Sulle pagine del Mattino è stata pubblicata quest’oggi, a firma di Andrea Ferraro, una intervista a Luca Bucci, portiere della Casertana dal ’90 al ’92 protagonista della scalata alla serie B. L’estremo difensore fa il tifo per i falchetti sperando di poterli rivederli al più presto in B. Ecco alcuni passaggi.
L’entusiasmo in città è salito alle stelle. Sembra essere tornati indietro nel tempo…
«Posso immaginarlo, ricordo ancora molto bene, quando giocavo a Caserta e stavamo vincendo il campionato, il clima che si respirava e facevano avvertire a noi calciatori. Era fantastico e immagino lo sia anche oggi».
Vede delle analogie tra questa squadra e quella che vinse il campionato di C1 conquistando una promozione storica?
«No, in primis perché il cammino è differente. La prima fase del campionato per noi fu molto complicata, chiudemmo il girone d’andata al quart’ultimo posto. Poi, nel girone di ritorno, esplodemmo. Adesso la squadra è prima e ha tutti i numeri per continuare a esserlo».
E sotto il profilo del carattere?
«Non conosco bene i calciatori. Dall’esterno, però, mi rendo conto che è una squadra molto quadrata, a cui è difficile fare gol e che riesce a sfruttare le occasioni create».
Conosce Gragnaniello?
«So che è un portiere molto affidabile per la categoria. È una garanzia».
Con chi è rimasto in contatto dei calciatori della Casertana della promozione in B?
«Con Pasquale Suppa, di cui sono stato testimone di nozze. Ci sentiamo spesso. Con qualcun altro, invece, mi sono incrociato sui campi di calcio o negli stadi. Quando a Caserta fu organizzata la partita con le vecchie glorie non c’ero a causa di un’operazione al tendine».
Che messaggio lancia ai tifosi della Casertana? «Di continuare a essere vicini alla squadra, non facendole mai mancare il loro calore, sperando nella promozione in B, traguardo che la città meriterebbe».