Vitulazio, Della Corte tra porta e panchina: “Non capisco il ricorso dell’Albanova. Maddalonese? Sono tutte finali”



Giuseppe Della Corte
Giuseppe Della Corte

Un punto in quattro giornate. In questo inizio di campionato, il bottino del Vitulazio è un po’ misero. E potrebbe diventarlo ancora di più se il preannuncio di reclamo presentato dall’Albanova, diventasse un vero e proprio reclamo e venisse accolto. Un reclamo sulle cui motivazioni per ora vige il massimo riserbo da parte della società che dovrebbe presentarlo.

E che la squadra che lo subisce non sa spiegarsi. E’ quanto ci riferisce Giuseppe Della Corte, allenatore e portiere della squadra rosanera. “Non ho proprio idea – conferma – su cosa possano reclamare.  Non mi sembra sia successo granché. Nemmeno in occasione dell’allontanamento di Villano (inibito fino al primo aprile, ndr) c’è stata solo una protesta contro l’arbitro. Nulla contro i nostri avversari”.



In attesa di capire come evolverà la vicenda al momento il pareggio (2-2) maturato in extremis ha quantomeno permesso ai ragazzi guidati da Della Corte di abbandonare l’ultimo posto in classifica. Ma il rammarico c’è e tanto. “E’ brutto – conferma l’allenatore portiere – pareggiare in questo modo: ma penso che se avessimo avuto qualche punto in più in classifica, il pareggio contro una squadra tanto quotata ci avrebbe comunque soddisfatto. Da due gare siamo riusciti a cambiare registro: a Santa Maria La Fossa abbiamo giocato bene, sbagliato un rigore e colto una traversa; nell’ultima partita siamo stati raggiunti nel finale. La sfortuna la sta facendo da padrona. Ma se continuiamo così girerà presto, ne sono sicuro”.

Il problema, almeno in questa prima fase, sembrano essere in difesa, viste le 14 reti subite in un mese: ma ben undici sono arrivate nelle prime due partite. Poi è arrivata una minore fragilità, grazie a qualche accorgimento tattico del Della Corte allenatore.  “Nelle prime due giornate – spiega -, per impiegare Rosi, che poi è andato a Santa Maria La Fossa, abbiamo giocato con il 4-3-3: un modulo non troppo adatto ai giocatori a disposizione. Nelle ultime due siamo passati al 4-4-2 ed abbiamo cominciato a subire meno, anche in termini di gioco, nonostante avessimo contro avversarie importanti, con nomi altisonanti. Diciamo che anche il calendario finora non ci ha aiutato molto. Ora stiamo prendendo le misure. Abbiamo un ottimo gruppo ed ho fiducia per il futuro”.

Inevitabile a questo punto una domanda sul doppio ruolo. “E’ una bella esperienza – racconta a proposito della doppia veste – e diventare allenatore è un sogno e qualcosa che mi ha sempre affascinato. Ho provato ad apprendere da tutti i miei tecnici, quelli che considero i miei punti di riferimento sono Capuano ed il suo 3-5-2. Ma è un modulo difficilissimo che richiede esterni bravissimi, sia nella fase difensiva che offensiva, e non è facile trovarne”.

Infine una domanda sulla prossima partita, in casa del Galazia Maddaloni, una delle due capoliste. Ma Della Corte sembra abbastanza tranquillo. “Dico sempre ai miei ragazzi – confessa Della Corte – che dobbiamo affrontare ogni partita come fosse una finale, indipendentemente dall’avversario. Al di là di schemi, tattica e tecnica, voglio trasmettere ai ragazzi passione ed amore per il calcio: è questo il primo ingrediente per ottenere i risultati che, ne sono sicuro, verranno. Bisogna crederci sempre ed allenarsi a fondo ogni giorno”.


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