L’ex Casertana Ricciardo scuote la Sicula Leonzio: “Gladiator squadra temibile. Caserta città bellissima, peccato per quella volta che Cissè…



Giovanni Ricciardo con la maglia della Casertana
Giovanni Ricciardo con la maglia della Casertana

LENTINI – Ad un anno e mezzo dall’esperienza che lo ha visto transitare in Lega Pro con la maglia della Casertana, Giovanni Ricciardo calpesta nuovamente quella che un tempo era definita “Terra di Lavoro”. L’attaccante messinese classe ’86 affronterà domani il Gladiator, nella sfida valevole per il nono turno del girone I di Serie D ed in programma alle 14.30 al “Mario Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere. Una partita che sancisce il ritorno in campo del team siciliano, dopo la prima sconfitta subita in casa per mano della nuova capolista Cavese (1-3 il risultato per i metelliani all’Angelino Nobile di Lentini).

LO STUDIO DELL’AVVERSARIA. La squadra allenata da Sebastiano Catania non ha però alcuna voglia di continuare questo trend negativo ed infatti Ricciardo, intervistato telefonicamente prima della partenza da Lentini, conferma la voglia di alimentare l’imbattibilità esterna: “Noi ci siamo allenati bene, siamo carichi per questa partita. Giochiamo su un campo difficile, ma siamo concentrati per affrontarla nel migliore dei modi. Come ogni settimana, abbiamo preso informazioni sul Gladiator con la visione di video, provando a scovare i loro punti deboli. E’ una squadra ben organizzata, ostica con giocatori importanti che conosco in tanti. Insieme con Cristian Luis Criniti ho giocato ai tempi dell’Igea Virtus, un calciatore temibile che salta l’uomo come pochi. Da avversario ho affrontato Maurizio Maraucci, Antonio Del Sorbo e di sicuro altri che ora non ricordo”.



OBIETTIVI. Con 17 punti in 8 partite, la Sicula Leonzio ha concretizzato 5 vittorie, 2 pareggi ed 1 sconfitta. Un rendimento che ha permesso al team siciliano di guidare la classifica per diverse settimane. Interrogato su quali sono gli obiettivi del team, il designato capitano dei bianconeri, reduce dalla promozione ottenuta in Lega Pro Unica con la maglia del Siracusa, afferma: “Non mi piace parlare di obiettivi. Siamo una neopromossa, squadra assemblata bene e non ci vogliamo nascondere. Il nostro primo traguardo è quello di raggiungere quota quaranta punti; una volta raggiunti, possiamo parlare di altri obiettivi. Dal punto di vista personale sono un po’ scaramantico. Naturalmente mi piace vincere con la squadra. Se riesco a segnare goal importanti come quelli che ho segnato fino ad ora sono ancora più contento. Il mio obiettivo principale è quello di aiutare la mia squadra con i miei goal”.

Giovanni Ricciardo con la maglia della Sicula Leonzio (foto Michela Tomasino)
Giovanni Ricciardo con la maglia della Sicula Leonzio (foto Michela Tomasino)

IL CICLONE MEDIATICO. L’ariete siciliano è l’elemento più prolifico della Sicula Leonzio con ben cinque sigilli in otto partite; oltre il 60% delle reti complessive del suo team che fino ad ora ha collezionato nove reti. Ma se la compagine bianconera si è confermata tra le sorprese della categoria, seppur neopromossa, lo si deve alla retroguardia granitica che ha subito appena quattro goal, tanto da risultare attualmente la miglior difesa del girone. E fino alla sesta giornata, il club del presidente Giuseppe Leonardi era l’unico dalla Serie A alla D a non aver mai raccolto la sfera in fondo al sacco, con un ciclone mediatico che ha travolto la cittadina siciliana di 24mila abitanti, caratterizzata dall’incrocio degli stili barocco e greco. Un incantesimo spezzato alla settima giornata al “Felice Squitieri” di Sarno, quando la Sicula, in vantaggio di due reti, ha subito il goal della bandiera sarnese al 68’ da parte di Sannia. La fine di un record, a cui ha fatto seguito la conclusione dell’imbattibilità domenica scorsa per mano della Cavese.

RICORDI DI CASERTA. In maglia bianconera Giovanni Ricciardo sta ritrovando quella forma smagliante, così da dimenticare alcune annate opache. Tra queste vi è l’avventura della stagione 2014-2015 di Caserta. A dispetto delle attese, il goleador ex Igea Virtus, Fondi e Melfi ha un ottimo ricordo di un anno in cui ha collezionato appena sette presenze nella Lega Pro Unica: “È stata un’esperienza molto positiva nonostante gli infortuni e vari altri problemi. Seppur ho giocato poco, è stato un onore per me far parte di una squadra importantissima, con giocatori di un’altra categoria con cui mi sono allenato. Sono stato alle dipendenze di Angelo Adamo Gregucci e Salvatore Campilongo, due grandi allenatori che mi hanno fatto crescere tanto. Complessivamente la stagione è andata bene con il quarto posto conquistato, ma al di là dell’aspetto calcistico, ho vissuto per bene una città bellissima, di cui custodisco ricordi preziosi e tanti amici”.

GLI ANEDDOTI. Non potevano mancare alcuni aneddoti sui dieci mesi vissuti all’ombra della Reggia di Caserta: “Innanzitutto a Caserta mi sono gustato il miglior cornetto alla nutella che abbia mai assaggiato. E’ una cornetteria non troppo lontana dallo stadio, Padulano se non sbaglio, con cui sono rimasto in ottimi rapporti. Riguardo l’ambito prettamente legato al terreno di gioco, ho collezionato sette presenze in Lega Pro Unica, a causa di un mal di schiena che mi ha tenuto fuori per due mesi, ma non sono riuscito a fare goal. L’unico sigillo l’ho messo a segno in Coppa Italia contro la Lupa Roma. Però, a dire la verità, anche se certe cose volevo tenerle per me, i goal in Lega Pro li ho siglati, poi per un motivo o per un altro non mi sono stati assegnati. Il primo episodio è accaduto allo “Zaccheria” di Foggia, quando ho siglato quella che sarebbe dovuta essere la rete del 2-2, ma l’arbitro ha annullato per la mia posizione di fuorigioco. I video mi hanno confermato che la mia posizione era regolarissima. Ed infine” – conclude Ricciardo – “ho sbloccato la partita col Cosenza che, strana coincidenza finì 2-2. Ma il goal in quel caso non mi fu assegnato, perché quando stavo per colpire di testa con la parte sinistra, Karamoko Cissè si avventò su di me e mi colpì sulla parte destra del volto. Finii direttamente all’ospedale ma il danno oltre la beffa è che il goal fu dato a Cissè. Oramai è tempo passato, e di queste cose mi faccio beffe scherzosamente, ma mi piace sempre ricordare l’esperienza bellissima di Caserta”.


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