Per la Volalto c’è Giulia Pascucci: “Grazie Caserta è un onore essere qui”



Giulia Pascucci
Giulia Pascucci

Colpo da maestro per la VolAlto. Il club rosanero si è aggiudicato, infatti, le prestazioni sportive di Giulia Pascucci. Atleta emergente, di grande prospettiva e con diverse stagioni già all’attivo nella massima serie, la schiacciatrice era inseguita da mezza serie A.  Alla fine ha scelto il team allenato da Gagliardi. “Appena arrivata la proposta – le parole della forte atleta umbra – sono stata felice e lusingata. Ho voluto sapere che tipo di squadra si stesse allestendo e, una volta capita la competitività della rosa, è stato semplice scegliere”.

Nata il 29 settembre 1993 a Gualdo Tadino (Pg), la neo volaltina è reduce dalla stagione in A1 con la Nordmeccanica Piacenza. Per lei  40 set giocati e 57 punti scritti a referto. L’anno precedente era, invece, con il Bisonte Firenze sempre nella massima serie. “Dopo quest’anno di A1 dove ho avuto poco spazio – racconta la Pascucci –  già alla fine del campionato ero decisa a scendere in A2 per avere maggiore continuità di impegno. Il campo mi è mancato tantissimo e non vedo l’ora di tornare a giocare per qualcosa di concreto”. Alta 188 centimetri, la Pascucci  è atleta di grande spessore e temperamento. Nella sua carriera spiccano anche i campionato vissuti nel Trevi in B1, a Pesaro in A1, dove ha vinto una Supercoppa italiana, nel San Severino (A2) e nel Gricignano (A2).

 Come prima detto, la Pascucci rappresenta una delle giocatrici più futuribili del panorama nazionale. Non a caso, nel 2014 approdò nella massima serie completando, così, un importante percorso di crescita.
 Dopo due anni torna nella categoria che l’aveva vista giovane protagonista con Aversa e Mercato San Severino. “Torno motivata, mi metterò completamente a disposizione di coach Gagliardi per far si che questa stagione porti delle grandi soddisfazioni a tutti”.



La definiscono come una ragazza spogliatoio. Una che fa sempre gruppo, in campo e fuori.  “Mi trovo bene con tutti e con tutte – conclude – credo che la forza di una squadra stia proprio nella capacità di ogni singolo elemento a fare gruppo con gli altri e che tutte le problematiche che naturalmente si hanno durante l’anno, con un gruppo unito, con il dialogo, certamente si riescono a superare”.


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