Rosi ed il suo Vitulazio: “Progetto a medio-lungo termine, conta essere uomini in questo calcio”



Mister Peppe Rosi qui con la maglia della Sessana

Oramai è un vitulatino doc, Giuseppe “Peppe” Rosi è entrato sicuramente nel cuore della città e dei tifosi rosanero, una vera e propria bandiera negli ultimi anni di carriera di un glorioso calciatore. Il curriculum da calciatore è di alto livello, l’ultimo campionato di Eccellenza con la Sessana (successivamente ci sono stati gli anni di Vitulazio ed una breve parentesi a Santa Maria La Fossa) ed un secondo posto e la finale play-off persa a Vibo Valentia sono l’emblema di un calciatore che ha avuto scolpito sulla schiena, per tutta la sua carriera, il numero del sogno di ogni bambino, il 10. Ora ha appeso le scarpette al chiodo e siede sulla “sua” panchina, quella del Vitulazio in quel girone A di Promozione che è una sfida aperta tra casertane, quest’oggi tocca a Peppe Rosi fare il punto della situazione sul momento dei rosanero.

Vitulazio. Quattro punti, dodicesimo posto per i rosanero ed un girone infuocato: “Quest’anno il girone A di Promozione è molto equilibrato e se non si arriva quantomeno alla 12^-13^ giornata, non c’è la possibilità di delineare bene la forza reale di tutte le squadre. Indubbiamente ai nastri di partenza la favorita sembra l’Albanova di mister De Stefano. Noi dal canto nostro abbiamo avuto un calendario difficilissimo e domenica ci aspetterà un altro arduo compito contro un’altra compagine di alto valore come il Marcianise, nelle prime sette partite abbiamo affrontato e affronteremo avversari di valore come Virtus Goti, Villa Literno, Rinascita Vico, Gladiator e Marcianise. Non siamo una squadra totalmente rivoluzionata, c’è un progetto interessante a medio-lungo termine e quindi un passo alla volta dobbiamo crescere, quindi l’obiettivo resta un campionato senza troppi patemi d’animo raggiungendo la salvezza tranquillamente.”



Peppe Rosi e Raffaele Cuccari

Nuova veste. E’ pur sempre vero che i calciatori esperti sono allenatori in campo, ma è un’altra cosa sedersi stabilmente sulla panchina ed allenare giornalmente: “Mi piace lavorare sul campo, trasmettere le mie idee con grande amore e passione. Senza ombra di dubbio, per chi ha vissuto il calcio come l’ho vissuto io, non smetterà mai di sentirsi sempre e comunque ancora un calciatore. (nelle partitina con i ragazzi faccio qualche giocata importante, quasi quasi mi invitano a rimettermi in campo dice scherzando). Naturalmente ho fatto una scelta comunque dolorosa, ma che andava fatta perché spero di fare carriera come allenatore e l’età comunque avanza.”

Nuove generazioni. L’approccio con le nuove generazioni è sicuramente la cosa più difficile: “Ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi molto intelligenti e vogliosi di crescere. Sono felice di far parte della famiglia Vitulazio e .per questo ringrazio il Dottor Cuccari e  il dottor De Lucia persone di straordinaria professionalità che mi hanno dato piena fiducia e non posso fare altro che ripagarla con tutte le mie competenze. E come ho sempre detto, al di là delle vesti che si indossano, l’educazione, il rispetto insomma l’essere un vero uomo, viene sempre prima di tutto. Ed io sarò sempre fiero di essere ricordato in questa ottica perché è l’unica cosa che rimane nel cuore della gente. Ed è questo prima di tutto che trasmetterò ai ragazzi che avrò la fortuna e il privilegio di allenare, l’essere prima un grande uomo e poi un grande calciatore.”

Firmato Peppe Rosi, uno dei “Signori del Calcio Casertano”.


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