Leghiamocela ‘ar dito’: cosa va (o non va), nella Pallacanestro



Rimantas Kaukenas (Reggioonline.it)

Innanzitutto, ben tornato Kaukenas. Forse ultimo degli “Highlander”. L’immagine del lituano per terra, è l’istantanea perfetta che riassume la “presa di Reggio”. Ma attenzione: lui è un campione, un esempio. Nonostante tutto. Ed ora veniamo ai fatti (non visti) della giornata.

Cosa va:



Uno – La rubrica esce in settimana inoltrata, e quindi per ultimo, ma non ultimo, voglio lodare il sobrio e tecnico commento del Professor Marcelletti alla partita con la Reggiana. Nessun gridolino da starlette o miss televisiva, ma solo concretezza e previsione tecnica, soprattutto nell’azione finale con Diawara in post basso. Prof e basta!!!;

Due – In occasione di EA7-Galatasaray, ad un certo punto, tra le fila dei turchi, in campo c’erano 4 giocatori su 5 provenienti dal campionato italiano. Giocatori, che per la prima esperienza fuori dal loro paese, hanno scelto la Lega A. O meglio, sono stati scelti dai nostri giemme e coaches che hanno, nonostante tutto, un occhio fino e competenze tecniche notevoli. Bravi i coaches italiani e bravissimi i coaches della scuola casertana!!!

Cosa non va:

Uno – Prima, al punto 2, ho lodato l’occhio lungo degli italiani in fatto di scelte di players stranieri. Purtroppo, l’anno successivo, gli stessi migrano verso altre leghe più remunerative: vedi Spagna, Grecia o Russia.

Cosa significa tutto ciò? Significa che non è solo questione di soldi, ma di scarsa capacità di visione (ed applicazione) della realtà italiana di avere una Lega forte, ben strutturata e ben gestita da “owners” (proprietari) in gamba.

In pratica, nell’ultimo decennio siamo diventati la lega di sviluppo delle altre leghe continentali, i “paria” del basket europeo, incapaci di avere credito e considerazione. Stop all’equivoco gestionale con una controparte dilettantistica che è la FIP. Ma questo è un argomento che merita ampio spazio e che tratterò prossimamente  a parte;

Due – la “Milano da bere”. Però non quella degli spot anni ’80, bensì quella che sembra forte nello “spaghetti circuit” ma delude in Europa. Voi direte: ma come, ne ha vinte due di seguito?!! Appunto: con una maggiore concentrazione e dedizione, avrebbe potuto capitalizzare di più. Perciò, dietro la lavagna.

Aneddoti dalla “Terra di mezzo”:

I tifosi che parlano troppo. Per intenderci: quelli da “Bar Sport”, sono diventati Giemme e scout, ma le loro chiacchiere sono state esaudite in fatto di “trade”. Gli ultimi movimenti di mercato, in realtà, erano così evidenti sin dalle prime uscite della JuveCaserta, che solo qualche “adepto” fondamentalista non voleva vedere. Forse per non dare l’impressione di scontentare la Società (che, in verità, ha sempre grandi meriti).

Alla fine, sono stati rilasciati Jackson e Metreveli (già da tempo rilasciati e rilassati in panchina), ed è tornato Linton Johnson. Ormai tra Caserta e Scafati c’è una “corrispondenza di amorosi sensi” (qui mi scappa la citazione Foscoliana), e le “malelingue”, si chiedono cosa ci sia sotto. Evvai con il “Bar Sport”, altro giro di chiacchiere e altra corsa.

Modestino Ardito

 


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