‘Leghiamocela ar dito’: “Il sangue si mastica, ma non si sputa!”



Stavolta nella rubrica non c’è né il “cosa va” né il “cosa non va”, per il semplice motivo che questi sono i tempi più duri e difficili per la Juve degli ultimi anni.  Manca proprio la voglia di ironizzare, scherzare.

Una JuveCaserta bersagliata, bistrattata sui social in maniera impietosa, sempre sconfitta; “sfotticchiata” da tutti nei vari forum, sia per la vicenda Sosa che per i tanti Bat.



Della serie: “dacci oggi il nostro Lodo quotidiano”.

Non vogliamo colpevolizzare Raffaele Iavazzi, visto che è l’unico sostegno economico della Juve e, fino ad oggi, continua a fare la sua parte. Ma la società, intesa come struttura e management, è colpevole di questa deriva negativa che ci ha portato in acque tumultuose, di cui non se ne intravede la fine. L’incubo di una partita decisiva in quel di Pesaro, tormenta tutti gli appassionati bianconeri; alla fine non si può sempre contare sulle disgrazie altrui (vedi Cremona e la stessa Pesaro), la Serie A bisogna meritarsela, non solo sul campo, ma anche dietro la scrivania.

Non basta portare dei buoni giocatori a Caserta, e quest’anno qualcuno ne è arrivato; bisogna curarli e gestirli, soprattutto quelli un po’ “particolari”. Il management , in questi casi, non è esente da colpe:

1) L’assenza nel roster di una point guard (playmaker) di ruolo, da affiancare a Sosa e innescare i lunghi,  è stato il peccato originale. Ma si sa, tutti ormai giocano come Golden State e Steph Curry, e la JC non voleva essere da meno. Il “regista”, ad oggi, non c’è, e non arriverà;

2) Le condizioni fisiche di Olek Czyz (arrivato già acciaccato)  e il ritardo a prendere una decisione al riguardo;

3) L’incapacità di gestire gli infortuni, ed eventuali aggiustamenti in corsa. E’ qui che si vede il valore di un management. E non parliamo di soldi, per carità, quelli alla fine si spendono sempre.

Tante squadre di Lega hanno problemi economici, forse superiori ai nostri, ma nessuna sta perdendo credito come la nostra, soprattutto a livello contrattuale. La politica “al ribasso” non paga, neanche se si ottiene la permanenza in LegaA. Nessuno altro, che sia o meno di fede bianconera, si deve permettere di offendere questa maglia; bisogna difendere i nostri colori a qualunque costo, nonostante tutto. Come nelle parole dei nostri vecchi: “il sangue si mastica ma non si sputa”.

Anedotto della “Terra di mezzo”:

se c’è una cosa che ci può consolare, è questa. Come riportato da Sportando, anche i Lakers hanno i loro problemi, e si sono risollevati quando hanno saputo di non essere soli “nell’universo delle strisce perdenti”, ma di essere in compagnia di una squadra professionistica italiana. Interpellato dalla nostra redazione, il Presidente della franchigia californiana, Earving “Magic” Johnson, ci ha così risposto: “Mal comune mezzo gaudio”.

MODESTINO ARDITO

 


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