L’EDITORIALE. Gladiator, la diaspora dei dodici atleti preoccupa. I tifosi chiedono chiarezza e concretezza alla società



I tifosi del Gladiator
I tifosi del Gladiator

SANTA MARIA CAPUA VETERE – La Santa Maria Capua Vetere calcistica si è svegliata con un forte giramento di testa. La scoppola subita a Gragnano mette in apprensione la tifoseria sammaritana per il modo con cui è stata incassata. Ci sta di perdere, ma le quattro sberle ricevute al “San Michele” fanno male perché tante persone sono preoccupate da quello che sarà il futuro dell’attuale stagione. Ansia che è salita ancora di più con la notizia vociferata in serata dell’addio di Cristian Luis Criniti e Gianmarco Tedesco. I due attaccanti stanno per chiudere il loro rapporto con il team neroazzurro e Tedesco ha ufficialmente salutato la piazza con un messaggio su facebook (CLICCA QUI PER LEGGERE), ma a breve anche Criniti potrebbe fare lo stesso.

Con le loro partenze, il numero complessivo dei calciatori che hanno lasciato la piazza sammaritana sale a dodici unità. Ed in ordine cronologico ve li scriviamo tutti: Giuseppe Gabbiano, Gismondo Gatta, Flavio Marzullo, Carlo De Falco, Marco Olimpo, Antonio Libero Del Sorbo, Maurizio Maraucci, Simone Fontanarosa, Gianluigi Mangiapia, Antonio Cefariello e gli ultimi due Criniti e Tedesco, appunto. Più di metà rosa è andata via e per il momento la società ha rimpiazzato le cessioni con soli due acquisti, oltre che le conferme di Nicola Lagnena, Ciro Manzi, Dario Odierna, Felice D’Anna, Nicola Leone, Emilio Zeoli, Giovanni Patella, Alessio Capitelli, Luigi Brogna, Gennaro Donnarumma, Manuel De Carolis, Giuseppe Anzalone e la promozione di diversi under dalla juniores nazionale.



I sostenitori neroazzurri si sono sentiti prima sedotti ed ora abbandonati da chi ha promesso mari e monti ed invece ha costretto la società ad operare tutti questi tagli, onde evitare di andare incontro ad un sicuro fallimento. Oltre ai calciatori che sono stati accusati dai sostenitori di non sentire alcun attaccamento alla maglia, la tifoseria punta il dito contro tutti quegli sponsor che prima hanno promesso l’elargizione di una somma economica e poi si sono tirati indietro. Somme che erano state calcolate dalla famiglia D’Anna e dalla cordata sammaritana guidata da Giacomo De Felice (etichettarli come ingenui è dire poco) per ottemperare ai costi di quella che doveva essere la stagione della rinascita. Solo in pochi hanno mantenuto le promesse ed all’improvviso, la società si è trovata sopra un vero e proprio burrone.

E’ logico, quindi, che è stato dato il benservito ai giocatori più pagati, in maniera tale da alleggerire il budget complessivo. Se si fosse continuato come nei primi mesi, chissà dove si sarebbe arrivati? Già nei primi mesi annui, la società è arrivata con un certo affanno al pagamento degli stipendi, quindi più avanti si andava, più si rischiava il collasso. E la famiglia D’Anna che di conti non ne vuole sbagliare, ha addirittura ipotizzato di consegnare il titolo nelle mani del sindaco Antonio Mirra, quando nei giorni scorsi non ha trovato il giusto riscontro negli imprenditori locali.

Ora la situazione sembra essere tornata leggermente più serena ma non è stato possibile evitare l’addio di Criniti e Tedesco. Sta di fatto che il progetto estivo è stato quasi del tutto smantellato, quindi ora alla società non resta che fare scelte oculate ed acquistare giocatori che possano essere utili a conquistare quanto prima la salvezza in Serie D. Sperando che altri calciatori non lascino, vedi Ciro Manzi e Nicola Leone in primis che sono appetiti da tante altre società. Dopo i voli pindarici di inizio anno, è ora di essere concreti, perché la classifica rischia di complicarsi con le sfide all’orizzonte contro Frattese e Cavese. Chiarezza e concretezza sono ciò che chiedono i tifosi neroazzurri, affinché la stagione della rinascita non si tramuti nel grande bluff.


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