Casertana sull’orlo del baratro, Corvino: “Gli altri soci non vogliono pagare. Se entro mercoledì non mi cederanno le quote sarà fallimento. Il futuro del club è segnato”



Pasquale Corvino in conferenza
Pasquale Corvino in conferenza

Nella sala conferenze dell’hotel Europa a Caserta, il socio della Casertana Pasquale Corvino fa luce sulle reali condizioni societarie in cui versa il club. “Quando Tilia arrivò a Caserta in estate mi anticipò le sue difficoltà a portare avanti il progetto Casertana. Decisi perciò di dare un contributo per salvare la Lega Pro ed evitare che la società potesse retrocedere. Quando arrivai c’era la totale assenza di una persona che potesse gestire tutto. Ho iniziato a pagare tutto io dal 6 agosto: 29.250 del ritiro, 1250 per consulenze, 2000 euro di settore giovanili, procuratori e calciatori, 130000 per calciatori e procuratori, 3000 per il ristorante ristorante, 4000 per manutenzioni del campo. Non era possibile continuare a gestire tutto solo e decisi di chiedere lumi a Tilia che in tutto questo era sparito. C’erano incassi che avrebbero superato i 52000 euro già anticipati dal sottoscritto. Ho perciò inviato una lettera patrimoniale a Tilia per conoscere come stavano le cose di passaggio delle quote, fatture emesse, fatture in uscite, conti correnti, insomma tutte cose che avrei dovuto sapere. Ad oggi non mi è stato fornito nulla”.

ENTRANO I NUOVI – “Ad un certo punto Tilia mi fa conoscere Conte, Palomba e De Rosa che avrebbero versato soldi freschi all’interno delle casse del club. Tutti i creditori venivano a bussare a soldi e si rivolgevano a me perchè Tilia non si faceva mai trovare. I nuovi soci hanno acquisito il 35% delle quote assumendo un ruolo importantissimo. per convocare l’Assemblea dei soci serve il 67% e senza il loro voto non si può fare nessuna convocazione. Quindi niente approvazione di bilancio, aumento di capitale o elezione del presidente del Cda. Loro, a causa dello statuto, sono all’interno della società, a rischio zero. Il passaggio di quote è avvenuta attraverso una scrittura privata autentica dal notaio e mandata alla Camera del Commercio, quindi completamente illegale. Lo Statuto prevede che le quote potevano essere vendute senza diritto di prelazioni ma col gradimento di altri soci. Cosa che non mi è stata affatto chiesta. Questi signori sono arrivati a Caserta pagando 40000 euro subito e altri 40000 a dicembre. Ma sono abusivi e hanno bloccato la vita della Casertana”.



Pasquale Corvino
Pasquale Corvino

MANI LEGATE – “In passato ho fatto sempre fronte pur non avendo maggioranze. Questi signori sono entrati con due società: una di ristorazione e una vigilanza privata pretendendo dall’avvocato Tilia la gestione di un locale dismesso a Roma attraverso un comodato gratuito per sei anni. Loro hanno ottenuto ciò che volevano non versando nulla alla Casertana come da accordi. Con il 52% delle quote ho completamente le mani legate e per far fronte alle difficoltà economiche ho anche pagato fin qui il settore giovanile. Ho dovuto pagare 500 euro per le spese della Berretti a Reggio Calabria per il viaggio in pullman”.

VOGLIO TUTTO – “Dopo aver chiesto con una lettera ufficiale informazioni che non mi sono state date, ho convocato tutti i soci per fare un elenco delle spese che bisogna sostenere. A partire dal 15 in cui dobbiamo far fronte a 212mila euro per contributi e stipendi da pagare. Ho messo tutti davanti a una situazione chiara: bisogna versare 316 mila euro per pagare le spese da affrontare. Divisi per quote erano: 176960 Tilia, la mia 18960, Palomba e Conte 94800 e 15800 euro. Pascarella 4740 e Loffredo 4470. Mi è stato detto da Tilia e Conte e Palomba che sarebbero voluti uscire dalla società perchè non intenzionati ad investire. I 316 mila euro di spese me li sarei accollati io. Inoltre ho detto a Tilia che gli avrei dato 120 mila euro subito e 40000 euro al duo Conte-Palomba. Tilia non solo non avrebbe dovuto sborsare 176 mila euro, avrebbe avuto 120 mila euro in più e il 10% di quote. Io non voglio soci, la Casertana la voglio fare da solo. Questi signori dopo aver riflettuto sembravano essersi convinti. Tilia in primis e dopo una lunga attesa l’avvocato Palomba ha chiesto oltre ai soldi stabiliti altri 60mila euro. Sarei anche stato d’accordo, bastava che se ne andassero. Li avrei voluto pagare in tre-quattro mesi e invece hanno rifiutato”.

QUALCOSA NON QUADRA – “Una società che ha sul proprio conto corrente 1000 euro come capitale sociale ha comprato quote di un’altra società per 40000 mila euro. Qualcosa non quadra. Loro credevano di avere le porte aperte per ristorazione e altri interessi e invece non hanno trovato terreno fertile. A questo punto li convocherò per mercoledì pomeriggio dal notaio Decimo a Santa Maria Capua Vetere. Mi presenterò con i soldi in tasca e li aspetterò per concludere l’affare. Se questi signori non verranno sarò costretto a denunciarli per minacce, estorsione, falso e truffa. Ho dato mandato all’avvocato Garofalo di intervenire perchè devono chiarire la loro posizione. Devono portare 176 e 98 mila euro per la società o cedere le quote. A quel punto la mia esperienza con la Casertana sarà conclusa perchè è impossibile andare avanti soli e il destino della Casertana sarà segnato”.

PERDITA SICURA – “La Casertana è un’azienda a perdere. Non avrò soci e se li avrò mi assicurerò personalmente di chi si tratta. A Caserta con la Casertana non si può fare business, se lo mettessero bene in testa. Forse stanno aspettando i contributi della Lega per andare avanti altri due-tre mesi”.


error: Content is protected !!
P