La Pallacanestro per Tutti a Castelvolturno, magistrati e avvocati a sostegno del Tam Tam Basketball



La locandina del torneo ci Castelvolturno

Castelvolturno è praticamente la meta di quasi tutti gli africani che arrivano in Europa sulle ‘carrette del mare’ attraverso la rotta mediterranea che quasi sempre parte, o partiva dati i recenti e contestati accordi con le autorità libiche riconosciute. La cittadina alla foce del fiume Volturno è anche una delle città con più alto tasso di immigrazione, dunque sia legale che non, per numero di abitanti d’Europa. Una situazione difficile, data la povertà nella quale versa la maggior parte della popolazione migrante. Una città dove si parlano oltre 150 idiomi diversi e dove sia la mediazione culturale, ma il semplice controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, ma anche della giunta guidata dal sindaco Dimitri Russo è quantomeno difficile e in alcuni punti impossibile. Senza soffermarci sulle note dolenti, però, c’è da dire che negli ultimi tempi la cittadina del basso Volturno è salita alla ribalta per una notizia bella, positiva in un clima, quello italiano, che spesso non permette simili imprese. Massimo Antonelli, ex campione di pallacanestro, scudettato con la Virtus Bologna nel 1975-76, ex azzurro e uno degli artefici della promozione del Napoli Basket in A1 negli anni ’80, ha deciso di investire il suo tempo dedicandosi a dei ragazzi a cui nessuno pareva interessarsi. È nato così sui playground del litorale domitio il sogno Tam Tam Basketball, una squadra dedicata a tutti ragazzini figli di immigrati, nati in Italia nella quasi totalità, ma che sostanzialmente non godono degli stessi diritti dei loro coetanei italiani o con nazionalità italiana. Antonelli fa un lavoro enorme di integrazione, sia sociale che sportiva, ma soprattutto culturale. Una sorta di padre spirituale laico, lui che è conocsciuto nel mondo per il suo metodo didattico sui fondamentali della pallacanestro: il Music Basketball Method, imparare a palleggiare e a tirare con la fluidità musicale. Il metodo è conosciuto in Europa come in America. Una fortuna per Jeffry, King e gli altri. Numerosi giornali e tv si sono interessati al caso Tam Tam Basketball, quando in un primo momento la FIP ha dovuto negare l’iscrizione della società ai campionati giovanili, in quanto nei campionati giovanili e dilettantistici ci possono essere solo 2 stranieri per squadra. Con un emendamento contenuto nella legge di stabilità 2017, il 10 novembre scorso c’è stata la svolta. È stato riconosciuto il diritto di fare sport agonistico al Tam Tam con i suoi stranieri-italiani. È partita una raccolta fondi, quindi, e poi anche un’iniziativa culturale con le casette dei libri per aiutare i ragazzi e coach Massimo. Antonelli si dedica anima e corpo e nel palazzetto di Castelvolturno vuole far crescere i suoi ragazzi, non per farli diventare necessariamente dei campioni, ma ragazzi integrati che non devono per forza scegliere strade sbagliate. Sabato 16 dicembre a Castelvoturno si terrà un triangolare tra il Tam Tam, e qualche ospite a sorpresa anche di un certo rilievo, assieme alla squadra del torneo UISP della Free Minds Basket di Grazzanise e la selezione di magistrati-avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere, chiamata Giuristi Cestisti. Selezione non da poco, dato che 2 anni fa vinse il torneo italiano dei ‘tribunali’.

