Il declino in quattro anni. Tanti sono bastati all’Aversa Normanna per ritrovarsi sull’orlo di un precipizio senza fine. Granata penultimi dopo la sconfitta con la Frattese e con appena tre punti di vantaggio sull’Ottaviano. Impensabile che il manipolo di ragazzini possa colmare undici punti di distacco dalla sest’ultima. Otto sconfitte consecutive con peggior attacco del torneo (14 gol realizzati in 19 incontri) e seconda peggior difesa (44). Un altro anno da dimenticare, orribile, frutto di scelte sbagliate che si perdono nella stanza dei bottoni. La storia è molto semplice: il presidente Spezzaferri e il ds Tonino Caso in questi anni hanno smantellato un gruppo che avrebbe militato senza problemi per anni in serie D. Due anni e mezzo fa sesto posto nel girone I con i migliori giovani del sud, un tecnico come Chianese che ne esaltava le qualità e la certezza di avere un capitale garantito. Calciatori che invece sono stati venduti uno a uno tra serie D e serie C. Dalla passata stagione il club aversano ha fatto le fortune di molte squadre. La domanda è semplice e la risposta altrettanto. Perché una gestione del genere? Perché non fare di tutto per salvare almeno la categoria nazionale? Spezzaferri, dicono, visto il disinteresse della città, si è disinnamorato della sua creatura. Quella creatura cresciuta con sacrificio e investimenti dal lontano 2006. Tredici anni, tredici stagioni ritrovandosi dalla soglia della C unica (playout perso contro l’Ischia) al baratro della Promozione. L’Aversa rischia addirittura la retrocessione diretta poiché ha uno svantaggio di nove punti dalla Flegrea e a dieci, secondo il regolamento, scatta la retrocessione diretta senza neppure gli spareggi. Normanni con una spada di Damocle sul capo e abbandonati anche da quei pochissimi tifosi che continuavano a seguire una squadra composta solo da giovani e con uno staff tecnico ridotto all’osso. Sarebbe questa la seconda retrocessione di fila e a quel punto Spezzaferri potrebbe anche decidere di lasciare perché questo è un calvario che dura da troppo tempo. Normanni in Promozione diciotto anni dopo, davvero uno smacco per chi solo quattro anni fa affrontava club storici del centro sud. Insomma ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e ammettere le proprie colpe.