La Real Albanova fa chiarezza e risponde sulle vicende societarie



Lo stemma della Real Albanova

La Real Albanova tramite la propria pagina Facebook ha emesso un comunicato dove  vengono spiegate le vicende societarie che hanno coinvolto il club di Casal di Principe ed in cui si risponde ad alcune dichiarazioni del patron dell’ Albanova Calcio Zippo. Questo il comunicato della società:“A poco più di un mese dalle vicende che hanno coinvolto la Real Albanova è giusto chiarire ulteriormente alcuni aspetti societari e replicare ad alcune dichiarazioni fatte nei confronti di questo progetto. La mancata iscrizione della Real Albanova al prossimo campionato di Eccellenza è stata come una doccia fredda, soprattutto per coloro che ne hanno fatto parte fin dall’inizio, poiché è stata una cosa repentina con una decisione presa in pochi giorni da parte di chi deteneva la proprietà della società. La delusione è generale ma tra le cose dette tra gli addetti ai lavori pochi sanno realmente la verità e con l’inizio dei campionati speriamo che quest’ultima si sappia ovunque. Il mondo del calcio è particolare, non sempre vengono dette le cose così come sono realmente e non sempre si è corretti e leali. Il fatto che ci fossero delle problematiche all’interno della società è una cosa vera. Da specificare però che queste problematiche non riguardavano la proprietà, che ha fatto sforzi economici importanti, bensì chi ricopriva dei ruoli cardine all’interno della struttura Real Albanova con qualcuno che magari ha pensato a perseguire altri scopi invece di fare l’interesse collettivo. L’idea che in generale è venuta fuori dall’analisi fatta sui presunti debiti della Real Albanova è che forse coloro che hanno avanzato queste richieste pensavano di poter ottenere qualcosa in termini economici appendendosi a qualsiasi cavillo essendo la società di proprietà di Pasquale Corvino. E’ vero che esistevano determinate problematiche, è vero l’ arrivo di alcune vertenze, però quando abbiamo cercato di trovare un dialogo con queste persone per risolverle sono sorte delle problematiche e ci siamo ritrovati di fronte ad un muro. A mente lucida facciamo i nostri complimenti alla società Maddalonese che forse è stata più brava di noi a risolvere determinate situazioni. La cessione del titolo è stata una decisione della proprietà ma di cui la dirigenza era a conoscenza, senza che però quest’ ultima potesse fare altro visto che la decisione è scaturita da chi effettivamente sulla carta era detentore del titolo. La mancata iscrizione della squadra al campionato di Eccellenza, al di fuori delle vertenze e dei presunti debiti, è stata anche un modo per staccare la spina visto che nonostante si stesse cercando di portare qualcosa di buono in questa città c’erano dei continui chiacchiericci, polemiche ed inciuci che a nostro modo di vedere non appartengono al mondo del calcio bensì ad altro. La dirigenza locale ha fatto tutto ciò che era nelle proprie potenzialità per cercare di salvare questo progetto, ma sin dall’inizio ci sono stati dei ruoli e degli ideali che andavano rispettati così come le decisioni prese dalla proprietà. Mettere in piedi dopo il 18 Luglio, data della decisione di non iscrivere la squadra al campionato, qualcosa di diverso da quello che era il progetto del presidente Corvino era davvero difficile se non impossibile visto il breve arco temporale in cui è maturata questa decisione e con i tempi che diventavano abbastanza ristretti. Per ciò che riguarda la questione stadio siamo consapevoli che le nostre richieste erano molto più alte di ciò che ad oggi poteva offrire l’Amministrazione Comunale visto che quest’ ultima vuole adottare una politica comune, che per carità ben venga poiché va a tutelare il cittadino, ma che tante volte poi magari fa perdere delle occasioni che difficilmente in futuro si potranno ripresentare. Lavorare senza strutture, che sono alla base di qualsiasi progetto, era una cosa francamente impossibile sia per ciò che riguardava la prima squadra sia per ciò che riguardava il settore giovanile. Vedendo questa serie di cose fare degli investimenti importanti, senza una casa e con un Amministrazione con cui abbiamo avuto difficoltà a rapportarci e che non ci ha fornito l’ opportunità di dimostrare il valore del nostro progetto, si è preferito adottare decisioni diverse. Ripartire da un progetto di Prima Categoria avrebbe potuto rappresentare una nuova sfida per la dirigenza ma saremmo potuti essere di ostacolo a qualcuno che da più tempo di noi sta già lavorando in questa direzione per fare un progetto ambizioso in Prima e perciò abbiamo preferito non andare ad intralciare il cammino altrui lasciando lavorare le società presenti sul territorio con i loro progetti. Dopo aver analizzato gli aspetti che riguardavano la situazione societaria