Monday night da incubo, Caserta perde con Venezia



GIURI IN AZIONE CONTRO VENEZIA (Foto Filauro)
GIURI IN AZIONE CONTRO VENEZIA (Foto Filauro)

La vittoria di ieri di Torino su Trento aveva messo un po’ di tremarella generale, dopo oggi la paura inizia a farsi concreta: la Juvecaserta perde al Palamaggiò contro Venezia che ha condotto grazie ad un primo tempo devastante sia per proprio merito sia per le negligenze bianconere. La Juve ha avuto la grande forza ed il coraggio di recuperare terreno e mettere in piedi una remuntada pazzesca culminata col sorpasso nel terzo periodo. Poi, col cuore ed il coraggio non l’hanno portata a casa visto che il rush finale è tutto veneziano. Sono cinque sconfitte consecutive. Da sottolineare anche la presenza di una decina di supporters venuti da Venezia (accompagnati anche da qualche tifoso avellinese visto il forte gemellaggio tra le tifoserie) ed uno striscione esposto dalla curva Ancilotto contro la società e la famosa vicenda dei lodi che dovrebbero essere già arrivati a Pezza delle Noci.

PRIMO PERIODO. Dell’Agnello rispolvera Cinciarini e Slokar nel quintetto base ed il fuoco viene aperto da Goss che si presenta con una tripla dopo 20”. La Juve sbaglia caterve di tiri ma Slokar è quantomai pimpante. Venezia, invece, non sbaglia e Bramos sgancia un’altra bomba. Il ritmo è sostenuto e Venezia, sempre con lo stesso gioco, trova un’altra bomba con Bramos: sullo 0-9 ed al 4’ arriva il primo canestro bianconero con Cinciarini dalla lunga distanza dopo una caterva di errori e palle perse generali. Venezia tocca il massimo vantaggio sul 3-13 al 6’ con l’alley oop sull’asse Green-Owens. Poco dopo Dell’Agnello fa debuttare Linton Johnson al posto di un evanescente Hunt. E proprio l’ultimo arrivato ma subito a bersaglio ma la Reyer non perdona niente: altra tripla di Goss, altra di Bramos e 5-21. Piove sul bagnato: anhche Ghiacci si fa male alla spalla. Sul -18 piovono i primi fischi verso la squadra. Un drammatico primo periodo finisce 12-23 grazie alla tripla di Downs ed un break di 7-0 che è ossigeno.



SECONDO PERIODO. Il break diventa di 10-0 grazie alla tripla di Downs e Venezia comincia a dare segni di cedimento. Dell’Agnello propone la zona e Viggiano la buca col siluro sempre dallo stesso angolo. La difesa bianconera è salita di colpi anche grazie all’energia di Giuri e quando Slokar sigla il -7 il Palamaggiò torna a ribollire. Ancora Goss, però, con la terza bomba lo zittisce (21-33 al 14’). Basta poco alla Reyer per scappare nuovamente: stessa identica bomba dal mezzo angolo di Bramos, e sono quattro, per il 21-38 al 16’ (8/11 da 3 per i lagunari). Tra le poche note liete c’è Linton Johnson che si sbatte in attacco e difesa ma non può sopperire alla serata sciagurata di Downs e Siva su tutti. Per la quinta volta, sempre dal mezzo angolo, Bramos infligge un pesante 23-41 ai casertani (17 all’intervallo). Con la forza della disperazione, la Juve produce un break di 5-0. Il cuore di Giuri consente alla Juve di rivedere la luce sul -12. Suona la sirena dell’intervallo lungo: è 35-45 con una magia di Slokar a fil di sirena.

TERZO PERIODO. Ghiacci resta negli spogliatoi dopo la botta alla spalla mentre Downs ha scaldato la mano ed infila il 38-45. Il cecchino di Seattle si è ufficialmente acceso: schiacciatissima a difesa schierata e -5 mentre Venezia comincia ad abusare del tiro pesante. E’ un momento magico: Hunt segna anche dalla lunetta per il 43-47 al 23’. E poi c’è anche la bomba del Cincia: pazzesco -1 con Bramos che, alleluja, sbaglia un tiro dalla lunga distanza. Adesso sì che Caserta c’è. Il siluro di Viggiano e qualche punto raccolto dalla spazzatura da Ortner e Bramos riallargano la forbice (-6) prima della nuova bomba di un ispirato Downs. Anche Cincia è salito di giri e firma il clamoroso sorprasso sul 55-54 al 27’ nel tripudio dei 3mila del Palamaggiò. I lagunari si affidano all’esperienza di Green e Ortner per rimettere la freccia del sorpasso ma Downs, ormai, vede una vasca da bagno e spara l’ennesimo siluro. Prima della sirena c’è il debutto in A per il giovanissimo Gennarelli: all’ultimo ‘stop and go’ è 62-61.

QUARTO PERIODO. Cincia, ormai, è scatenato, tocca quota 14 e la Juve ha il ‘massimo vantaggio’ sul +5 anche con Slokar. Un paio di decisioni arbitrali fanno esplodere il palazzetto ma la sostanza è che Siva ha quattro falli con oltre 7’ da giocare. Green prende per mano la Reyer e la riporta sul -1 con un bellissimo arcobaleno per Owens. Sono i veterani Slokar e Cinciarini a prendere per mano la Juve nel momento del massimo bisogno: 71-66 al 34’. Giuri non ha rimpiangere, neanche lontanamente, Siva ed è lui ad alzare l’alley oop per Hunt che inchioda il +7. C’è tanta confusione sul parquet ma la Juve conduce ancora di 3 al 37’. Si susseguono valanghe di palle perse ed occasioni sprecate: 73-70 a 110” dalla sirena. Poi la bomba di Green per il pareggio. Il soprasso lo firma Goss a 57” dalla sirena. Hunt sbaglia i liberi e Jackson chiude i giochi dalla lunga distanza. Finisce 73-80.


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