Albanova trainata dal ‘trattore’ Maturo: “Legna e lavoro sporco per la coppia perfetta. Sabato la festa, la dedico a mio padre”



Marco Maturo (foto Albanova)

CASAL DI PRINCIPE – Per l’Albanova è iniziata la dolce settimana della promozione in Eccellenza. Sabato alle 16 la compagine della famiglia Zippo e del presidente Petrillo ospiterà la cenerentola Hermes Casagiove in uno stadio “Angelo Scalzone” addobbato a festa per l’occasione. Basta infatti un punto ad Aliperta & soci per festeggiare la vittoria, dopo un campionato dominato e che li ha visti sempre al primo posto, sin dalla prima giornata. Con otto punti di vantaggio, la certezza matematica verrà concretizzata, eccetto incredibili sorprese, contro l’ultima della classe che sta procedendo lentamente verso il mesto ritorno in Prima Categoria. E’ il secondo match poi che non dovrebbe essere fallito, così da dire il via ai festeggiamenti.

L’ATTENZIONE. In città già sono iniziati i preparativi per una grande cerimonia, che riguarderà la città di Casal di Principe sin dal pomeriggio e si prolungherà per tutta la serata. Un clima di festa che sta contagiando i calciatori, tra cui il centrocampista Marco Maturo, il mastino rubapalloni del centrocampo biancoazzurro che tiene alta la concentrazione della sua squadra: “La società sta preparando una bella festa soprattutto per i tifosi. Aspettavano da tempo questa e per fortuna ci stiamo riuscendo. Sabato dobbiamo chiudere il campionato, quindi non sottovalutiamo niente. Si gioca undici contro undici ed anche se noi siamo primi e loro ultimi, non verranno a fare la passeggiata. Chiunque vuole fare bella figura davanti alla capolista, soprattutto i giovani che vogliono farsi notare”.



IL PARI COL GLADIATOR. L’atleta classe ’90, che si appresta ad inanellare il quarto successo di squadra dove aver trionfato con Ponticelli, Sanità e Nola sempre in Promozione, spiega cosa non ha funzionato contro il Gladiator: “E’ mancato il goal e la cattiveria giusta. Siamo arrivati cinque sei volte sotto porta ed abbiamo fallito facili occasioni che normalmente non ci lasciamo scappare. Anche io ho avuto un’occasione limpida che è uscita di pochissimo. Ero sicuro di fare goal, come era avvenuto la domenica precedente contro il Cimitile, ed invece la palla ha sfiorato il palo. Dovevo andare più convinto”.

LA LEGNA. In una squadra come l’Albanova si tende a mettere in risalto i numeri, i goal, i gesti balistici. Ma al di là di questo, è fondamentale il lavoro dietro le quinte di chi, come lui che è cresciuto nel quartiere San Lorenzo di Napoli ad un passo da piazza Carlo III, mette la legna a favore dei calciatori più offensivi: “Insieme ai miei compagni di reparto ed alla difesa, ci vuole molta fatica per recuperare palloni e renderli fruibili per l’attacco. Siamo un gruppo al di fuori di essere una squadra, quindi diamo il massimo per aiutare a fare goal Ciro Simonetti e Felice Nucci, la coppia perfetta”.

IL BILANCIO. Il “trattore”, così come è stato ribattezzato a Casal di Principe, traccia un bilancio di questa esperienza in cui si appresta a vivere il meglio: “Mi sto trovando bene, quest’anno c’è un ambiente tranquillo e gran voglia di vincere. La società ha trovato la giusta persona per far calcio come Antonio De Stefano, insieme a calciatori di spessore come Simonetti, Aliperta, Amoroso, Folliero, Rea e tutti gli altri che sono prima di tutto uomini. A dicembre sono arrivati i perni giusti dove serviva, Carezza e Perna, e la squadra si è rinforzata. Lo staff non ci fa mancare nulla, sorridendo sempre in ogni occasione. Il risultato di ogni prestazione è la conseguenza della tranquillità che lo staff genera: tutti insieme siamo uomini perfetti per vincere”.

IL FUTURO E LA DEDICA. Marco Maturo, cresciuto nella scuola calcio Kodokan di piazza Carlo III ed atleta di Internapoli, Berretti della Paganese, Ponticelli, Stasia Soccer, Paestum, Ponticelli, Sanità, Sessana e Nola, si esprime sul futuro e fa un’importante dedica: “Con la famiglia Zippo c’è massima stima. Se loro hanno voglia di continuare a fare calcio, io sono sempre a diposizione. A fine campionato mi siederò a quattr’occhi con il presidente e parleremo. E’ il mio piacere stare con delle persone come loro, ora godiamoci la festa e poi vediamo a fine anno. La dedica di questa grande stagione è per mio padre, da lassù sarà orgoglioso di me, per la famiglia Zippo, per il dottor Petrillo, per la mia fidanzata, per i miei nipotini e per la mia grande famiglia”.


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