Manzi e la sua esperienza al Gladiator: “Tifosi stupendi, i vessilli sventolavano fino in Sicilia. Spero che i problemi si risolvano. I panini di mia madre? Vi svelo…



Ciro Manzi (foto SportCasertano.it)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La retroguardia neroazzurra ha potuto contare in questa stagione su un vero e proprio baluardo. Ciro Manzi ha formato insieme a Nicola Lagnena (e per la prima parte di stagione anche Maurizio Maraucci) un tandem difensivo tra i più compatti del girone I di Serie D, un mix di esperienza, qualità e tecnica. Nella lunga stagione vissuta a Santa Maria Capua Vetere, contraddistinta da due fasi differenti, il difensore classe ’87 di Cava de’ Tirreni ha garantito insieme ai compagni di reparto quella stabilità difensiva che è servita ad ottenere la salvezza in netto anticipo.

LA SALVEZZA. Nonostante i problemi extracalcistici abbiano caratterizzato il campionato, Manzi non ha mai smesso di lottare ed è stato tra gli artefici della permanenza in Serie D: “La situazione che abbiamo vissuto da dicembre in poi non ci ha fatto perdere di vista l’obiettivo. Ci siamo messi in una campana di vetro e, grazie all’ottimo lavoro del direttore sportivo Antonio Governucci, sono arrivati nuovi ragazzi con tante fame che ci hanno dato una grossa mano nel conquistare la salvezza anticipata a sei sette giornate prima, anche se è arrivata aritmeticamente a Frattamaggiore. Mi dispiace non aver segnato quest’anno ma sono annate: l’anno scorso ho siglato cinque goal, quest’anno niente da fare”.



IL SUPPORTO. Nella parte conclusiva del campionato si sono accentuati gli ostacoli, ed in merito non manca il suo augurio: “Siamo in attesa delle vicende. Noi speriamo che si riesca a trovare una soluzione affinché il calcio a Santa Maria Capua Vetere possa continuare a grande livello. Da parte mia spero di farne parte ancora, anche perché indubbiamente mi sono molto legato ai tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il proprio apporto e supporto. Ovunque abbiamo giocato, c’era una macchia di fedelissimi tifosi che sventolavano i vessilli neroazzurri ed insieme a loro era fissa la presenza di mia mamma, mio padre, mio cugino e mio zio. Purtroppo quando ci sono dei problemi societari, tanti altri tifosi disertano, per cui spero in futuro che si possa creare una società solida e forte, puntando a creare qualcosa di importante e ritrovare uno stadio pieno zeppo di gente”.

LA PROFESSIONALITA’. L’ex difensore indica qual è una delle partite più belle giocate dai neroazzurri in questa stagione: “Contro la Cavese è stata un’ottima gara. Abbiamo onorato la maglia ed abbiamo ampiamente meritato la vittoria contro una delle squadre più forti del girone. Nonostante in quel momento fossimo già salvi, siamo stati professionali. Io penso che per un calcio sano e pulito debba essere così, regalando soddisfazioni a chi, tra mille difficoltà, ci ha sostenuto dovunque fino all’ultima trasferta in Sicilia. Non me ne vogliano i miei ex tifosi metelliani ma se la Cavese non ha raggiunto l’obiettivo prefissato, non è stata colpa di quella partita”.

GLI ANEDDOTI. Infine, al termine della stagione, l’ex roccioso centrale difensivo svela alcuni aneddoti della stagione appena conclusa: “Tra tanti particolari di questa stagione menziono la maglia stracciata contro la Cavese. Lì, in un contrasto di gioco, Giglio nel tentativo di non farmi saltare, ha trattenuto la maglia che si è stracciata. Un episodio divertente perché la pancia era interamente nuda ed ho dovuto cambiare meglio. E poi ovviamente vi rivelo da dove nasce la “consuetudine” dei panini di mia mamma. Tanti anni fa mia madre, che non si perde una partita con mio padre ed altri miei parenti, iniziò a provvedere con il sacchetto a tutti i calciatori, al ritorno dalle trasferte, e così è stato anche a Santa Maria Capua Vetere”.


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