Primo addio per l’Herculaneum: sbatte la porta l’esperto segretario casertano



Il segretario Massimo Savoia (foto Domenico Vastante)
Il segretario Massimo Savoia (foto Domenico Vastante)

ERCOLANO – Ad appena quattro giorni dalla fine del campionato che ne ha sancito l’incredibile cavalcata nel girone A di Eccellenza, l’Herculaneum viene scosso dalle dimissioni irrevocabili del segretario generale Massimo Savoia. L’esperto di burocrazia sportiva si dimette dalla carica, ad un anno e mezzo dalla sua investitura datata 15 gennaio 2015. Indiscrezioni rivelano che, alla base del divorzio, ci siano stati dissapori con il direttore sportivo Marco Mignano e poca riconoscenza da parte del club per quanto operato in questi mesi, ma da questo punto di vista cercheremo di informarci meglio. Una perdita non di poco conto per la squadra del patron Alfonso Mazzamauro che si appresta a calcare il palcoscenico della Serie D nella prossima stagione, nella quale la mano del segretario generale sarebbe servita senza alcun dubbio.

SEDICI MESI ALL’OMBRA DEL VESUVIO. In questi sedici mesi alle pendici del Vesuvio, il peso del soprannominato “Re dei ricorsi” si è fatto sentire eccome. La determinazione dello Statuto Sociale con relativo deposito alla F.I.G.C. che l’Herculaneum non aveva mai presentato, il cambio di sede sociale da Nola a Somma Vesuviana, comune quest’ultimo confinante con Nola ed Ercolano, in attesa che dopo due anni la sede sociale sarebbe tornata finalmente ad Ercolano, ai sensi dell’art.18 N.O.I.F. (cosa che avverrà quest’estate), l’iscrizione documentali ai campionati di Eccellenza, Juniores Regionale ed Allievi Regionali sono solo alcune cose apportate.



CASO PIANESE. Senza dimenticare le controdeduzioni che l’esperto di carte federali ha inviato al Giudice Sportivo Territoriale, in merito al ricorso del Portici nella gara di ritorno dello scorso campionato (Herculaneum-Portici 2-0), in cui il Portici adduceva che Raffaele Pianese non risultava tesserato infatti non era inserito, all’epoca, nel tabulato della Società e che, solo grazie a Massimo Savoia, venne evidenziata l’anomalia del Comitato Regionale in quanto regolarmente tesserato e venne respinto il reclamo del Portici, altrimenti era altamente probabile il rischio di perdere la partita.

SQUALIFICA DI BIANCOLINO. La ciliegina sulla torta del legame sarebbe dovuta essere la vittoria a tavolino nella semifinale di Coppa Italia contro la Virtus Volla (poi vincitrice lo scorso anno della competizione tricolore) a causa della scoperta della posizione irregolare di Felice Biancolino per una squalifica legata ad un illecito sportivo. Sfortuna volle che, a causa dell’abbreviamento dei termini della fase finale, Savoia inviò il reclamo qualche ora dopo la scadenza dei termini. Nonostante ciò, egli estese il ricorso anche alla Procura Federale che esaminò il caso e diede ragione all’Herculaneum, escludendo la Virtus Volla dalla Coppa Italia 2015/2016 e comminando altre due giornate di squalifica al difensore.

LEGAME AI TITOLI DI CODA. L’ultimo atto da segretario ercolanese è stato il ricorso presentato contro il Portici per la presunta posizione irregolare di Paolo Sardo nella partita, cosiddetta scaccia-record, che ha tolto l’imbattibilità agli uomini di Squillante. Un reclamo che però non ha avuto fortuna, in quanto il calciatore aveva precedentemente scontato la squalifica, inflittagli l’anno scorso con il San Marco Trotti. Conclusione di una storia che, iniziata in pompa magna, è finita in malo modo.


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