Pastore, un bomber insaziabile che entra nel cuore del Gladiator: “Avevo tanta voglia di esultare insieme ai tifosi, peccato per i tre punti mancati. Play-off? Possibili se….



Pastore festeggia dopo un gol

Trentasei anni e non sentirli. Passano le stagioni ma Pietro Pastore è sempre una certezza del calcio dilettantistico meridionale. Il goleador, nato a Napoli il 14 aprile 1980, sta lasciando la sua impronta anche in quella che è la sua ultima esperienza in ordine cronologico. Dopo un inizio di campionato con poche fortune e tante disgrazie, nel girone H con il club pugliese della Madre Pietra Daunia, egli ha trovato nuova linfa nell’ars Gladiatoria, mettendo a disposizione della tifoseria sammaritana una fame da goal fuori dal normale ed una voglia che tanti ventenni non hanno. Mix di esperienza, cattiveria calcistica ed insaziabilità sotto porta che lo ha spinto ad incamerare tre reti in sette presenze in maglia neroazzurra, sin dal suo arrivo a dicembre nella campagna di mercato di riparazione del ds Antonio Governucci e del ds Salvatore Bruno D’Anna. Dopo l’esordio con il Roccella, egli ha timbrato il tabellino contro Sersale, Rende e Palmese, migliorando una media di un goal ogni due partite.

L’ANALISI. L’attaccante neroazzurro, che nella sua esperienza a Bacoli nel suo quadriennio tra il 2002 ed il 2006 era soprannominato Scichilone, confida la sua opinione sul match contro la Palmese: “Il risultato è abbastanza giusto, anche se andando a contare le palle goal, la migliore occasione l’abbiamo avuta noi con Nicola Lagnena. Sul punteggio di 1-1. il nostro capitano si è trovato in attacco e sul cross di Varriale l’ha messa alta di testa: sarebbe stato il goal del 2-1 che avrebbe dato altro esito al match. A prescindere da ciò, la Palmese mi è apparsa una squadra organizzata, mi ha fatto una buona impressione. Il rammarico è che siamo entrati troppo molli nel secondo tempo e siamo stati puniti subito, poi nel momento in cui è arrivata l’espulsione di Varriale, abbiamo preferito evitare di pressare perché il pareggio ci andava bene, in inferiorità numerica, contro una squadra come la Palmese”.



IL TERZO SIGILLO. Il goal siglato al 35° del primo tempo è avvenuto grazie ad uno stacco imperioso di testa: “Ho visto sulla destra il cross di Anzalone ed in terzo tempo sono saltato più alto del difensore. L’ho presa quasi di tempia, il cross era molto teso e quindi è bastata una deviazione per indirizzare la palla verso la porta. Nonostante la potenza, il portiere l’ha toccata ma non è riuscito a respingerla. Sono contento per il goal personale. Al di là del goal di Rende, volevo il goal per dare continuità al risultato positivo. Volevamo i tre punti, peccato per l’approccio del secondo tempo. Ci tenevo ad esultare insieme ai tifosi. Questo è stato il mio secondo goal al Piccirillo, ma contro il Sersale, mi sono rivolto verso i miei genitori presenti in tribuna. Questa volta ho esultato insieme ai tifosi ed avrei voluto farlo anche a fine partita con una vittoria che non è arrivata”.

L’OBIETTIVO. Nella sua carriera, Pietro Pastore ha siglato oltre 180 reti nelle varie piazze che ha calcato, tra cui la Casertana, Pianura, Pomigliano, Bacoli, Brindisi, Torrecuso. Ora la nuova esperienza all’ombra dell’Anfiteatro: “Sin dall’inizio mi sono trovato benissimo a Santa Maria Capua Vetere. Con i ragazzi, con la società, con l’allenatore, mi sembra di stare dall’inizio, merito dei compagni di squadra che mi hanno fatto integrare in modo molto veloce. Obiettivo del Gladiator? Ottenere una salvezza tranquilla, magari con la vittoria con la Palmese potevamo ambire ancora ai play-off, ma ora è difficile. Vediamo domenica come si mettono i risultati. Dobbiamo provare a vincere le prossime partite, anche se con il pareggio di domenica siamo stati tagliati fuori. Da parte mia dico ai tifosi che io sono abituato a dare il massimo. Posso sbagliare goal semplicissimi come contro il Roccella, un goal stupido che se ero più lucido segnavo, ma spero di continuare su questa media”.


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