Aversa, il presidente Corvino non ci sta: “Offeso da un dirigente, adesso basta. La squadra? Tradito dai miei calciatori ma dobbiamo ricompattarci”



Il presidente Pasquale Corvino

Il presidente dell’Aversa Normanna Pasquale Corvino ha voluto puntualizzare alcuni concetti sul suo rapporto con un dirigente granata, i risultati deludenti della squadra legati a prestazioni di calciatori che lo hanno indispettito e il suo rapporto con Spezzzaferri. “Non c’è mai stato nessun problema tra me e Spezzaferri. Anzi con me si è sempre comportato bene. Ringrazio lui e la sua famiglia nel modo in cui mi hanno accolto e dato la possibilità di gestire quello che avevamo stabilito. Per cui da me non avranno mai nessuna azione cattiva ma anzi sarò sempre a loro disposizione anche dopo il mio ingresso e gestione della società. Purtroppo da quando sono arrivato c’è stato sempre da parte di qualcuno, che forse gli ho toccato qualche progetto, un attacco continuo che si è manifestato in tante cose. Ma la più importante nel non riconoscimento della mia persona bensì solo ed esclusivamente su gestioni autonome. Ho sempre combattuto con questa persona per poter essere riconosciuto, ma purtroppo la mia moderazione non ha portato assolutamente a nulla: calciatori giovani che venivano cambiati settimana per settimana senza mai sapere dove poi andavano a finire. Espressioni al di fuori di ogni regola civile, incapacità di moderazione e di aggregazione societaria e calcistica. Adesso siamo proprio al massimo perché siamo arrivati a dichiarazioni pubbliche e ai tifosi letteralmente false sulla mia persona. Insomma ho capito bene che questa persona fa quello che vuole non mi riconosce e adesso mi offende anche. Né tantomeno mi aiuta nell’aggregare. Adesso penso che sia il caso di metterci un punto, faccia quello che crede visto che si è permesso e non è il caso che mi interessi più anche perchè non sono in grado neanche di sapere alcuni calciatori dove sono andati a finire. Per quanto riguarda la squadra sono dispiaciuto nei riguardi di molti atleti che io ho preso, contattato e coinvolti in questo progetto e che loro purtroppo mi hanno letteralmente deluso e abbandonato con prestazioni vergognose. Forse il trattare qualcuno con amicizia è sbagliato perché certa gente ha bisogno solo del padrone. Non ho nessuna intenzione più né di parlarci poiché l’ho già fatto cinque volte e né di andarli più a vedere. Perché il loro atteggiamento in campo è fuori ogni regola di rispetto. Purtroppo sono dispiaciuto per averli voluti e perché per colpa loro ho fatto una brutta figura nei riguardi di chi mi ha dato il potere di agire come la famiglia Spezzaferri e i tifosi che tanto speravano su di me quando li ho ingaggiati. Naturalmente bisogna ricompattarsi, andare avanti e cercare di salvare il salvabile. In un modo o nell’altro sarò sempre presente e sosterrò se vorranno la società Aversa nel rispetto dei tifosi che mi hanno accolto con tanto affetto e della famiglia Spezzaferri che mi ha dato fino ad oggi la possibilità di gestire e cedermi successivamente la società. Ma tra questo signore e me c’è incompatibilità totale perché tutto posso accettare tranne che le offese come c’è una incompatibilità con alcuni calciatori che fino ad oggi non hanno dato il massimo. Mi dispiace ma io sono un istintivo e non mi piace perdere. Se qualche volta ho fatto qualche dichiarazione è stato frutto di una delusione che è esplosa ma forse se la società avesse un addetto stampa che si presentasse o mi chiamasse per poter fare un comunicato ufficiale da mettere anche sul sito, potrei anche evitare di esprimere singolarmente il mio pensiero ad una testata. Non sono mai stato chiamato per poter fare una dichiarazione. Anzi non ho nemmeno il numero di telefono di questo ipotetico addetto stampa. Si vede che non è un addetto stampa della società ma un addetto stampa personale. Con questo spero che la cosa sia chiusa e non voglio proprio più rispondere. Quando Spezzaferri riterrà opportuno io sono qui”.




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