Caserta ricorda Fausto Coppi. Euforico Di Gennaro: “Il campionissimo verrà omaggiato con tanti cimeli ad Ercole”



Giuseppe Di Gennaro
Giuseppe Di Gennaro

CASERTA – Caserta ricorda Fausto Coppi, celebre campione di ciclismo che ha entusiasmato l’Italia intera, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Alle 9 di domattina, sabato 30 luglio 2016, avverrà l’omaggio al “campionissimo” all’esterno di Palazzo Antonucci, in via San Vito 14 ad Ercole (strada di fronte alla Chiesa di San Vito Martire). In occasione dell’appuntamento verrà deposta una lapide all’esterno del noto palazzo presso il quale Fausto Coppi, prigioniero di guerra, svolse dal 1° febbraio al 29 aprile del 1945 le mansioni di autista e attendente del tenente inglese Towell, nel cui appartamento spesso trascorreva anche la notte. Nella frazione Ercole della Città di Caserta il mito Coppi ricevette in regalo la bicicletta Legnano che un falegname di Somma Vesuviana Giuseppe D’Avino gli consegnò personalmente accogliendo l’appello  “regalate una bicicletta a Coppi” che un giovane  giornalista sportivo Gino Palumbo, futuro direttore della Gazzetta dello Sport (dal 1976 al 1983), lanciò attraverso  le colonne del giornale La Voce di Napoli. E proprio dalla frazione di Ercole il 30 aprile del 1945, ormai libero, l’ex  caporale Fausto Coppi inforcò la sua bici per risalire un’Italia devastata dalla seconda Guerra e raggiungere la natìa Castellania per scrivere poi storiche imprese che gli valsero  l’appellativo di “campionissimo”.

L’importante evento avrà inizio alle ore 9 con l’apertura della cerimonia alla quale è prevista la presenza del sindaco di Caserta Carlo Marino,  del sindaco di Castellania Sergio Vallenzona  accompagnato  dal  dirigente della “Mitica” dei Colli Tortonesi  Stefano Mogni,  del delegato provinciale del CONI Michele De Simone, dell’editorialista di ciclismo de Il Mattino Gian Paolo Porreca,  nonché numerosi dirigenti sportivi e personaggi  legati  alla storia della permanenza  di Coppi a Ercole:  Maria Giovanna e Francesco Antonucci  i ragazzini di allora che ogni mattina vedevano entrare dal portone un bel giovanotto in bici;   Angelo,  Franco e Nicola D’Avino i figli del falegname di Somma Vesuviana;  Domenico e Pasquale Marzaioli figli dell’ex prof. Alberto che vestì, dal 1961 al 1963, la maglia della squadra  San Pellegrino di Gino Bartali nella quale avrebbe dovuto correre anche Coppi;  Carlo Scatozza nipote dell’allora infermiera di Coppi.



Sarà presente all’avvenimento anche Giuseppe Di Gennaro, presidente dell’associazione artistico culturale Enrico Caruso che afferma: “Da grande appassionato di sport e soprattutto di ciclismo, anche io domattina sarò presente ad Ercole per commemorare Fausto Coppi con cimeli, libri e giornali dell’epoca che ho collezionato in tanti anni. Ho avuto il piacere di intervistare il campionissimo di Castellania nel 1954 al Giro della Campania. In tale occasione dissi a Fausto che, all’epoca, troppe volte veniva evidenziato maggiormente Gino Bartali, mentre io pensavo e penso che egli sia parimenti o superiore a Gino Bartali. Gli chiesi se ha avuto soddisfazione da parte dei cittadini di Caserta, quando ha vissuto qui, e lui m’ha risposto di sì, tanto che in seguito ottenne due vittorie consecutive, nel 1954 e nel 1955 al Giro della Campania. Intervistai in seguito anche Gino Bartali, in merito all’episodio della bottiglia di cui s’è scritto tanto. Fu Bartali a dare la bottiglia a Coppi, e non il contrario, come mi confermò Bartali in un’intervista del 1959. Bartali mi disse: “Io bevo solo l’acqua che mi passa Magni (un fedele compagno di squadra di Bartali). Non ho fiducia di nessuno tranne Magni”. A testimonianza che quindi fu Coppi a farsi passare la bottiglia, come è stato immortalato in una foto celebre”.


error: Content is protected !!
P