L’accusa di Petrillo: “Albanova indignata ed offesa. Nessuna traccia del calcio a De Stefano nel comunicato, è malafede?”



Il presidente dell’Albanova Francesco Petrillo

CASAL DI PRINCIPE – Il comunicato ufficiale numero 69 del 1 febbraio 2018 non ha fatto alcuna menzione dell’aggressione ad Antonio De Stefano nei minuti finali del big match tra Villa Literno ed Albanova. Un episodio grave che getta molte ombre sul calcio minore campano, perché un fatto del genere non può passare inosservato (CLICCA QUI PER LEGGERE). L’operato del giudice sportivo, che ha scelto la strada del “non punire”, crea un precedente che non fa bene al calcio. Ma, ad oramai una settimana di distanza dall’accaduto, la spiegazione maggiore che può essere data alla mancata menzione nel comunicato è il fatto che la terna arbitrale ed i due commissari di campo abbiano deciso di non scrivere nulla perché non hanno visto con i propri occhi il “calcio” incriminato. Né tantomeno hanno voluto fidarsi delle testimonianze dell’allenatore, vittima dell’aggressione, e di coloro che erano nelle vicinanze, nel cortile degli spogliatoi.

LA RABBIA. Dopo aver letto il comunicato, l’Albanova si è sentita totalmente arrabbiata e nelle parole del presidente Francesco Petrillo si intravede tutto lo sconcerto per un atteggiamento del Comitato ritenuto inaccettabile: “Siamo stati presi alla sprovvista. Oltre 1.500 persone hanno visto, c’era la forza pubblica, due commissari di campo, l’arbitro ed anche la società Villa Literno si è resa conta dell’accaduto e nei giorni scorsi si era detta rammaricata. Qualcosa è successo e nessuno lo può negare. Se vogliono far scomparire tutto quello che è successo, stanno per far scoppiare uno scandalo. Noi dobbiamo essere tutelati in tutti i campi di Promozione ma, visto questo comportamento, se dovesse succedere qualcosa all’interno del campo, anche in futuro verrà ritenuto come non punibile. Quindi tutti si sentiranno in dovere di fare quello che vogliono in un campo di calcio”.



LA SORPRESA. Nel comunicato le due società sono state multate di 400 e 350 euro, un altro punto che genera la furia del massimo dirigente casalese: “Siamo rimasti allibiti. Siamo stati multati di 400 euro per lancio di fumogeni, senza sapere il grande lavoro che abbiamo svolto prima, dopo e durante la partita. Io ed il presidente Giuseppe Zippo siamo arrivati dentro lo stadio alle 14.20 insieme al gruppo ultras, perché ci siamo mossi affinché non succedesse nulla in luogo scelto alla vigilia come punto di ritrovo. Gli abbiamo dato i biglietti e siamo arrivati dentro allo stadio. E non si può immaginare che cosa abbiamo compiuto per non far succedere niente dopo il calcio all’allenatore. Tanti tifosi volevano saltare in campo, così io, Giovanni Zippo e gli altri dirigenti, abbiamo tenuto la calma. Oltre il danno la beffa, perché ci aspettavamo il pugno duro, invece sentiamo presi in giro ed offesi”.

IL RISPETTO. La rabbia maggiore è per il mancato rispetto dell’allenatore e della società: “Siamo incazzati perché non è possibile astenersi dal pronunciarsi su questo episodio. Per rispetto ad un tesserato, Antonio de Stefano che è come se fosse un nostro fratello. Quest’anno società, dirigenza, staff tecnico, squadra e tifosi sono in simbiosi. E siamo molto incazzati anche perché il Villa Literno a tutt’oggi non ci ha detto chi è il colpevole e chi è la persona che ha fatto entrare ed uscire. Una cosa è scusarsi, un’altra è dire “Veniamo incontro e faremo luce sulla situazione”. Per non parlare poi del pre-partita, quando non hanno fatto entrare il segretario ed il medico sociale. Addirittura i commissari di campo sono stati redarguiti dal Villa Literno che avrebbero pensato a tutto loro. Prima c’è il servizio d’ordine, poi hanno fatto entrare uno sconosciuto”.

LA RISPOSTA DEL COMITATO. Subito dopo la pubblicazione del comunicato, la società ha contattato sia il presidente della FIGC Campania Salvatore Gagliano che il vice Giovanni Pasquariello per avere spiegazioni sull’accaduto: “Gagliano ci ha risposto in politichese: “Vedremo negli organi preposti cosa possiamo fare”. Noi avremmo voluto risposta per quale motivo non hanno scritto niente i commissari di campo. Gagliano addirittura ci ha detto che noi dobbiamo pensare al nostro hobby, nel senso che deve tornare la pace. Ma mi pongo una domanda. Come può tornare la pace dopo che un tesserato subisce un calcio all’interno del recinto di gioco e non avviene alcuna menzione?”.

DECISIONI DRASTICHE. Nella nottata di ieri, la società aveva pensato a decisioni drastiche, prima di un ripensamento stamattina: “Ieri sera ci siamo sentiti con la famiglia Zippo ed eravamo talmente indignati ed offesi che abbiamo preso l’idea di non scendere in campo domenica contro la Viribus Somma. Spendiamo soldi, facciamo sacrifici e non esiste che un allenatore venga aggredito in campo. Noi non rispettiamo il campionato, se non ci rispettano. Hanno creato un precedente ed è una responsabilità loro quello che succederà in futuro. Poi stamattina mi sono risentito con la famiglia Zippo ed abbiamo deciso di prendere parte alla partita ma lunedì a Salerno, in occasione dell’incontro tra vertici del Comitato e società, faremo delle rimostranze. Chiederemo conto del motivo per il quale i commissari di campo non hanno scritto niente. E’ vero che Giuseppe Zippo è stato a cena con Giovanni Fontana per stemperare i toni, ma per me non finisce qui. E concludo parlando dei commissari di campo. Tutti e due erano vicini alle panchine, quando invece dovrebbero essere in posti separati. Se non hanno scritto nulla, devo pensare o che i commissari sono in malafede, o che qualcuno dall’alto ha detto che non devono scrivere. E’ una vergogna”.


error: Content is protected !!
P