I ragazzi del Tam Tam Basketball con coach Antonelli

Il magistrato dott. Giacomo Urbano in un comunicato di presentazione del match ha sottolineato che: “Il tempo è scaduto.  Non si può più girare la testa dall’altro lato,  fingere di non accorgersi di situazioni scomode, ignorare un problema sperando che si risolva da solo. Se Castelvolturno, il  cuore africano della provincia di Caserta, è diventata la città  dal fortissimo disagio sociale, enclave delle illegalità di tutti i tipi e con la più alta incidenza di extracomunitari in Italia con problemi d’inserimento è anche perché noi, benpensanti miopi degli ultimi 40 anni, siamo stati tanti Struzzi dall’elegante collo allungato ma dal respiro corto.  Quegli stessi struzzi che oggi, però, non possono più nascondere la testa nella sabbia, ahimè sporca, di quei bagnasciuga ma che devono alzarla e vedere in lontananza la sagoma  di Kean o il profilo di Jeffry, due dei 40 ragazzi del Tam Tam Basket di Castelvolturno,  nati in quel  comune da immigrati africani stabilitisi lì a fine anni Novanta, privi del permesso di soggiorno  e come tali considerati stranieri per cui non potevano giocare nei campionati giovanili perché il regolamento disponeva che ogni squadra non potesse avere più di due stranieri nel roster. Dal  10 novembre, infatti, al fischio d’inizio del campionato  di pallacanestro di categoria ci sono anche loro,  grazie alla legge di Bilancio 2017 che prevede, in modifica della precedente normativa, la possibilità di tesseramento annuale e dunque l’iscrizione ai campionati sportivi per i minorenni extracomunitari, anche se non in regola con i permessi di soggiorno purchè dimostrino di aver svolto un ciclo scolastico di almeno quattro mesi. Suona, quindi,  il “Tam Tam” dello sport ed è l’eco di una palla da basket che rimbalza tra le mani di quei giovani cestisti che avranno il loro campionato, quello di tutti. E giocheranno con gli altri adolescenti della Campania: perché non conta il colore della pelle, lo status sociale e il permesso di soggiorno quando l’unica legge che conta è quella della palla a due. Ecco allora sancito il diritto allo sport di tutti, anche di  quei ragazzi che non sono mai usciti da Castel Volturno ma lì sono cresciuti, con le stesse abitudini dei coetanei italiani. Lì hanno imparato ad amare il basket. Negare loro il campionato avrebbe significato negargli l’infanzia,  negare a quei ragazzi l’alternativa virtuosa e costruttiva del parquet significava esporli ancora di più al rischio dell’illegalità. Ora, invece, impareranno a sviluppare il loro talento invece di sprecarlo. Quello del loro coach e paladino, Massimo Antonelli ex campione di pallacanestro, è un progetto di inclusione sociale attraverso il basket che è prima di tutto un gioco ma che insegna l’importanza del sacrificio e del lavoro per raggiungere gli obiettivi e comporta l’accettazione di regole precise. Quelle regole che tutti i giorni,  magistrati ed avvocati del Tribunale e del Foro di Santa Maria Capua Vetere, cercano faticosamente di applicare”.



L’avvocato Romolo Vignola, cognome che in Terra di Lavoro ha dato qualcosa allo Sport, da sempre cestista e membro stabile sia della compagine ‘legale’ sia della squadra over40 della One Art, ci tiene a ribadire: “Questo torneo è nato per dare ancora più visibilità alla realtà del Tam Tam Basket. Finalmente questi ragazzi possono partecipare ai loro campionati. Mi fa strano sapere che ci è voluto un bel po’ per arrivare a questa decisione. Lo Sport non si nega ai ragazzi immigrati e soprattutto quando c’è un progetto di integrazione sia culturale che sociale alle spalle. Più inclusivo dello sport non c’è nulla e quindi per una comunità giovane che vuole integrarsi il Tam Tam è una speranza, così come lo è vedere tanti meno giovani italiani occuparsi di loro. Come squadra magistrati-avvocati del Foro sammaritano siamo ben lieti di partecipare, portando anche un contributo economico con una lotteria ideata dal dottor Urbano. Speriamo sia un bel torneo e che si veda anche un bel basket, nonostante l’età di qualcuno di noi. Anche se il sottoscritto o lo stesso Mastroianni diamo ancora il nostro bel contributo alla squadra”, chiosa scherzando l’avvocato Vignola. Appuntamento dunque, al palazzetto dello sport di Castelvolturno alle ore 10.30. Un bel modo di festeggiare anche i 10 anni di attività della FMB Grazzanise.


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