La Liburia è ferita ma non è morta



Antonio Cristofaro
Antonio Cristofaro

La Virtus Liburia targata Carlo Di Santo impatta uno a uno tra le mura amiche contro un coriaceo Cardito. I neroverdi di Trentola Ducenta, nonostante le avversità del momento e la rosa incompleta per le defezioni di D’Angelo e Froncillo infortunati, Attolini e Maione in non perfette condizioni, sfoderano una prestazione importante che lascia ben sperare per il proseguimento del campionato. Al 20′ punizione dai venti metri defilato sulla destra, Greco vola sulla propria sinistra sventando in angolo. Scampato il pericolo, la Liburia attacca a testa bassa. 25′ conclusione di Cristofaro la sfera danza sulla linea di porta. 34′ padroni di casa in vantaggio con una prodezza balistica di Cristofaro, il quale, dai venti metri, lascia partire un destro di rara bellezza che va a conficcarsi nell’angolo alto alla destra del portiere. Nella ripresa il Cardito entra in campo con piglio più autoritario, la maggior convinzione da parte dei gialloblù si concretizza col pareggio. 57′ Laurenza sfonda dalla destra entra in area e con un pallonetto preciso supera Greco in uscita. I padroni di casa subito il pareggio non accusano il colpo continuano a macinare gioco. L’occasionissma all’80′ capita sul destro di Cristofaro, ma il diagonale in area da destra verso sinistra è intercettato con i piedi dal portiere. E’ un momento poco propizio per la Virtus, ma la società è forte, la squadra è competitiva, bisogna avere pazienza e lavorare affinché nel più breve tempo possibile arrivino i risultati. L’organico della Virtus per la categoria è importante, ciò che sta mancando in quest’altalenante prima parte di stagione è la scarsa consapevolezza dei propri mezzi, un pizzico di umiltà che mai guasta, ma soprattutto troppa poca fame di successo. Il futuro per i casertani può diventare roseo, anzi neroverde, tutto sta nel fare tesoro delle esperienze vissute.




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