Villa Literno, il capitano Russo fa chiarezza: “Nessuno screzio con De Stefano, non ho risposto alle sue offese pesanti. Mi ha chiamato ma aspetto le scuse pubblicamente per me e la società”



Gianluca Russo

Il capitano del Villa Literno Gianluca Russo è intervenuto per spiegare cos’è accaduto al minuto 86′ della partita tra Villa Literno ed Albanova quando nei pressi della della panchina ospite sulla battuta di una rimessa laterale si è acceso un parapiglia che ha portato alle sospensione del match per tredici minuti. Il centrocampista biancorosso, casalese d’origine, ripercorre i fatti dall’inizio.

86′ MINUTO DEL DERBY. Il capitano della compagine liternese spiega cosa è accaduto quando è andato a prendere la palla su una rimessa laterale per far riprendere il gioco: “All’86’ del secondo tempo sono andato a raccogliere la palla vicino alla panchina dell’Albanova e mister De stefano è venuto a due centimetri dal mio volto rivolgendomi delle offese pesanti che nulla hanno a che fare con il calcio. Io mi sono allontanato, ma da lì è nato un piccolo parapiglia dove sono stati espulsi sia De Stefano che Antonio Insigne il quale a detta dello stesso allenatore dell’Albanova non aveva commesso nulla. Poi per quanto riguarda l’episodio successo tra me e De Stefano non è uno screzio perchè io non ho avuto nulla contro il mister ma ho solo ricevuto delle offese pesanti. Condanno il gesto che gli è stato fatto, ma ripeto da parte mia ho ricevuto solo offese. Personalmente non ho reagito a queste provocazioni perchè in primis non fa parte del mio costume litigare con le persone, specie su un campo di calcio, come seconda cosa perchè in qualità di capitano del Villa Literno sono io per primo a dover dare l’esempio per la mia società, per l’allenatore e per i miei compagni di squadra ed infine perché sulla nostra panchina c’era mio fratello che è direttore dell’area tecnica e quindi non potevo mattermi ad alimentare polemiche su questa situazione”.
 
LA CHIAMATA. De Stefeno ha contattato Russo per chiarirsi sull’accaduto e porgere le proprie scuse, accettate dal capitano biancorosso ma a condizione che… “Ho ricevuto la chiamata del tecnico dell’Albanova il quale mi ha chiesto scusa per quanto successo. Per me le scuse fanno parte dell’intelligenza di una persona, le accetto, però penso sia giusto che lui me le faccia pubblicamente perché in primis le merita la mia società che è costituita da persone serie e poi perchè ne va della mia persona. Lui mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi e che ci saremmo presi un caffè insieme qui a Casal di Principe per mettere una pietra sopra su questa situazione”.
 
L’EPISODIO. Il pensiero su quanto accaduto al tecnico De Stefano all’uscita dal campo dopo l’espulsione: “E’ sotto gli occhi di tutti che il Villa Literno è una società composta da persone serie e per bene. La società è stata la prima a chiedere scusa a De Stefano per quanto avvenuto. Quando ci sono tante persone diventa difficile riuscire ad individuare chi ha fatto quell’atto osceno ma penso la società non centri assolutamente nulla perchè questo comportamento non è avvenuto da parte di un tesserato”.
 
LA GARA. Nonostante i minuti finali il centrocampista biancorosso sottolinea come in campo e sugli spalti sia stata una partita corretta: “Fino all’86 è stata veramente una bella partita e nonostante la posta in palio fosse altissima le due squadre sono state correttissime in campo ed anche le due tifoserie sugli spalti. Ci sono stati degli sfottò come è giusto che sia però entrambe hanno contribuito a rendere spettacolare la cornice di pubblico di questa partita”.
 
A CASAL DI PRINCIPE. Infine Russo fa riferimento ad alcuni episodi avvenuti nella gara di andata durante i quali egli stesso ha cercato di sedare gli animi: “All’andata pure ci sono stati dei momenti di tensione nel post-gara, cosa che detto anche allo stesso De Stefano, gli animi erano accesi sia per il risultato maturato sul campo sia per altre situazioni ma io sono stato uno di quelli che ha cercato per primo di placare la situazione a conferma che non fa parte proprio del mio costume mettermi a fare questioni sui campi di calcio”.
 



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