Juve, l’incubo è finito: Torino ko e salvezza in ghiaccio



Berisha in azione contro Torino (Foto Alida Filauro)

L’incubo è finito: la Juve batte Torino e, ormai, mette la parola fine al discorso salvezza. Partita folle, incredibile, un film già visto. Prima dominata, poi persa e, stavolta, conquistata grazie ad un quarto periodo meraviglioso. Il protagonista è quel Daniele Cinciarini che, due settimane fa, si era rifiutato di entrare con Venezia e, oggi, ha regalato la vittoria decisiva. Il tutto in un Palamaggiò commovente per cuore e generosità. Prima della partita la Juvecaserta ha ricordato Fausto Mesolella con tutti in piedi ad applaudire un grandissimo uomo e musicista casertano. Durante il riscaldamento è stata irradiata ‘Sentimento’ degli Avion Travel mentre nel minuto di raccoglimento la sua meravigliosa chitarra ha accompagnato questi 60”: la Juve lo ha omaggiato come si deve. Come al solito chiusura dedicata alla tifoseria ospite: dieci aficionados che si sono sobbarcati un bel viaggetto. Complimenti a loro.

Giuri in azione contro Torino (Foto Alida Filauro)

PRIMO PERIODO



La prima azione è incoraggiante: Gaddefors deruba Poeta, Diawara in contropiede ed il Palamaggiò è subito in partita. Il transalpino è on fire: sette punti consecutivi che lanciano la Juve immediatamente sul 12-3 al 3’. Hollins viene massacrato da Watt, Giuri decide di partecipare al festival della tripla ed è 15-3. I bianconeri sono una macchina oltre l’arco: altro giro per Diawara (10 punti) e 18-4. La partita si accende senza motivo: è uno scontro tra Diawara e Wilson a far scattare un’inutile rumba di spinte e parole che vede protagonisti anche Poeta e Gaddefors. La grande T viene comminata al transalpino ed a White (non si sa perché lui). Watt è costretto ad un pit stop in panchina per un taglio sul gomito. Al 6’ torna in campo Bostic. Caserta smette di attaccare con pazienza ma Torino fa peggio: il gap è sempre cospicuo 22-9 al minuto 8. Putney e Gaddefors, però, hanno due falli sul groppone. Stessa situazione per White e Wilson. Harvey pesca il jolly dalla lunghissima distanza e, alla fine dei primi dieci minuti, il tabellone dice 24-14.

SECONDO PERIODO

Vitucci cerca qualcosa di buono dalla panchina, Dell’Agnello ruota i suoi e per 2’ non si segna. Al festival del tiro pesante si iscrive anche Bostic e la Juve va nuovamente in fuga sul 27-14. La partita diventa, nuovamente ed inutilmente, nervosa: Poeta fa un fallo su Bostic, gli dice qualcosa e l’americano lo prende per il collo beccandosi l’antisportivo. Il play salernitano viene subissato di fischi e Vitucci, saggiamente, lo fa accomodare un panchina. Nel parterre e tribuna si scaldano gli animi, Berisha spara il missile del 30-20. Il clima è rovente e questo esalta la mano caliente di Berisha: altra tripla del kosovaro ma Mazzola e Parente replicano con la stessa moneta (35-26 al 15’). La partita si è sporcata, tiri sconclusionati da ambedue i lati, contatti e pochissimo gioco. Nel grigiore emerge Watt che rifila una stoppata siderale a Mazzola (37-26 al 17’). Harvey e Hollins riavvicinano Torino alla singola cifra di svantaggio. Dell’Agnello metta la match up, Poeta viene cancellato da Johnson (40-33 al 18’). La Juve smette di attaccare e l’Auxilium, presa per mano da Poeta, rivede ufficialmente la luce (-5). Nel momento del bisogno, terza bomba di Berisha che ricaccia indietro i piemontesi. Alla pausa lunga è 45-38 col tap in a fil di sirena di Johnson.

Peppe Poeta (Foto Alida Filauro)

TERZO PERIODO

Torino parte decisamente meglio: Poeta recupera due palloni in rapida successione, passaggio tra le gambe, inchiodata da White e la partita torna in equilibrio 45-44 al 23’. Nel mezzo, la Juve ha smesso di attaccare (solita sequela di tiri forzati oltre l’arco) e difendere. Rientra Bostic e, con lui, anche la match up. Harvey colpisce dalla lunga distanza per un 0-9 che porta l’Auxilium avanti di due ma, per fortuna, c’è Berisha che toglie le castagne dal fuoco con un missile. Gaddefors si accomoda in panca con quattro falli. La Juve annaspa pericolosamente, White si è acceso e gli ospiti restano al comando (52-56 al 27’ ancora Harvey dalla lunga distanza). Harvey è incandescente e regala il massimo vantaggio gialloblù sul 52-58. Che diventa 52-60 col tap in di Okeke (7-22 di parziale). Lo sciagurato terzo periodo va in archivio con la bomba di Parente (-11) e sul 54-63 (9-25 di parziale).

QUARTO PERIODO

La curva scende nel parterre nel frattempo. Dell’Agnello riparte col doppio piovit (Watt-Johnson) e la zona match up. Finalmente si comincia a dare qualche palla a Watt che risponde presente (57-64 al 31’). Ma Parente, dopo l’ennesimo fallo su tiro da 3 dei bianconeri, riallarga la forbice e vola a quota 9 punti. Nel momento del bisogno è Cincia a caricarsi la Juve sulle spalle e, con sette punti consecutivi, firma il 64-69 al 33’. La scorribanda di Giuri, poi, sentenzia il -3. E dopo 25’ di assenza, compare Kuba Diawara con la tripla del pareggio. E’ una bolgia e Poeta si prende un tecnico per proteste, capitalizzato da Cincia col libero del sorpasso. E’ un overtime che inizia sul 70-69 e Torino in rottura prolungata. Proprio Cincia, 10 nel periodo, non la smette più di segnare (73-69, 19-6 di parziale). I bianconeri ci mettono tanto cuore, Johnson e Watt sono gladiatori nell’area. Harvey è l’unico a combinare qualcosa di buono, vola a quota 24 ed è 73-72 al 37’. Cincia, sempre e solo Cincia, dall’angolo con una bomba pazzesca (13 nel quarto e +5). Un bel canestro di Watt per il 79-73 a 80” dalla sirena. Proprio Watt esce per falli, già era uscito Johnson, e la Juve si presenta alla volata con Putney da falso ‘5’. I fantasmi tornano ad aleggiare dopo due errori difensivi che regalano tre liberi a Torino (79-76 a 70” dalla sirena). Ormai si va solamente da Cincia che fa ½ dalla lunetta per il +4 a 62” dalla fine. Wilson perde un pallone pesantissimo. Diawara travolge chiunque e insacca il lay up della staffa. E’ vittoria, finisce 83-76.


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