggio di 2 punti che mancava dal nono minuto del primo quarto. E’ una sfida anche di nervi. I laziali abbassano le percentuali in attacco, e la Decò prova ad approfittarne (55-52). Petrucci passa nelle maglie avversarie e stampa il +5 (58-53) grazie ad un gioco da 3. Ochoa fa 58-55. E così si torna in panchina prima degli ultimi 10 minuti di gara.

ULTIMO QUARTO. Ochoa fa la voce grossa: subito tripla e pareggio in cassaforte. E quindi a questo punto è sfida vera. Canestri da una parte e dall’altra ma nessuna delle due squadre vuole far allontanare l’avversaria. In questo momento della partita, ogni allungo può essere decisivo. Morici prova a lanciare Palestrina con un tiro da lontano (65-67) e quindi con una incursione nella difesa che vale il +4 laziale. Sergio sbaglia il tiro da 3 e ne approfitta Ochoa: è 65-71. Hassan e Sergio però non si demoralizzano e trovano il -3 (69-72). Ed è proprio Norman Hassan a far rivivere l’entusiasmo del palazzetto: bomba e mano alzata al cielo ed è di nuovo pareggio. 72-72 a 3’42 dal termine. Schiacciata di Petrucci, risponde Carrizo ed ecco Valentini (76-74). Ochoa dice che bisogna andare avanti a giocare (76 pari). Dip prende il posto di Sergio e va subito a canestro (78-76). Nervi tesi, e palazzetto incandescente. Petrucci spreca da 3 e poi commette fallo. Mancano 19 secondi. Time-out Palestrina. Ciribeni fa fallo su Rischia: primo libero a segno, anche il secondo. 78-78: time-out Caserta, a 14 secondi dalla fine. Ciribeni non sfrutta l’occasione del successo. Si va ai supplementari.

SUPPLEMENTARI. Hassan parte con una straordinaria tripla ma Carrizo e Rossi spaventano maledettamente il Palamaggiò quando vanno a canestro da ogni angolo per l’81-83. Ecco però che Palestrina (finalmente) si prende uno stop: Dip rompe l’incantesimo e Ciribeni fa il resto mettendo a referto punti pesantissimi fino al vantaggio di 3 punti (88-85) a 1’12 dalla fine dell’extra time. Rossi va in lunetta e il braccio non trema: 2/2 e -1 Palestrina. Time-out per Oldoini. Ci sono 16 secondi per vincere il match, magari amministrando il vantaggio. Ma clamorosamente Ciribeni perde palla. E questa volta ‘tempo’ chiesto dagli ospiti laziali. La palla della vittoria arriva nelle mani di Carrizo: la tensione è altissima ma si scioglie con un grandissimo urlo di liberazione quando il pallone non trova il canestro. La sfida si chiude 88-87. Che sofferenza.

Andrea Terracciano


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