Il Gladiator passa in Coppa Italia, Squillante: “Gran voglia di riscatto dei ragazzi. Basta poco per trasformarmi da recordman a brocco: questo m’infastidisce”



L'allenatore Luigi Squillante
L’allenatore Luigi Squillante

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il trionfo di San Giorgio Apricena innalza un morale che era sotto le scarpe in seguito alle due sconfitte consecutive in casa. La vittoria è la miglior medicina per risollevarsi da un momento negativo ed il blitz nella tana della MadrePietra Daunia serve eccome per ringalluzzire una squadra ancora scossa sia dai risultati che dalle vicende giudiziarie del presidente onorario Giovanni Morico. Inutile dire che, nonostante il tandem D’Anna-Governucci e l’allenatore Squillante abbiano messo al riparo i calciatori da ogni polemica, la notizia è filtrata e deve essere ancora metabolizzata per bene. Bene quindi che la vittoria abbia riportato entusiasmo nel gruppo e nell’ambiente.

LA MEDICINA. Che sia stato un trionfo importante ne è convinto l’allenatore Luigi Squillante che confida: “Tutte le vittorie contano, ancor di più fuori casa contro una signora squadra come la MadrePietra Daunia. La partita è stata giocata con sagacia, applicazione e gran voglia di riscatto dei ragazzi. Questo devo essere lo spirito del Gladiator che, nonostante le vicende extracalcistiche hanno infastidito il gruppo, si è rialzato subito. E chi pensa che la Coppa Italia non serva, si sbaglia di grosso, poiché a fine gara, tra i loro dirigenti è nata maretta perché non hanno passato il turno. Io considero la Coppa Italia come il campionato, quindi giochiamo sempre per vincere, anche in amichevole”.



IL TURN-OVER. Nella trasferta pugliese, il trainer di Sarno ha effettuato un po’ di turn-over, inserendo calciatori che avevano ottenuto un minutaggio basso: “Prestazione maiuscola da parte di tutti. Ho ricevuto un’ottima risposta da Olimpo, Mangiapia che non giocava da parecchio e da Favilene, ragazzino classe ’99 di cui sentiremo parlare. La rotazione è stata importante, per di più volevo vedere all’opera un sammaritano doc come De Falco che non m’è dispiaciuto affatto e poteva fare anche goal. Ovviamente sono molto contento della performance di Gianmarco Tedesco, un giocatore importantissimo per noi che nella sua carriera ha fatto dei goal la sua fortuna. L’espulsione con l’Igea Virtus mi ha fatto perdere un grande innesto, d’altronde in questi giorni facevo la disamina che quando lui gioca non abbiamo mai perso”.

LE CRITICHE. In conclusione Squillante parla di qualche critica di troppo che ha ricevuto nelle ultime settimane: “Mi dà fastidio che mi fanno passare per brocco. Questa è la storia di Squillante: quando si vince sei additato come colui che scrive la storia, poi quando si perde, dalla sera alla mattina, diventi il signor nessuno. A proposito mi è piaciuta la battuta di Stefano Liquidato che ha scherzato dicendo che la sua panchina è ballerina perché sotto ci sono le rotelle. Uno può vincere tanto, ma basta perdere due partite per essere messo sulla graticola. Io dico che chi non opera non sbaglia, quindi mi preparo alla gara ostica contro la Palmese. Sarà una gara all’ultimo sangue, che dobbiamo affrontare con quella cattiveria con cui Tedesco ha siglato il secondo goal. Ha scaricato un missile che se prendeva il palo l’avrebbe sradicato. Questo è quello che io intendo per cattiveria: non mollare mai e stare sempre sul pezzo. E’ il Gladiator targato Squillante”.


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