La delusione di Corvino: “Neppure un grazie dopo aver fatto tanto. Andiamo via perchè qui è impossibile fare calcio”



Pasquale Corvino presidente della Casertana (Foto Melone)
Pasquale Corvino presidente della Casertana (Foto Melone)

Il comunicato diffuso mercoledì sera dalla Casertana, in cui si ribadiva la volontà da parte del duo Corvino-Lombardi di cedere le quote societarie, ha sollevato diverse domande. Ora quale futuro attende la Casertana? E se nessuno si farà avanti? Il collega Enzo Di Nuzzo ha interpellato il presidente Pasquale Corvino che ha fatto luce su diversi punti di questa vicenda sottolineando tutto il malcontento societario.

Presidente la vostra sembra una decisione irrevocabile. Perché avete scelto di lasciare Caserta?



“Fare calcio in questa città è difficile e vi dico il perché. In questi quattro anni ci sono stati momenti positivi ma anche tante amarezze. Basti pensare che possiamo contare solo su trecento tifosi, lo dicono i numeri del botteghino. Il pubblico non ci segue e non vengono ripagati i nostri sforzi. Col Foggia, ad esempio, in una partita decisiva per i playoff, c’erano appena 150 paganti ed è davvero problematico continuare così. Siamo stanchi e delusi da tutti. Sono casertano e queste cose mi fanno male. Sono sempre stato lasciato solo da tutti, in primis dai tifosi. Nessuno mi ha incoraggiato ad andare avanti. Non ne vale la pena impegnarsi se dall’altra parte non c’è niente”.

Nelle ultime ore qualcuno si è fatto avanti per intavolare una trattativa?

“Sì e a breve incontrerò anche altre persone che hanno manifestato la volontà di rilevare le quote. Voglio precisare che non c’è soltanto Tilia, l’ex presidente del Martina, ma diverse cordate”.

E se non si concretizzeranno questi discorsi, che futuro ha la Casertana?

“Ci riuniremo e cercheremo di trovare una soluzione. Al momento non saprei perché per fortuna c’è ancora un po’ di tempo a disposizione prima del 30 giugno”.

Presidente cosa l’ha delusa maggiormente?

“Gli striscioni e le contestazioni lette sono un segnale eloquente: dobbiamo andare via e perciò abbiamo preso questa decisione. Continuare ad investire a vuoto non ha senso. Per quanto mi riguarda sono stanco e deluso. Non parlo solo dal punto di vista economico, ma ho investito tanto tempo sottraendolo all’attività lavorativa e alla famiglia e in cambio non ho avuto neppure un grazie. Mi dispiace veramente ma credo che il nostro tempo sia finito”.

Ma c’è ancora un’ultima possibilità, un ripensamento?

“Io e Giovanni siamo legati alla Casertana. Come detto io sono casertano quindi tutti vogliamo il bene di questo club. Però ci vorrebbe una dimostrazione concreta dell’affetto che la gente, la città intera hanno nei confronti di chi ha fatto tanto in questi quattro anni. Ad oggi nessuno ci ha dimostrato nulla”.


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