Mister Renna, un doppio ex con tanti rimpianti: “Casertana e Catanzaro vi avrei voluto dare di più”



Mister Antonio Renna

Una stagione a Catanzaro e una a Caserta. Anni ottanta, un calcio completamente diverso da quello attuale. Più genuino, tecnicamente di un altro pianeta, più passione e meno interessi. Il doppio ex Antonio Renna guidò i calabresi nella stagione ’83-’84 arrivando alla decima giornata al posto di Mario Corso. Era un Catanzaro ancora sotto shock per la retrocessione dalla massima serie e il tecnico salentino, pur facendo esprimere bene la squadra e conquistando molti punti nel girone di ritorno scese in C1. “Non fu affatto semplice – ricorda Renna – e ce la mettemmo tutta ma il ritardo dalla zona salvezza era troppo e dovemmo arrenderci. A Catanzaro comunque fu una esperienza umanamente positiva, avrei voluto fare di più dal punto di vista sportivo. Una piazza così importante e storica avrebbe meritato qualche cosa di diverso”. Dopo due anni e una promozione in B col Catania arriva a Caserta. Era l’estate ’87 con un giovane Enzo Cuccaro alla presidenza. “Ricordo un presidente carico ed entusiasta con tanti buoni propositi. Gettammo le basi per la vittoria che sarebbe arrivata qualche anno dopo. In squadra con i vari Battara c’erano Buccilli, Casaroli, Maragliulo, Pancheri, Riso e giovani interessanti che poi avrebbe contribuito alla promozione in B del ’91. Mi riferisco a Cerbone, Suppa, Giordano e Rovani. In particolar modo ricordo l’estro di Cerbone, era agli inizi della sua carriera e si vedeva che aveva grande voglia di fare. E poi chi si dimentica il bomber D’Ottavio. In area erano dolori per tutti. Era sempre pericoloso e andava spesso in gol”. Anche nella città della Reggia però non furono tutte rose e fiori. “Ricordo di una buona partenza – ammette Renna – ma poi ci perdemmo per strada. Subentrarono diversi problemi che rallentarono la nostra ascesa e terminammo a centroclassifica. Un peccato perché c’era il potenziale per essere protagonisti”. In quell’anno seguiva da vicino anche le sorti del basket con la Snaidero Caserta impegnata in campionato e Coppa Italia. Seguì i bianconeri a Bologna nella finale vinta contro Divarese. “Avevo un rapporto speciale con Varese – ci confida – perché per tre anni seguiì la Ignis Varese campione d’Europa. Il nostro preparatore era il loro allenatore e avevamo anche il presidente in comune. Un connubio particolare tra basket e calcio e mi appassionai molto. Andai a Bologna per la finale di Coppa Italia e fu una grande battaglia vinta da Caserta dopo due supplementari. Anche se non vissi molto la città poiché abitavo in albergo, conservo un ricordo affettuoso dei casertani e di Caserta. Allo stadio c’era sempre tanta gente, pubblico caloroso e assetato di vittorie. Come del resto a Catanzaro e il mio augurio è che presto possano tornare a lottare per il vertice della classifica”.




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