San Nicola 2009, scommessa vinta per la juniores di mister Nero: “non poniamoci limiti ma daremo soddisfazioni ai presidenti Bernardo e Feola”



Bartolo Nero
Bartolo Nero

La juniores del San Nicola Calcio 2009 non è il frutto di una programmazione. Non c’era una base pregressa su cui lavorare”. Un’idea nata quasi per caso, frutto della collaborazione tra il patron Beniamino Bernardo e Franco Feola, presidente della Polisportiva Sannicolese. Una scommessa insomma, troppo presto per definirla vinta, ma che di certo sta cominciando a muovere i suoi primi passi. Ed il sesto posto in classifica (“tenendo conto che le nostre avversarie sono tutte juniores di squadra che militano in Eccellenza e Promozione”) sta proprio lì a testimoniare quanto di buono è stato possibile costruire in così poco tempo. A spiegarci le ragioni che stanno alla base di questi risultati è Bartolo Nero, mentore e guida del progetto sin dai suoi albori.

Qual è il primo passo da compiere quando si va a costruire una squadra partendo praticamente da zero e quali sono i maggiori ostacoli che si incontrano?



La chiave di tutto, sta nel saper sommare una serie di individualità in un gruppo, solo con un gruppo coeso può nascere una squadra. Indubbiamente tra le difficoltà maggiori per questi ragazzi c’è stata l’impossibilità di dare continuità alla propria attività agonistica: lo scorso anno i ragazzi del ’98, dopo l’esperienza del campionato allievi disputato con la casacca della Polisportiva Sannicolese (con cui peraltro hanno raggiunto la semifinale di Coppa Campania), non hanno praticamante giocato. I’97 addirittura sono rimasti fermi due anni, mentre i ’99 hanno vissuto un anno travagliato, allenandosi poco e con senza continuità. Al netto di queste difficoltà, sono comunque sicuro che riusciremo in tempi brevi a raggiungere la migliore forma atletica. Consideriamo che, non solo l’aspetto fisico, ma anche quello tattico e tecnico sono stati sollecitati con intensità in quest’ultimo periodo. Purtroppo quando si rimane fermi a lungo il lavoro va calibrato oculatamente per non produrre danni fisici.

Alcuni dei ragazzi allenati da lei, hanno già avuto modo di gravitare nell’orbita di mister Sacco, tra l’altro figurando ottimamente: tra di loro c’è qualcuno su cui si sentirebbe di puntare particolarmente?

Non mi piace parlare dei singoli. Il calcio è uno sport di squadra e nessuno vince le partite da solo. Sicuramente ci sono delle buone individualità che grazie all’apporto del gruppo potranno emergere. Ci  tengo a sottolineare che sono molto contento di allenare questo gruppo, che con grande spirito di sacrificio ed incommensurabile abnegazione si sta mettendo in carreggiata.

Quali obiettivi si sta ponendo per il prossimo futuro?

Non mi impongo alcun limite. Certamente stiamo ponendo le basi per l’anno prossimo, in quanto la rosa è composta da molti ragazzi del ’99 e da diversi 2000, che stanno maturando un’esperienza importante.  Come per tutte le cose i conti si fanno alla fine, ma credo che daremo molte soddisfazioni ai presidenti Feola e Bernardo.

Stefano Casella


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