TARGATO CE. La storia del talento Maffeo, da Caserta alla Liga con la benedizione di Messi e Guardiola



Pablo Maffeo e Lionel Messi in Girona-Barcellona

CASERTA – Sant Joan Despì, rigorosamente in catalano. Nel 1991 un giovane Alfonso Maffeo lascia Caserta e si trasferisce nel comune spagnolo di 32.030 abitanti, situato nella comunità autonoma della Catalogna, per motivi di lavoro. Inconsapevolmente l’emigrante, figlio di un casertano doc come Carmine, non sa quanto quel luogo risulterà fondamentale per il suo futuro e quello dei suoi figli. In Spagna, infatti, conoscerà Marisa Becerra, donna argentina che gli fa perdere la testa e che sposerà qualche anno più tardi. Dalla loro unione nasceranno due figli, Pablo Carmine e Victor, divisi appena da tre anni di differenza (il primo nel 1997 e l’altro nel 2000).

IL DESTINO. Il calcio dà un primo segnale alla famiglia Maffeo Becerra (perché non dimentichiamolo che in Spagna vige la regola del doppio cognome) agli inizi del Nuovo Millennio, poiché Sant Joan Despì è la città scelta dal Barcellona per la costruzione del nuovo centro di allenamento. Dopo diversi anni di lavoro, la Ciutat Esportiva Joan Gamper viene inaugurata il 1 giugno 2006 e diventa uno dei principali centri calcistici del pianeta, lì dove nasce la cantera blaugrana che ha regalato al calcio fuoriclasse del calibro di Messi, Xavi ed Iniesta. E proprio Lionel Messi sarà determinante, così come raccontato qualche riga più in basso, nella storia dei Maffeo.



LA CRESCITA. Nonostante siano nati a pochi passi dal “Gamper”, i due fratelli iniziano a giocare nella scuola calcio del Levante Las Planas. Il più grande, Pablo, si fa notare e viene acquistato dall’Espanyol, acerrima rivale del Barça a soli 7 anni. Nonostante la vicinanza col futuro centro d’allenamento, il Barcellona resta un avversario e questo “contrasto” si ripeterà più volte nel tempo. Da attaccante muta ruolo prima in ala destra, poi terzino e all’occorrenza difensore centrale. Cresce di anno in anno nel ruolo definitivo di terzino destro, così a soli 15 anni avviene il debutto con l’Espanyol B, nella seconda divisione spagnola, il 7 aprile 2013. Grazie al suo sviluppo calcistico s’interessa a lui il Manchester City che, nell’estate del 2013, lo convince ad accettare la proposta di trasferirsi in Inghilterra.

Pep Guardiola e Pablo Maffeo

IN INGHILTERRA. Parte con le giovanili dei Citizens ma inizia a pregustare il sapore della Premier League, quando Manuel Pellegrini lo porta in panchina nelle sfide contro Watford e West Ham. Nel mercato di riparazione di gennaio 2016, Pellegrini lo concede in prestito al Girona, squadra satellite del City che milita in Segunda Division spagnola, per farlo crescere e lì Pablo sfiora la promozione. Nell’estate del 2016 Pep Guardiola viene designato nuovo allenatore del Manchester City e il piccolo Maffeo, allora diciannovenne, viene scelto per far parte della rosa del Manchester City in pianta stabile. Il 20 agosto 2016 viene convocato per la sfida di Premier League contro lo Stoke City, nella quale però rimane in panchina senza mai giocare. Il 24 agosto seguente, gioca da titolare tutti e 90 i minuti nella sfida di ritorno, valida per la qualificazione alla Champions League contro lo Steaua Bucarest, vinta 1-0 dai citizens.

LA CHAMPIONS LEAGUE ED IL GIRONA. Guardiola crede in lui e lo fa debuttare nella fase a gironi della Champions League il 6 dicembre 2016, quando gioca sessantadue minuti contro il Celtic Glasgow ed anche contro il Manchester United nella Coppa Nazionale Inglese, ora chiamata EFL Cup. Diverse le panchine nello spettacolare campionato inglese ma non arriva mai l’occasione per debuttare in Premier League. Così il 27 dicembre 2016 ritorna in prestito per sei mesi al Girona, con cui segna il suo primo gol con il club spagnolo (ed anche il primo in carriera) il 28 maggio 2017, nel match perso 3-1 contro il Gimnàstic Tarragona. Con il Girona riesce ad ottenere la promozione in Primera Division ed il suo prestito viene poi rinnovato per la stagione attuale.

FRANCOBOLLATO A MESSI. Esordisce in Liga il 19 agosto 2017 contro l’Atletico Madrid, ma il mondo del calcio si accorge di lui il 23 settembre 2017 quando fa parlare di sé per la sua marcatura a uomo su Lionel Messi, nella sfida interna persa per 0-3 contro il Barcellona. Un match che lui sente tanto, avendo iniziato a giocare a due passi dal Gamper ma mai preso in considerazione dai blaugrana da ragazzino. L’allenatore Pablo Machin Diez ordina di stargli addosso come un francobollo e non farlo fiatare, cosicché la Pulce non ha un attimo di libertà e non riesce a segnare. Per un ragazzo di origini italiane, facile pensare ad una marcatura in stile Gentile su Maradona ai Mondiali di Spagna 1982. La missione viene compiuta talmente bene che Lionel Messi, durante la partita, gli domanda: “Hey Pablo, quanti anni hai?” e lo stesso ventenne di un metro e 73, a fine partita, racconterà: “Mi ha chiesto se fossi in prestito dal Manchester City e la mia età. È molto umile. Abbiamo parlato perché sono stato attaccato a lui quasi tutta la partita. Nelle sue parole non c’era cattiveria o altre cose strane. Lui è il miglior giocatore del mondo e se non stai sempre incollato a lui può segnare in qualsiasi momento”.

Victor Maffeo

IL FRATELLO VICTOR. Da quel momento Pablo Maffeo si è fatto conoscere da tutti e sta giocando con continuità, con 19 presenze in Liga ed una in Copa del Rey. E’ entrato nel giro dell’Under 21 spagnola, infatti ha debuttato il 10 ottobre 2017 contro la Slovacchia nelle qualificazioni agli Europei ed ha raccolto tre presenze con le piccole Furie Rosse. Ma non solo lui, la famiglia di origini casertane diede alla luce nel 2000 anche il piccolo Victor che ha seguito le orme del fratello, giocando sia nel ruolo di terzino destro che spostandosi al Manchester City nel 2014. Dal 2015 è avvenuto poi il passaggio al Wigan Athletic, club della città di Wigan nella contea di Greater Manchester che milita in Football League One (la Serie C italiana). Con i Latics, egli sta svolgendo le giovanili ed ha debuttato in EFL Cup, con tanto di goal nel secondo turno contro l’Under 23 del Middlesbrough.

LE ORIGINI. Questa è la storia di due spagnoli di origine casertana, Pablo Carmine e Victor, che amano il calcio e sperano entrambi di avere un futuro nel mondo fatato, sognato da ogni bambino. Le origini italiane non sono state dimenticate, infatti oltre allo spagnolo e catalano parlano anche, così come raccontato dal nonno, una lingua a metà tra italiano e dialetto napoletano. Da figli di italiani all’estero, rimembrano la loro storia e ci tengono a ritornare ogni tanto nella terra natia del padre Alfonso. Un emigrante casertano trasferitosi in Spagna per lavoro, che ha assistito allo stravolgimento della sua vita a Sant Joan Despì. La patria della cantera blaugrana che ha cambiato la vita a lui ed a suoi figli, nel segno del calcio.


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