in ultimo replichiamo, per l’ultima volta dopodichè non risponderemo più a nessuna provocazione, alle dichiarazioni del patron dell’Albanova Calcio Giuseppe Zippo. Pensiamo sia una cosa poco corretta e leale parlare dei progetti altrui se questi non si vivono a 360°. Dal canto nostro non ci saremmo mai permessi di parlare del progetto di un’altra società nè tantomeno ci saremmo messi a fare previsioni perché siamo abituati a guardare in casa nostra. Forse sarebbe bene ricordare al sopra citato patron, quando egli afferma che questo progetto era nato sul nulla, che anche lui nasce con questo progetto visto che il primo campionato che ha disputato il sig. Zippo lo ha disputato con quello che oggi è il nostro simbolo e con un nome che era nostro. Forse un po’ di tempo fa allora quando qualcuno lo coinvolse in quel progetto lui già si stava cimentando in qualcosa che non esisteva? Conoscendo però il patron Zippo, una persona di alto livello imprenditoriale, non pensiamo si sarebbe cimentato in qualcosa che non avrebbe portato a niente di buono in futuro. Quando egli afferma che voleva andare via da Casal di Principe per andare ad Acerra a causa delle polemiche spicciole con questa società afferma una cosa non vera poiché ci sono interviste documentate dove i motivi di questo addio erano ben altri, al punto di arrivare a definire questa piazza “restia” a certe cose quando poi il sostegno della piazza di Casale e della gente almeno alla nostra società non è mai mancato ed ancora oggi siamo qui a ringraziarla. E’ bene ricordare anche al patron che la sua società nasce sul territorio di San Cipriano d’ Aversa e non quello di Casal di Principe con dei colori, con tanto di inno che li celebrava, diversi da quelli di oggi. Quando si parla di polemiche spicciole è bene anche precisare che da parte della Real Albanova mai nessuno si è permesso di usare determinati comportamenti, di mancare di rispetto a qualche tesserato dell’ Albanova Calcio o di chiamare qualche tesserato dell’Albanova Calcio. Purtroppo però in queste polemiche spicciole vanno inseriti anche comportamenti poco rispettosi da parte di chi stava dall’altro lato nei confronti di giornalisti, addetti ai lavori e tifosi che ruotavano intorno al mondo Real Albanova, comportamenti che possono essere tranquillamente documentati e testimoniati. Tantomeno mai siamo andati oltre le vicende calcistiche dimostrando così di appartenere ad un ceto sociale, a differenza di ciò che afferma il patron quando dice sono abituato a frequentare persone diverse, che rispetta le persone ancor prima che gli addetti ai lavori del mondo del calcio. Se avessimo voluto fare polemiche spicciole con qualcuno dell’Albanova Calcio non c’era miglior occasione del derby della Juniores della stagione appena conclusa, ma ancora una volta abbiamo dimostrato che non abbiamo nulla contro nessuno che sta dall’ altra parte nè nella vita privata così come nel calcio, ma che ci sono semplicemente delle visioni diverse. Da parte nostra siamo andati dritti per la nostra strada seguendo un nostro percorso che è terminato a Luglio scorso prendendoci applausi e critiche. Allo stesso tempo siamo consapevoli del fatto che questo progetto non sia finito e dentro chi ama questa squadra regna ancora la speranza di far rifiorire ciò che al momento non c’è più. Infine possiamo dire anche che Casal di Principe ha sempre accolto tutti nel proprio impianto sportivo in maniera rispettosa a differenza di ciò che è stato fatto con la Real Albanova quando quest’ultima si è trovata in difficoltà vedendosi così chiudere le porte per pressioni fatte da chi magari non vedeva di buon occhio questa società ma che oggi però usufruisce del Comunale, vedi il campionato di Seconda Categoria 2014/2015 con l’opposizione da parte dell’ Albanova Calcio, e precisiamo non dell’Amministrazione Comunale, che all’epoca usufruiva dell’impianto a far giocare una partita a questa società sul campo di San Cipriano d’ Aversa. A questi signori è bene ricordare che la prima società a mettere piede sul Comunale di Casal di Principe è stata la nostra, che abbiamo combattuto per la riapertura di quel campo allenandoci anche senza luci. Sulla telefonata che c’è stata tra la nostra proprietà e la fam. Zippo mai nessuno ha imposto veti o altro perchè dal nostro punto di vista abbiamo sempre pensato che alla base di tutto di debba essere l’aggregazione. Ringraziamo in ultimo i nostri tifosi, capiamo la loro delusione e la loro amarezza che è anche la nostra, che nel corso di questi 3 anni ci hanno accompagnati e non ci hanno lasciati mai soli dando sempre il proprio supporto alla Real Albanova. Non facciamo promesse ma sicuramente la Real Albanova non è finita quest’anno ed un giorno ritornerà…”

ASD Real Albanova




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