Prove tecniche di playoff, un centro ‘mancante’ e le lezioni di geometria. Riflessioni sul post gara Decò Caserta-IUL Roma



Ciribeni in azione contro Roma (Foto Gianfranco Carozza)

La sofferenza sta diventando il leit-motiv delle ultime gare disputate dallo Sporting Club Juvecaserta, sponsorizzato Decò che, però, esce ancora vit­toriosa con merito, da una gara che già coach Oldoini aveva classificata come “complicata”; prima ancora di ‘perdere’ Marcelo Dip a causa di un leggero stiramento sofferto nell’ultimo allenamento di preparazione.

E così, la gara, da “complicata” si è trasformata in “difficilissima” quando, coach Sabatino, appreso dell’assenza del centro bianconero (Dip era in tenuta di gioco, ma non ha partecipato neppure al riscaldamento pre-gara) ha piazzato da guardia un tipetto come Federico Lestini, 2,03 per cento chili più che ab­bondanti: uno che avrebbe tutto per fare il centro in questa categoria, lasciando il pitturato ad Alessandro Cecchetti.



I romani partono duri e decisi, ed azzannano Caserta alla giugulare con le bombe siderali di un Lestini in versione playoff mentre, la Juvecaserta, soffre la totale mancanza di gioco sotto canestro e si affida, con poca lucidità, al tiro da oltre l’arco.

(A volte è necessario fare violenza a se stessi…)

La Decò Caserta è una squadra dalla spiccata propensione al gioco esterno, potendo contare su alcuni dei tiratori più bravi di tutta la categoria.

Ma cosa succede se becchi la giornata di scarsa vena al tiro da fuori, ed in più ti manca il centro titolare?

Lo ha sperimentato Caserta nella prima parte della gara quando, evitando di fare violenza alla propria natura tecnica, ha sparato a salve senza soluzio­ne di continuità da oltre l’arco anziché attaccare il ferro e provare a guada­gnarsi tiri a più alta percentuale.

O, magari, qualche vitale rimbalzo offensivo per rimanere attaccati ad una IUL Roma, che ha messo in campo la mentalità dei playoff… con venti giornate di anticipo.

Nel secondo tempo, sapientemente ed opportunamente “cazziati” da coach Oldoini, gli esterni casertani l’hanno finalmente capita e, guidati da un eroico Riccardo Bottioni, che ha mostrato la giusta via, hanno invertito il trend, penetrando a più riprese nel pitturato avversario e guadagnandosi punti, rimbalzi, doppi tiri e falli avversari.

Tradotto: l’inerzia strappata di mano agli avversari.

(Il perimetro ed il cubo)

Insomma, il gioco perimetrale ti può permettere di prendere il largo in una gara o anche recuperare svantaggi importanti in pochi minuti. Sempre che, quei tiri, tu li metta però! Sennò, vai di sportellate e gli uno contro uno.

L’immenso Leonardo Ciribeni ha mostrato nel secondo tempo come si fa.

Il suo primo passo bruciante non è stato tenuto da nessuno degli avversari e la guardia casertana, novello Superman, è letteralmente volato verso il canestro romano anche se, ad onor del vero, ha piazzato anche due bombe chirurgiche che sono valse il sorpasso.

Il resto lo hanno fatto gli attributi cubici di un grandissimo Niccolò Rinaldi, letteralmente incollato in difesa su Lestini ed utilizzato anche da 5 tattico, e quelli del capitano Biagio Sergio, quando si è trattato di sopperire con cuore e sostanza alle inevitabili situazioni di emergenza createsi con l’assenza di Marcelo Dip.

Se a questo aggiungete la bellissima, costante crescita di un Giorgio Galipò che nei minuti di impiego fa tutto giusto  al momento giusto, facendo dimenticare che è pur sempre un “under”, ecco servita la ricetta di una vittoria importantissima.

(Considerazioni sparse)

La JuveDecò, al di là della potenza di fuoco da oltre “l’arco”, non può pre­scindere da un solido gioco sotto canestro.

Le probabili avversarie nei playoff, in quelle posizioni, sono tutte ben coperte con più giocatori. Il solo Marcelo Dip non può garantire un’adeguata opposizione.

Sarebbe il caso porre rimedio, magari, cercando di accelerare la crescita di Giacomo Barnaba. In questo senso, speriamo di vederlo maggiormente utilizzato nelle prossime due trasferte consecutive con Battipaglia e Catania, due squadre di fondo classifica.

Si è già detto di una gara a ritmi ed intensità da playoff. Ebbene…

A tal uopo, la Juve ha stentato un po’, ma ha dimostrato di esserci e di poter davvero dire la sua fino alla fine. Non vinci una gara come questa se non hai la solidità mentale di non attaccarti all’alibi dell’assenza di un gio­catore importante.

  Avanti così!

(Alla fine, i tifosi…)

Difficile immaginare che, dopo l’entusiasmante vittoria nel derby, questa sera ci fosse una percettibile diminuzione delle presenze.

Forse, la concomitante partita casalinga della Casertana, ha costretto parte di questi a scegliere lo spettacolo da seguire. O forse no.

Vedremo a tal proposito cosa dirà di nuovo la prossima partita casalinga del 30 dicembre, quando al PalaMaggiò (PalaDecò) scenderà quell’Olimpia Matera che, dopo aver espugnato il parquet della Stella Azzurra Roma, si candida prepotentemente quale squadra più forte del girone.

Cesare Di Chiara


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