Rispetto, commozione e purga finale: così il ritorno dell’allenatore dell’Albanova dei record a Casal di Principe



Antonio De Stefano saluta i tifosi dell’Albanova (foto Luigi Scalzone)

CASAL DI PRINCIPE – Commozione. E’ la parola giusta per esprimere lo stato d’animo di Antonio De Stefano, ieri appena il pullman ha intrapreso l’uscita Casal di Principe dell’asse mediano ed ha visto per la prima volta la sua vecchia casa da avversario. Lacrime e sensazioni positive per la stratosferica stagione vissuta nella piazza casalese, un posto che lui ha sempre definito difficile ma che dà l’anima. Non un luogo come gli altri, per cui se lasci lì una stagione dei record, molto probabilmente verrà ricordato a vita.

L’ALBANOVA DEI RECORD. Sin dal suo ingresso allo stadio “Angelo Scalzone”, il trainer napoletano ha salutato tutto lo staff presidenziale, la dirigenza e la rosa, in primis Ciro Simonetti giunto con lui a quota 40 goal e tutti i confermati. Ha osservato il terreno di gioco teatro di mille battaglie, luogo da cui è partita la cavalcata vincente nello scorso girone A di Promozione, i i 78 punti in 30 gare, le 108 reti fatte, le 17 reti subite, la differenza reti di +91, le 24 vittorie e le 0 sconfitte. Ha salutato il patron Giuseppe Zippo, il primo a cui chiese di interrompere il rapporto perché il Giugliano lo aveva contattato come condottiero della super squadra nel nuovo campionato.



IL TRIBUTO. Un pomeriggio, all’apparenza come tanti, che invece è stato vissuto con un’atmosfera quasi nostalgica. Perché quando concretizzi numeri del genere è difficile pensare che quello che fino a poco tempo fa era il tuo allenatore, ora sia dall’altra parte della barricata. Ed invece è così, ma il rispetto dei tifosi non cambierà, infatti non sono mancati cori mentre all’ingresso in campo la società lo ha tributato con un mazzo di fiori. Sul campo non è cambiato di una virgola il suo atteggiamento votato sempre alla vittoria. E così è stato, con il goal di Panico che ipoteca la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia a favore del Giugliano. Ma il rispetto sempre davanti a tutto, perché non poteva essere altrimenti per una persona che a Casal di Principe ha fatto la storia.


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