Raccontiamo emozioni, nasce ‘5 domande a…”: il sogno di Aversa e il futuro della pallavolo con il presidente Sergio Di Meo



Il presidente della Sigma Aversa Sergio Di Meo

Nasce ‘5 domande a…”, il nuovo approfondimento giornalistico di Sportcasertano.it sulle più belle realtà della provincia di Caserta. La nostra Terra di Lavoro offre tantissimo a livello di sport ma quello che vogliamo raccontare, in questa nostra nuova sfida, sono le emozioni. Non mancheranno i motivi di riflessione, si toccheranno anche argomenti ‘politici’ ma solo per uno scopo: portare in alto lo sport della nostra terra. Partiamo con la Volleyball Aversa, targata Sigma Campania, che quest’anno si accinge a disputare per il secondo anno di fila il campionato di Serie A2 di pallavolo maschile. E diamo la parola al presidente Sergio Di Meo, ex giocatore di volley e soprattutto grande appassionato di questo meraviglioso sport.

Sei presidente della Volleyball Aversa da ben 17 anni, e da 5 stagioni di fila non ti perdi una partita della tua squadra. Ma qual è il momento più bello legato al mondo della pallavolo?



Le emozioni che ho provato a Catania, quando abbiamo ottenuto matematicamente l’accesso alla Serie A2, sono impareggiabili. Era un sogno coltivato per 17 anni da mio padre e 16 anni da me. Con quel successo sono stati ripagati tutti i nostri sacrifici. Sin da piccolo ho desiderato la Serie A: da giocatore sono arrivato in Serie B, ho vinto anche uno Scudetto Under e sono stato convocato in Nazionale Juniores ma la Serie A mi è mancata e non potevo perdere l’occasione di acciuffarla da presidente. Oggi siamo protagonisti in una dimensione nettamente differente da quelle che abbiamo vissuto fino ad ora. E sono contento ed orgoglioso di viverlo con la città di Aversa e con una società fatta da persone che lavorano tanto per il bene della Volleyball Aversa”.

Quanto è difficile oggi gestire un club sportivo?

Noi siamo fortunati perché abbiamo una società sana ma gestire un club sportivo diventa un vero e proprio impegno. Siamo una Srl con un giro di affari comunque importante e onestamente questo è possibile anche grazie al lavoro, quotidiano, di oltre 10 dirigenti: la Volleyball Aversa è a tutti gli effetti un’azienda. Poi bisogna comunque sottolineare che le risorse nei nostri territori sono sempre limitate e quindi portare avanti un progetto come il nostro diventa un miracolo, che definirei anche doppio per la mole di lavoro che occorre per far quadrare tutti i conti. Portiamo avanti una programmazione ‘vecchia’ di 4 anni che ritengo sia oculata e per questo motivo oggi posso dire che la Volleyball Aversa non ha nemmeno un euro di debito. E, sono sincero, questo è un vanto per me e per tutti coloro che vivono questa avventura con me”.

Dopo una stagione difficile e vincente come l’ultima sarà difficile fare meglio, cosa ti aspetti dal campionato 2017-2018?

Il nuovo format della prossima Serie A2, a 24 squadre, rende ancora più difficile il prossimo campionato di Serie A2. Ci sono Siena e Spoleto che hanno costruito dei roster ‘mostruosi’ ma anche noi abbiamo lavorato bene sul mercato e sono fiducioso. La nostra punta di diamante è sicuramente coach Pasquale Bosco che non cambierei con nessun allenatore. Avremo una formazione ‘titolare’ molto forte ma l’esperienza del primo anno ci ha portato a migliorare soprattutto la panchina che, durante la stagione, potrà essere fondamentale nel nostro cammino. Possiamo, tranquillamente, aspirare ad essere tra le prime 8”.

Aversa può sognare la SuperLega?

Penso proprio di sì. Ci sono le condizioni per la nostra città di sognare qualcosa di unico come la Serie A1 italiana. In questi mesi si è rinforzato il rapporto con il Municipio e soprattutto con l’assessore delegato allo Sport Alfonso Oliva: l’amministrazione comunale ha capito che siamo una risorsa importante per la città e mi aspetto tanta collaborazione. I tempi sono maturi per vedere la città normanna nel palcoscenico più importante della pallavolo anche in virtù di questi lavori annunciati al PalaJacazzi in occasione delle Universiadi: l’impianto potrà ospitare oltre 3000 persone e noi proveremo a scrivere un’altra pagina di storia”.

Cosa manca ancora alla pallavolo per avvicinarsi al calcio?

La provincia di Caserta è un’isola felice per la pallavolo ma è inutile nascondere il divario ancora esistente con il calcio. Secondo una mia modesta opinione ci vogliono innovazioni e novità: noi ci stiamo provando con il Consorzio CampAnia Volley, che è potuto nascere solo perché c’è un altro grandissimo appassionato come Carlo Barbagallo, presidente della VolAlto Caserta. Spetterebbe anche alle Federazioni, e al Coni nel momento delle spartizioni federali, fare degli investimenti più oculati perché altrimenti i nostri sport sono destinati a morire. Bisogna incentivare sport puliti perché sono il futuro della nostra terra. Della nostra Italia”.


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