Il Gladiator ed il gesto disperato di Maraucci su Ricciardo: quando un salvataggio difensivo vale quanto un goal



Ricciardo contro Maraucci prima di tirare (foto Mimmo Lazzarino)
Ricciardo contro Maraucci prima di tirare (foto Mimmo Lazzarino)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Minuto 39. Dal limite dell’area Savanarola pennella per Giovanni Ricciardo che, all’interno dell’area, controlla palla e con un sombrero dribbla sia Maraucci sia Donnarumma, che cadono a terra. Davanti all’attaccante siciliano c’è l’intero specchio della porta, con l’unico ostacolo formato dal portiere Emilio Zeoli. Le percentuali di segnare, e quindi sbloccare il match, sono molto più alte rispetto all’errore, quindi Ricciardo carica il sinistro ed esplode il tiro, con la mente già proiettata all’esultanza da compiere. Dalla panchina Sebastiano Catania già pregusta il goal ma, in men che non si dica, da terra Maraucci ha la forza di alzare la gamba destra al momento giusto.

CRONACA ATTIMO PER ATTIMO. Un gesto disperato che nasce in uno stato di precarietà, con la schiena piegata a terra e con la sola mente lucida nel valutare, in pochi attimi di secondo, quale è la miglior soluzione per difendere la propria porta. Dalla testa arriva la pulsazione all’arto inferiore, la gamba si innalza ed agisce da muro. Di tante direzioni possibili, la palla va a sbattere proprio contro la gamba, miracolosa osiamo dire, ed esce in calcio d’angolo. L’ex goleador della Casertana Ricciardo si mette le mani nei capelli, perché non si capacita dell’occasione avuta e non sfruttata. Ma in questo caso, più che di errore del centravanti, bisogna parlare di salvataggio del difensore Maurizio Maraucci.



L’INTERVENTO. Diversi compagni di squadra si avvicinano a lui per congratularsi dell’intervento compiuto ma non c’è tempo di perdersi in smancerie che la Sicula Leonzio ha da battere un corner, poi risultato ininfluente. E’ questo, comunque, il caso di come un salvataggio difensivo vale almeno quanto un goal, forse anche di più. In uno sport in cui si privilegia sempre il goal, la rete, l’assist, la finta, non bisogna mai disdegnare il lavoro sporco e rude di chi ogni volta ci mette una pezza per difendere la propria porta e mantenere il risultato in equilibrio. Ed a fine partita anche il trainer ospite Catania ha evidenziato nell’intervista che “il gesto di Maraucci vale quanto un goal”. Il goal di chi gode di una bellezza celata, il goal di chi si erge a paladino difensivo e tiene immacolata la propria porta: la regola numero del difensore.


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