Il Gladiator e la rivincita di Lagnena: “Entusiasmo quadruplicato rispetto al 2012. Capitano? Non sfuggo alle responsabilità”



Nicola Lagnena
Nicola Lagnena

SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Non è un ritorno, è una rivincita per me. Voglio riprendere da dove avevamo lasciato quattro anni fa”: esordisce così Nicola Lagnena, difensore che torna al Gladiator a distanza di cinque anni dall’estate 2012, quando fu uno dei primi colpi messi a segno dall’allora presidente Lazzaro Luce e dal ds Francesco Vitaglione. L’esperienza durò poco, neanche il tempo di mettere in mostra le sue qualità. Si accasò al Sant’Antonio Abate, prima di trovare sponda fertile nel Marcianise, club con cui ha giocato per ben tre anni in Serie D, collezionando 77 presenze ed 1 goal. Legato indissolubilmente alla famiglia D’Anna, il difensore classe ’86 ha accettato da subito la proposta di ritornare a Santa Maria Capua Vetere, poiché non ha dimenticato quell’esperienza fugace del 2012.

L’ENTUSIASMO. La scorsa settimana, l’ex centrale difensivo della Turris e della Nuvla San Felice ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione ed ha toccato con me l’euforia della piazza sammaritana: “Trovo un entusiasmo quadruplicato rispetto a quattro anni fa. L’euforia dei tifosi alla presentazione ufficiale mi ha sorpreso ed allo stesso tempo mi dà una forza enorme, non vedendo l’ora di iniziare questa nuova stagione”.



LA FASCIA DI CAPITANO. In questi giorni nei circoli della città dell’Anfiteatro circola la voce che Lagnena possa essere il nuovo capitano. Un’indiscrezione che lo stesso difensore conferma in parte: “L’allenatore Squillante me lo ha accennato. Se dovesse essere così, mi farebbe molto piacere perché non sono uno che sfugge alle responsabilità”.

LA CONCORRENZA. Lagnena fa parte di un folto reparto difensivo di cui fanno parte anche gli altri due centrali Maurizio Maraucci e Ciro Manzi: “Piuttosto che spietata, si tratta di una giusta concorrenza. Vedendo i proclami della società, sono dell’opinione che tre difensori di ruolo debbano esserci, così come sarà anche a centrocampo ed in attacco. Tutta la rosa è competitiva. La competitività non fa altro che aumentare la fatica e l’impegno. Obiettivi? I dirigenti volano alti. Non dico di vincere il campionato, mi accontenterei di vincere tutte le partite”.


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