Gladiator: sammaritani pronti a subentrare, ma senza alcuni ‘decisivi’ passaggi la trattativa non decolla. Intanto incombe l’Albanova



Il muro col logo del Gladiator al Piccirillo (foto SportCasertano.it)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La notizia delle dimissioni di Salvatore Acconcia dalla carica di presidente del Gladiator è apparsa a molti, squadra compresa, come l’avvenimento fondamentale per il passaggio di consegne alla nuova proprietà. Formalmente è avvenuta la decisione da parte dell’imprenditore casertano di fare un passo indietro, ora però nella sostanza e quindi, nel concreto, devono essere adempiute delle dinamiche burocratiche che consentiranno al nuovo presidente di subentrare. L’atto dell’imprenditore ha valenza ma non immediata, perché prima delle sue dimissioni è necessario che si dimetta l’attuale consiglio direttivo. Quest’ultimo è composto da Salvatore Acconcia, Giuseppe Montesano, Paolo De Riso e Giovanni Papa, i quali sono tenuti a svolgere un’assemblea direttiva e formalizzare le rispettive dimissioni dal consiglio direttivo.

L’ITER. Solo in seguito a questo atto, il documento dimissionario di Acconcia avrà valenza, con tanto di firma e data che attualmente non è stata ancora sottoscritta. Si passa poi alla fase successiva, in cui la documentazione deve essere depositata presso le sedi competenti: il Comitato Regionale Campano della F.I.G.C. e l’Agenzia delle Entrate, in quanto l’A.S.D. Santa Maria La Fossa (attuale denominazione del titolo con cui gioca il Gladiator) è un’associazione a tutti gli effetti, con tanto di regolare partita iva.



NUOVO CORSO. Da quel momento il nuovo percorso potrà prendere finalmente avvio, con l’elezione del nuovo consiglio direttivo, di cui si vocifera dovrebbero far parte i componenti del gruppo sammaritano guidato da Gaetano Signore e Giacomo De Felice. Proprio quest’ultimo ha già dato disponibilità a voler subentrare ed è pronto a svolgere quanto prima i dovuti adempimenti. Nuovo corso che, quindi, potrà materializzarsi solo in seguito alle dimissioni dell’attuale consiglio direttivo che, però, al momento sta prendendo tempo.

IL RALLENTAMENTO. Sentito in questa circostanza, il segretario Giovanni Papa ha ribadito ai nostri microfoni testuali parole “Io sono pronto anche stasera a prendere parte all’assemblea del consiglio direttivo, purché il Gladiator velocizzi l’iter”. In merito a questa vicenda abbiamo contattato telefonicamente anche Paolo De Riso che non ha risposto, quindi siamo in attesa di delucidazioni. Così restano all’appello il già dimissionario Salvatore Acconcia ed anche Giuseppe Montesano, ex vicepresidente che si è allontanato dal progetto e, crediamo, non dovrebbe avere problemi a formalizzare le dimissioni.

DOMANDE. Ora la domanda che ci sorge spontanea è questa: perché c’è questo rallentamento per il passaggio da una proprietà all’altra? Ad oggi, giovedì 23 novembre, non c’è stata ancora alcuna assemblea del consiglio direttivo, nonostante Acconcia abbia dato il benestare all’addio nella serata di martedì 21 novembre. Quindi ci chiediamo, perché questa ulteriore perdita di tempo? C’è la volontà da parte di tutti di cedere il titolo al nuovo gruppo oppure no?

LA GARA INCOMBE. Queste domande meritano risposta, soprattutto perché incombe il match di campionato di sabato pomeriggio allo stadio “Angelo Scalzone” contro la capolista Albanova. Oggi, per il terzo giorno consecutivo, la squadra ha scioperato e, se nulla dovesse cambiare, la prima squadra non scenderà in campo, senza le garanzie economiche. L’ipotesi più accreditata è che giochi la juniores allenata da Gaetano Di Monaco ma anche su questo non v’è certezza.

LE SPETTANZE. Con ogni ovvietà, qualora ci sia l’intenzione di cedere il titolo, ci vuole veramente poco per fissare un incontro, formalizzare le dimissioni, eleggere il nuovo consiglio direttivo e depositare tutto. Solo in quel caso il Gladiator avrà una nuova proprietà che avrà responsabilità economica, senza dimenticare che però la situazione debitoria è ereditata e non nata oggi. Da quanto si percepisce, dovrebbe essere la nuova proprietà a pagare le spettanze e mettere fine allo sciopero ma, al momento, senza il trasferimento del titolo non spetta ad essa muoversi, mettendo mano alle tasche.

NON SI SCHERZA COL BLASONE. Intanto il tempo passa, la partita con l’Albanova si avvicina ed il Gladiator rischia una vera e propria figuraccia. Una società con novantatré anni di storia e blasone non merita di conoscere una pagina così triste, quindi l’appello è di decidersi in un senso o nell’altro. Perché qui è in gioco il destino del Gladiator e sul Gladiator non si scherza.


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